Con il bando Enhance fino a 25.000 euro per portare l’Ai nei territori interni


PoliRuralPlus, con il bando Enhance, ha l’obiettivo di restituire centralità ai territori interni e montani, coinvolgendoli nella transizione digitale e rendendoli protagonisti di un modello di sviluppo più equo e sostenibile
L’intelligenza artificiale non è più una tecnologia distante, riservata ai laboratori o ai colossi dell’innovazione. Oggi, può diventare uno strumento concreto per migliorare la vita delle comunità, supportare decisioni pubbliche più informate e affrontare sfide reali come la disuguaglianza tra aree urbane e rurali.
È proprio su questa visione che si fonda PoliRuralPlus, un progetto europeo che, nell’ambito del programma Horizon Europe, punta a creare un ponte tra città e campagne, tra pubblica amministrazione, cittadini e tecnologia.
Il cuore dell’iniziativa è JackDaw, un chatbot intelligente basato sull’Ai, progettato per interpretare i dati spaziali e rendere più semplice e più efficace la pianificazione territoriale.
Per portare questa tecnologia nei contesti reali, PoliRuralPlus ha lanciato il bando Enhance (qui tutte le informazioni), aperto fino al 1° dicembre 2025, rivolto a tutti coloro che vogliono sperimentare JackDaw nei propri progetti, ricevendo un finanziamento fino a 25mila euro.
Chi può partecipare a Enhance?
Il bando è aperto a pmi, startup e imprese innovative, Ong e associazioni impegnate sul territorio, amministrazioni pubbliche ed enti locali, università e centri di ricerca, liberi professionisti con esperienze rilevanti.
In altre parole, chi ha un’idea da testare, un territorio su cui intervenire e una squadra pronta a mettersi in gioco, Enhance può essere l’occasione giusta.
JackDaw: un assistente virtuale che capisce il territorio
Ma cos’è davvero JackDaw? Non si tratta del solito chatbot con risposte standard. È uno strumento capace di rispondere a domande complesse legate al territorio utilizzando il linguaggio naturale.
In altre parole, puoi chiedergli cose come “qual è il potenziale agricolo in questa zona?” o “quali servizi mancano nel mio comune?” e lui ti restituisce risposte basate su dati reali, integrando fonti spaziali e contesto locale.
JackDaw è stato sviluppato per superare i limiti dei modelli linguistici tradizionali, che spesso non riescono a gestire richieste connesse a dati geografici o esigenze locali.
Con lui, l’accesso alle informazioni territoriali diventa più semplice, diretto e, soprattutto, alla portata di tutti: amministratori pubblici, ricercatori, pmi, Ong e cittadini.
Un bando per sperimentare, innovare, cambiare
Con il bando Enhance, PoliRuralPlus offre la possibilità di mettere JackDaw alla prova in casi d’uso concreti. Non serve avere tecnologie già sviluppate o competenze avanzate in ambito di intelligenza artificiale: basta una proposta chiara, un contesto di applicazione e la voglia di innovare.
I progetti selezionati riceveranno un contributo con l’obiettivo di applicare JackDaw in attività come la pianificazione urbana e rurale; il coinvolgimento degli stakeholder locali; il supporto a decisioni pubbliche basate sui dati; la formazione su strumenti digitali e analisi spaziale; la promozione di un uso più democratico dei dati territoriali.
Non si tratta solo di sperimentare una tecnologia: è un’occasione per costruire nuove pratiche, più inclusive e intelligenti, che possano poi essere replicate in altre regioni europee.
Ripartire dai territori
In Italia il riscatto digitale delle aree interne passa anche dalla capacità di connetterle alle opportunità dell’innovazione digitale. Zone spesso escluse dai principali flussi economici e tecnologici, possono oggi diventare laboratori di sperimentazione grazie a strumenti come JackDaw, che permette di valorizzare risorse locali, colmare i divari infrastrutturali e rafforzare le capacità decisionali delle comunità.
Alcuni numeri che ci arrivano dall’Europa ci fanno capire quanto il divario sia reale. Infatti, nel 2024, secondo dati Eurostat, riguardo all’uso dei servizi pubblici digitali (interazione con Pa online), il 70% dei cittadini europei tra i 16 e i 74 anni, ha utilizzato i servizi pubblici digitali online almeno una volta nei 12 mesi precedenti.
In Italia la quota è solo del 55,1%, ben al di sotto della media europea. Nel Digital Decade Country Report 2024, l’Italia risulta con il 46% della popolazione in possesso di competenze digitali di base, contro una media europea di circa il 56%.
Questo dà un’indicazione del divario infrastrutturale che in Italia può essere ancor più marcato nelle zone interne. In molte aree rurali e montane, dove la pianificazione territoriale è spesso ostacolata da mancanza di dati aggiornati o competenze tecniche, l’intelligenza artificiale può diventare un alleato per generare conoscenza, co-progettare soluzioni e attrarre investimenti mirati.
PoliRuralPlus, con il bando Enhance, apre una strada concreta per restituire centralità a questi territori, coinvolgendoli attivamente nella transizione digitale e rendendoli protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, più equo e sostenibile.
Innovare dove serve davvero
Si parla di transizione digitale come di un processo inevitabile, ma troppo spesso rimane confinata nelle grandi città o in settori già avanzati. Con JackDaw, invece, l’Ai diventa uno strumento accessibile, utile, concreto, capace di generare impatto reale nelle comunità locali.
Il bando Enhance è un’opportunità per portare l’innovazione dove serve davvero: nei piccoli comuni, nelle aree rurali, nei progetti partecipativi, nei percorsi di formazione, nella costruzione di politiche pubbliche più giuste.
E nel farlo, si può dare visibilità europea al proprio lavoro, collaborare con una rete di innovatori e contribuire alla trasformazione digitale del territorio. Il futuro è locale, ma connesso.
Costruire un’Europa più equa, intelligente e sostenibile passa anche da qui: da chi ha il coraggio di sperimentare, dal valore dei dati, dalle tecnologie che parlano il linguaggio del territorio.
Crediti immagine: Depositphotos
L'articolo Con il bando Enhance fino a 25.000 euro per portare l’Ai nei territori interni è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
Qual è la tua reazione?






