Come usare l’IA per identificare i nazisti colpevoli di crimini di guerra: le analisi delle foto e gli studi sull’Olocausto

Dopo tanto tempo lo storico tedesco Jurgen Matthaus è riuscito a identificare l’assassino, un nazista tedesco, al centro di una fotografia in bianco e nero, tra le più note della Seconda Guerra Mondiale, uno scatto che immortalava un’esecuzione. Pubblicati sulla prestigiosa rivista accademica Zeitschrift für Geschichtswissenschaft (Rivista di studi storici), i risultati della sua ricerca sono stati possibili soltanto grazie all’Intelligenza Artificiale. Lo riporta in un articolo il The Guardian.
La fotografia è nota: un soldato nazista con gli occhiali punta la pistola alla testa di un uomo inginocchiato, in giacca e cravatta, sull’orlo di una fossa piena di altri cadaveri. Altri soldati nazisti tedeschi osservano l’esecuzione a pochi passi dalla fossa. Era il 28 luglio del 1941, a Berdychiv, a sud-ovest di Kiev in Ucraina, di antica tradizione ebraica. Secondo le ricostruzioni un commando era stato impiegato a ripulire la regione da “ebrei e partigiani” prima della visita di Adolf Hilter mentre era in corso l’aggressione all’Unione Sovietica. “Secondo il quotidiano Der Spiegel, che ha riportato la nuova ricerca, dei circa 20.000 ebrei presenti a Berdychiv all’arrivo dei tedeschi nel 1941, all’inizio del 1944 ne rimanevano solo 15”.
Matthäus è stato a capo del dipartimento di ricerca dello United States Holocaust Memorial Museum di Washington DC. È uno di quelli che ha sfatato il mito secondo cui la popolazione in patria non era a conoscenza del genocidio che si stava verificando, in virtù delle corrispondenze scritte e fotografiche rimaste. “Una ricerca preliminare pubblicata l’anno scorso ha permesso a Matthäus di rivelare la data, il luogo e l’unità coinvolta nella sparatoria di massa, generando copertura mediatica in Germania”, si legge sul Guardian. Un uomo aveva detto che quell’uomo armato poteva essere lo zio della moglie, i volontari di Bellingcat hanno analizzato tramite l’intelligenza artificiale delle foto che la famiglia conservava, erano invece state distrutte le lettere dal fronte di quell’uomo.
“L’uso degli strumenti digitali nelle discipline umanistiche è aumentato enormemente, ma solitamente è destinato all’elaborazione di dati di massa, non tanto all’analisi qualitativa”. La pubblicazione è stata possibile grazie a una corrispondenza fotografica dalla percentuale molto alta e ad altre prove circostanziali emerse nella ricerca. Jakobus Onnen era un insegnante di francese, di inglese e di ginnastica. Si era iscritto al partito nazista prima che Hitler arrivasse al potere. Fu ucciso in guerra nell’agosto del 1943. Il progetto di Matthaus prevede anche la ricerca dell’identità della vittima della fotografia. Anche in questo caso l’Intelligenza Artificiale potrà aiutare. “Ci furono più di un milione di vittime nell’Unione Sovietica occupata. La maggior parte di loro sono sconosciute, proprio come nelle intenzioni degli assassini”.
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