Bomba distrugge auto di Sigfrido Ranucci: “Ordigno rudimentale, poteva uccidere”

Ottobre 18, 2025 - 08:00
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Bomba distrugge auto di Sigfrido Ranucci: “Ordigno rudimentale, poteva uccidere”

Distrutte due automobili, un’esplosione così forte che avrebbe potuto uccidere chiunque fosse passato da quelle parti. Sigfrido Ranucci era appena rientrato a casa quando ha sentito la deflagrazione. È sconvolto il mondo del giornalismo dalla bomba esplosa ieri sera a Pomezia, presso l’abitazione del conduttore di Report, nota trasmissione di inchiesta di Rai3. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, la Digos e i Vigili del Fuoco. Al momento il pm della Dda Carlo Villani – coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò – procede per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informative dalle forze dell’ordine intervenute.

“Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”, si legge in un post sui social della trasmissione Report, della quale Ranucci è stato a lungo tra i principali autori prima di cominciare a condurre nel 2017. Aveva appena annunciato i temi della prossima stagione, che partirà domenica 26 ottobre.

“Parleremo di come girano le cose nel mondo della cultura, dei finanziamenti, parleremo della scuola, della ricerca, dell’università, parleremo anche di quello che sta accadendo nel mondo dell’eolico e poi torneremo a parlare delle banche. Le banche sono stati uno dei cavalli di battaglia di Report fino a pochi anni fa. Che cosa è successo? Che cosa è cambiato? Torneremo a parlare soprattutto di sanità, che è una nota dolente del nostro Paese per la mancanza di medici, per la mancanza di infermieri, per la mancanza di prestazioni che una volta erano invece garantire […] Vedremo dove finiscono i milioni di euro che provengono dagli Stati Uniti per finanziare un progetto politico, e anche dove finiscono quelli erogati dal Ministero dell’Agricoltura per finanziare le sagre dei funghi porcini. Vedremo anche come e da chi sono stati usati i soldi di Banca Progetto che secondo i magistrati sono finiti anche nelle mani della ‘ndrangheta. Analizzeremo i rapporti tra ‘ndrangheta ed estrema destra. Parleremo del ruolo di Matteo Messina Denaro a Verona e della battaglia che si sta consumando alle spalle della Commissione Antimafia. E poi di chi è garante il Garante della privacy?”.

 

L’esplosione si è verificata intorno alle 22:00 di giovedì sera, le auto erano parcheggiate davanti all’abitazione del giornalista a Campo Ascolano. “È stato posto un ordigno davanti al cancello di casa – ha detto lo stesso giornalista collegato con RaiNews24 – ha praticamente distrutto la mia auto e quella di mia figlia che era vicino. È stata un’esplosione molto forte, in base a quello che hanno detto gli artificieri si trattava probabilmente di un chilo di esplosivo usato per fuochi pirotecnici, un ordigno rudimentale. I danni però sono stati ingenti. Le macchine sono praticamente distrutte. Ero rientrato da una ventina di minuti, l’esplosione è stata molto forte ma al di là dello spavento tutto bene”.

Ranucci ha più volte subito minacce e intimidazioni, è sotto scorta dal 2014, dopo aver ricevuto minacce di morte da parte della mafia. “Di minacce ne abbiamo ricevute tantissime e di varia natura. Il problema adesso è capire la serietà di queste minacce. L’anno scorso abbiamo trovato dei proiettili, la mia scorta ha trovato delle persone che ci seguivano. Episodi che sono stati regolarmente denunciati alla Procura di Roma, di Velletri e alla Digos. A parte questo, l’importante è che non sia successo nulla di veramente grave. In quel posto è passata mia figlia, sono passato io, sarebbe passato mio figlio”. Più volte in passato Ranucci aveva denunciato un clima di isolamento e delegittimazione nei suoi confronti.

 

“Esprimo piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito – ha scritto in un post la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”. Anche altri esponenti del governo e delle opposizioni hanno espresso solidarietà al giornalista. “Il ruolo della Rai e di chi opera al suo interno è quello di garantire dialogo, pluralismo e rispetto nel racconto quotidiano del nostro tempo – si legge in una nota dell’azienda –  La Rai respinge con forza e determinazione ogni minaccia contro chi svolge il proprio lavoro nel Servizio Pubblico. L’essenza vitale della nostra democrazia è la libertà informativa che la Rai garantisce e che i suoi giornalisti rappresentano”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia