Dalle pale eoliche alle barriere anti-sabbia: la soluzione cinese
In Cina le pale eoliche dismesse stanno trovando una nuova vita nel cuore dei deserti. Un gruppo di ricercatori del Northwest Institute of Eco-Environment and Resources dell’Accademia Cinese delle Scienze ha ideato un modo per trasformarle in barriere resistenti contro l’avanzata della sabbia. Un’idea che unisce due esigenze pressanti: da un lato la lotta alla desertificazione, dall’altro il riuso sostenibile di un’enorme quantità di rifiuti generati dalle turbine ormai a fine vita.
Molti impianti installati nei primi anni 2000 stanno infatti arrivando al termine del loro ciclo di funzionamento, che in media dura tra i 20 e i 25 anni. Nelle regioni aride della Cina occidentale, dove spesso sorgono i parchi eolici, il problema dei materiali dismessi si intreccia con quello delle tempeste di sabbia. Da qui l’intuizione del team guidato da Liu Benli: tagliare, forare e assemblare le pale in modo da ricreare strutture porose capaci di frenare il vento e trattenere i granelli in movimento.
I test hanno dato risultati sorprendenti. Le barriere ricavate dai compositi delle pale sono 14 volte più resistenti dei pannelli in legno e riescono a sopportare raggi ultravioletti, calore estremo e abrasione continua da parte delle particelle di sabbia. Nei tunnel del vento e nelle simulazioni al computer, le strutture hanno dimostrato di ridurre in modo significativo il trasporto di sabbia a livello del suolo, alterando i flussi d’aria in maniera controllata.
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