Caccia, la denuncia di Ronchi: «In atto un preoccupate tentativo di controriforma a danno degli animali»

Settembre 12, 2025 - 05:30
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Caccia, la denuncia di Ronchi: «In atto un preoccupate tentativo di controriforma a danno degli animali»

Una vera e propria controriforma per deregolamentare la caccia e che punta a facilitare l’attività venatoria, senza occuparsi della priorità della tutela della fauna selvatica, un patrimonio in condizioni di declino. Così Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile definisce il «preoccupante tentativo» di stravolgimento della Legge 157 che regola, insieme, la protezione della fauna selvatica e l’attività venatoria, operato dal disegno di legge 1552 attualmente all’esame del Senato. Si tratta un provvedimento già duramente criticato da associazioni ambientaliste e animaliste, totalmente sbilanciato nel senso delle pressioni dei cacciatori, e su cui la maggioranza di governo intende andare avanti a testa bassa.

«A differenza della legge 157, questa controriforma - dichiara Ronchi - punta a facilitare l’attività venatoria, senza occuparsi della priorità della tutela della fauna selvatica che è in condizioni critiche, sottoposta anche alle pressioni preoccupanti dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e dei pesticidi usati in agricoltura, al punto che molte specie sono diventate scarse e diverse sono a rischio di estinzione».

Il disegno di legge messo a punto dalla destra, citando l’eccessiva diffusione dei cinghiali, contiene un elenco sostanzioso di misure di controriforma. In particolare, sottolinea il presidente della Fondazione sviluppo sostenibile, l’ampliamento ad intere province degli ambiti territoriali dei cacciatori; la possibilità di ampliare i territori per la caccia, ove risultassero regionalmente «troppo limitati»; l’eliminazione dell’obbligo di scelta del tipo di opzione di caccia; l’autorizzazione ad usare strumenti ottici o optoelettronici per la caccia agli ungulati e  l’abolizione del divieto di caccia agli ungulati sui terreni coperti dalla neve ed anche di quella nei valichi montani interessati dalle rotte di migrazione, salvo specifici e limitati casi; la possibilità di allungare i calendari venatori e di allargare l’elenco delle specie cacciabili, bypassando il parere tecnico dell’Ispra che verrebbe eleminato completamente per la definizione dell’elenco delle specie cacciabili, affidata ad un atto esclusivamente politico, un Dpcm.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia