Cop30, gli europarlamentari chiedono che la politica climatica Ue mantenga «un alto livello di ambizione»

Non si sprechi l’occasione offerta dalla Cop30. E, soprattutto, l’Europa si presenti all’appuntamento in Brasile mantenendo «un livello di ambizione elevato» e in linea con gli obiettivi concordati a livello comunitario.
Manca ormai un mese circa alla conferenza della Nazion Unite che si svolgerà a Belém, nella foresta Amazzonica. Se a livello globale i grandi attori, Stati Uniti in primis, non stanno offrendo un bello spettacolo in quanto a impegni contro la crisi climatica, a livello europeo si lavora per ottenere importanti risultati. E un segnale è arrivato ora anche dall’Europarlamento. La commissione per l'Ambiente, il clima e la sicurezza alimentare ha adottato una serie richieste politiche per la Cop30.
La risoluzione, adottata con 57 voti favorevoli, 23 contrari e quattro astensioni, afferma che l'Ue dovrebbe giocare il ruolo di leader nei negoziati internazionali sul clima e invita tutti i paesi a contribuire in modo equo alla fornitura di finanziamenti adeguati per le politiche riguardanti i cambiamenti climatici. Nel documento, gli europarlamentari sottolineano la necessità che la politica climatica dell'Ue «mantenga un livello di ambizione elevato in linea con gli obiettivi concordati e dia priorità nelle sue azioni all'efficacia in termini di costi, alla competitività dell'economia europea, all'inclusione sociale e a un elevato livello di protezione ambientale». Nel testo si esorta inoltre il Consiglio europeo ad adottare quanto prima l'impegno dell'Ue in materia di clima per il 2035 e deplorano il fatto che l'Ue non abbia presentato in tempo il suo contributo determinato a livello nazionale (Ndc) aggiornato all'accordo di Parigi.
Nella risoluzione approvata dalla commissione Ambiente di Strasburgo, si sottolinea anche la necessità di adottare un obiettivo climatico dell'Ue basato su dati scientifici per il 2040, in conformità con la legge europea sul clima, di porre fine alla dipendenza dell'Ue dai combustibili fossili e di accelerare la transizione energetica. Viene anche sottolineata la necessità che la Commissione Ue e gli Stati membri fissino una scadenza per l'eliminazione graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili.
Nel testo si afferma che i cambiamenti climatici possono portare a una scarsità di risorse naturali, carenze alimentari, aumento delle tensioni nelle relazioni internazionali, conflitti per le risorse naturali e sono responsabili di catastrofi naturali. La comunità internazionale dovrebbe prestare maggiore attenzione all'impatto dei conflitti sul clima, aggiungono gli europarlamentari, sottolineando la portata spaventosa dei danni ambientali causati in Ucraina e a Gaza.
I deputati europei chiedono inoltre che il settore della difesa contribuisca alla lotta ai cambiamenti climatici riducendo l'intensità delle proprie emissioni e accelerando la decarbonizzazione dell'industria. La risoluzione sostiene la necessità di intensificare gli sforzi globali per ridurre le emissioni e affrontare l'impatto climatico in tutti i settori, compresi il trasporto su strada e quello marittimo internazionale, l'agricoltura, il tessile e il turismo.
La risoluzione sarà sottoposta al voto dell'Assemblea plenaria nelle giornate del 20-23 ottobre.
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