De Carlo: Ddl su pane per tutelare quello fresco e la sua cultura

Roma, 16 ott. (askanews) – “Pane in Italia vuol dire storia, cultura, tradizione, eccellenza. Siamo pronti a difendere il pane italiano in Europa”: in occasione della ventesima Giornata Mondiale del Pane, il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, fa il punto sul suo disegno di legge “Disposizioni in materia di produzione e di vendita del pane”.
La proposta, che vede De Carlo come primo firmatario, arriva perché la disciplina sul pane, pur con alcuni piccoli correttivi negli anni, risale a fine Anni Sessanta. “Sono cambiate le tecniche di produzione, il mondo della distribuzione, l’attenzione e i diritti dei consumatori: serve una normativa che faccia chiarezza e trasparenza per tutelare un’eccellenza italiana che può contare anche cinque produzioni IGP e tre produzioni DOP”, spiega De Carlo.
“Con questo disegno di legge – aggiunge – vogliamo chiarire cosa si intende con ‘pane fresco’, quali sono i tipi di pane considerati ‘tradizionali’, come va confezionato e reso riconoscibile il pane precotto, quali prodotti sono ammessi per la lievitazione, quali caratteristiche definiscono un ‘panificio’, quale produzione può essere riconosciuta come Made in Italy. Proprio perché pane è cultura e tradizione, vogliamo istituire la Festa del Pane, un’occasione in cui regioni ed enti locali potranno valorizzare le produzioni dei propri territori”.
Il ddl è approdato nei giorni scorsi a Bruxelles: in quanto norma tecnica (e come tale suscettibile di ledere la libera concorrenza), i progetti vengono esaminati dalla Commissione Europea e dagli stati membri in fase di approvazione della norma. Le osservazioni al testo interessano soprattutto la definizione di “pane fresco” che l’Italia – con la proposta De Carlo – vuole assegnare solo al pane messo in vendita entro 72 ore dall’inizio del processo di produzione, processo che deve essere continuo; le repliche a livello europeo vorrebbero invece che anche il pane semilavorato congelato venisse considerato “pane fresco”.
“C’è tempo fino all’8 dicembre per l’interlocuzione con la Commissione su questo e altri temi sollevati – evidenzia De Carlo – È chiaro che siamo pronti a difendere in Europa la nostra posizione: non possiamo svendere la nostra storia, le nostre tradizioni, il lavoro e il sapere dei nostri artigiani per la difesa di qualche Stato che vedrebbe diminuire le sue esportazioni di pane semilavorato congelato”.
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