Delpini ai nuovi parroci: «Siate testimoni dell’originalità cristiana»

Settembre 6, 2025 - 02:00
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Delpini ai nuovi parroci: «Siate testimoni dell’originalità cristiana»
L'Arcivescovo assiste al giuramento di un nuovo parroco (Agenzia Fotogramma)

L’originalità di essere discepoli di Gesù, contenti di esserlo e capaci di giungere alle decisioni in un cammino condiviso con il popolo cristiano come tre modi di esprimere l’originalità di cui sono testimoni i sacerdoti. I quasi cento che, nel santuario di San Pietro Martire di Seveso, vivono il momento solenne dell’inizio del loro nuovo ufficio e ai quali l’Arcivescovo rivolge il suo pensiero, presiedendo la celebrazione di preghiera e di benedizione per tutti i presbiteri che hanno ricevuto una nuova destinazione e vengono immessi nell’ufficio di parroci o di responsabili di Comunità pastorali. Accanto a lui, in altare maggiore, il Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, tutti i Vicari di Zona per un passaggio insieme solenne (e non solo formale) che, come ormai tradizione, suggella i giorni di orientamento, preghiera e condivisione sperimentati nell’iniziativa «Tempo in disparte», promossa dal Vicariato per la Formazione permanente del Clero per offrire alcuni giorni di sosta presso il Centro, prima della ripartenza dell’anno pastorale.

Dopo la proclamazione delle tradizionali letture previste per questo tipo di celebrazione – tratte dal I capitolo del Libro di Geremia, dalla I Lettera di Paolo ai Corinzi e dal Vangelo di Giovanni 10 nella pagina del Buon pastore – il cancelliere arcivescovile, don Marco Cazzaniga, avvia la presentazione nominale dei 65 parroci e responsabili di Cp (qui l’elenco). A loro si aggiungono anche 5 nuovi amministratori parrocchiali (qui l’elenco).

I presenti al rito (Agenzia Fotogramma)

«La missione più feconda e l’augurio che possiamo farci è di essere pellegrini di speranza ricevendo la destinazione in questo anno del Giubileo che ci indica la speranza – nota subito monsignor Delpini nella celebrazione aperta con l’inno del Giubileo -. Nel dibattito un po’ scandaloso tra i discepoli su chi sia il più grande, Gesù dice che ciò si usa tra i potenti della terra, ma “fra voi, però, non sia così”», riflette poi nell’omelia, richiamando la frase evangelica che dà il titolo alla Proposta pastorale 2025-2026.

Stile sinodale e gioia

«Di questa originalità cristiana voi siete i testimoni e vi ringrazio di questa originalità che è imitazione dello stile di Gesù e deriva da Lui. Per questo noi celebriamo Messa, ascoltiamo la Parola, preghiamo, siamo in ascolto e a servizio della comunità cristiana e dei poveri. Perché dobbiamo imparare da Gesù che è venuto per servire e non per essere servito. Voi ricevete una destinazione non come si usa nel mondo del lavoro, perché si è vinto un concorso o per la carriera, ma perché vi manda il Vescovo». Come a dire, siate originali, quindi, «per lo stile».

«Un’altra originalità è quella della gioia: quell’essere contenti che viene dall’amicizia con il Signore. Le soddisfazioni sono gioie legittime da desiderare, ma c’è una gioia che resiste in ogni situazione: essere con Gesù. Il mondo conosce l’allegria e l’euforia, la rassegnazione, ma la gioia piena viene solo dall’amicizia con Lui».

La riflessione dell’Arcivescovo (Agenzia Fotogramma)

L’ultima è l’originalità della sinodalità, «che vuol dire che le decisioni non si prendono perché io sono il parroco o il responsabile, non perché abbiamo votato e la maggioranza vince, ma perché decidere le cose, soprattutto quelle che riguardano la missione, è un cammino comune che giunge a propiziare un consenso e a elaborare, con il contributo di tutti, la risposta al Signore che chiama».  

Poi la Professione di fede, il giuramento di fedeltà nell’assumere il nuovo ufficio a nome della Chiesa, con i parroci e i responsabili di Comunità pastorali che salgono, a uno a uno, in altare per porre le proprie mani sul Vangelo e la lettura, da parte dell’Ordinario, del Decreto di immissione in possesso, a norma del canone 527. Infine, la preghiera universale, la recita corale del Padre Nostro, la benedizione di tutti i presbiteri e il canto della Salve Regina concludono il rito.   

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia