Demna anticipa tutti. La sua ‘Gucciness’ è già iniziata via lookbook

Demna è impaziente. La nuova direzione stilistica di Gucci è stata svelata in anticipo rispetto all’evento privato in calendario domani, primo giorno della Milano fashion week. La maison ammiraglia del gruppo Kering ha decisamente voltato pagina rispetto alla precedente direzione creativa.
“L’inizio di una nuova era”, si legge della nota inviata pochi minuti fa, è decisamente “sfrontata, sexy, eccessiva, provocatoria”. La collezione si intitolala ‘La Famiglia’ ed esplora tutte le sfumature della “Gucciness”, intesa come l’essenza di Gucci “come visione e linguaggio estetico condiviso”.
Il lookbook è stato affidato alla fotografa Catherine Opie che, come in un albero genealogico, alterna personaggi eclettici, stereotipi a metà strada tra la contemporaneità e l’italianità: Cocco di mamma, Ragazzo della porta accanto, Star, Diva, Snob, Narciso, Incazzata, Bastardo, Figo, L’influencer, per menzionarne alcuni.
Il legame con l’heritage del marchio è testimoniato dal primo scatto, l’archetipo, un baule da viaggio percorso dal monogramma, richiamo alle origini della maison radicate nel mondo della valigeria di lusso. “Miss Aperitivo pensa solo a divertirsi, mentre L’Influencer è una fashionista fanatica dei social. E, se La Mecenate, La Contessa, Sciura e Primadonna incarnano manifestazioni diverse di un’unica eleganza tutta italiana, anche Principino e La Principessa si svelano come due lati della stessa medaglia: entrambi amano stare al centro dell’attenzione”, spiega il brand.
In un’intervista a Wwd Demna premette: “Non sto ancora definendo la mia visione di Gucci, ma la piattaforma su cui costruirla. Voglio resettere la comprensione e la percezione di cosa sia Gucci attraverso la mia reinterpretazione”. La testata americana riporta inoltre che domani verrà proiettato il cortometraggio ‘The Tiger’, diretto da Spike Jonze e Halina Reijn, nel cast anche l’attrice Demi Moore. A partire da mercoledì, riporta Wwd, i capi saranno disponibili in dieci negozi per due settimane, a Milano, Parigi, Londra, Los Angeles, New York, Pechino, Shanghai, Singapore, Seul e Tokyo.
“È l’arte della sprezzatura, un’eleganza disinvolta che descrive lo stile di vita italiano”, sintetizza nella nota Gucci sottolineando la presenza di molti capisaldi del proprio dna: la borsa Gucci Bamboo 1947, il mocassino Horsebit in nuovi volumi e proporzioni e una rilettura del motivo ‘Flora’ affianca la sua variante più classica. “Il GG Monogram si impone su ogni dettaglio: le iniziali di Guccio Gucci si indossano in total look, dagli occhiali da sole ai mocassini – tutto o niente”, per la gioia dei fashionisti che sembravano essersi allontanati dalla maison dopo l’addio di Alessandro Michele (amico di Demna e anche lui impaziente di mostrare le sue prima creazioni chez Valentino).
“Per me, tutti questi archetipi rappresentano il pubblico di Gucci, i clienti di Gucci del futuro, ognuno dei quali potrà trovare qualcosa nella collezione in cui riconoscersi. Non si tratta di una silhouette unica, di un’estetica monolitica dove o ti piace o non ti piace. Ho trovato molte ispirazioni minimaliste nell’era di Tom Ford, che trovo davvero molto stimolante. E credo di voler costruire e sviluppare tutto questo in futuro”, continua il designer georgiano.
“Con ‘La Famiglia’, Gucci torna a raccontare una storia – conclude la nota -. È uno slancio nel futuro che attraversa il passato, il fondamento estetico su cui poggerà la visione di Demna per Gucci e un preludio alla sua prima sfilata, che si terrà a febbraio”.
“Fin dall’inizio ho deciso che non avrei potuto fare una sfilata quest’anno, perché ho iniziato a lavorare qui solo a luglio, e per me è un progetto così importante che ho bisogno di almeno una stagione completa per costruire la mia visione, farla evolvere a partire dalle prime ricerche che ho avviato, e anche creare una sfilata che annunci davvero la nuova era di questo brand. Credo che ci siano molte aspettative nei miei confronti, in generale, del tipo: arrivo qui e faccio giacche oversize e ci metto sopra dei loghi. Ma perché dovrei venire da Gucci a fare quello che ho già fatto? Mi sembra superficiale aspettarsi questo da me. Per me, chi si aspetta questo non conosce davvero, artisticamente, chi sono. Se qualcuno pensa che arriverò qui a fare un bomber oversize con il monogramma GG, significa che non ha capito nulla del mio lavoro fino ad ora”, chiarisce Demna.
Pochi giorni fa Gucci ha annunciato l’arriva della nuova CEO e presidente, Francesca Bellettini, subentrata a Stefano Cantino nell’ambito di un riassetto che, con l’avvento di Luca de Meo alla guida di Kering, interesserà innanzitutto la maison fiorentina da cui derivano gran parte dei ricavi del gruppo della famiglia Pinault.
Qual è la tua reazione?






