Ecosistema urbano, Livorno continua a scalare la classifica di Legambiente

È stata appena pubblicata la classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema urbano, l’ormai tradizionale report annuale (con dati 2024) di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che vede Livorno guadagnare venti posizioni in due anni, arrivando alla 28esima posizione a livello nazionale.
«Nella gestione della risorsa acqua – commenta il sindaco Luca Salvetti – abbiamo le migliori performance, 4° posto su 106 per la dispersione dell’acqua e 6° posto per i consumi pro capite di acqua potabile per uso domestico. Per la qualità dell’aria belle notizie per le polveri sottili dove per il parametro Pm2,5 siamo tra le prime dieci città come media annua più bassa, mentre continuano a migliorare sia Pm10 che biossido di azoto. Migliora la raccolta differenziata che si attesta al 62,39 % con un incremento di quasi 2 punti percentuali. Buono il riscontro anche sul trasporto pubblico dove Livorno si colloca al 44° posto, mentre per l’offerta siamo al 42° posto con un incremento di ben 11 posizioni. 39^ posizione per quanto riguarda le Ztl. Livorno ottiene poi un eccellente 9 posto nel tasso di motorizzazione che è il numero di auto ogni 100 abitanti, 41^ posizione circa per le isole pedonali. Da sottolineare anche la crescita marcata nel verde totale in città che ci fa guadagnare 21 posizioni. Migliora anche la tendenza del consumo del suolo che ci fa salire dal 36° al 25 posto ben oltre la media nazionale. Nel solare pubblico eravamo 75esimi nel 2024 e ora saliamo fino al 23° posto grazie agli interventi sulle strutture scolastiche».
Certo, occorre continuare a migliorare. In base ai dati certificati dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr), che si fermano al 2023 mentre l’anno analizzato nel rapporto legambientino è il 2024, Livorno è al 61,56% di raccolta differenziata contro il 66,6% della media toscana; sotto questo profilo la partecipata interamente pubblica che ha in carico il servizio locale d’igiene urbana, Aamps-Retiambiente, ha già in programma investimenti da 14 milioni di euro per progredire ulteriormente sul doppio fronte del decoro e della raccolta differenziata in città, grazie alla programmazione messa in campo dal neo-amministratore unico Aldo Iacomelli. Resta però da chiudere il ciclo di gestione, perché la raccolta differenziata da sola non basta, e da quando Livorno ha spento il proprio termovalorizzatore tutti i rifiuti non avviabili a recupero di materia sono destinati all’export o alla discarica, in attesa dei nuovi impianti in progetto come l’ossicombustore di Peccioli.
Sul fronte della qualità dell’aria, invece, Livorno è l’unico capoluogo toscano che è già oggi in linea con la nuova direttiva europea al 2030 (per quanto riguarda Pm10 e NO2) ma occorre dare gambe alla progettualità sul cold ironing delle banchine portuali per abbattere gli inquinanti legati al traffico navale: da una recente analisi dell’associazione ambientalista T&E emerge come il porto di Livorno sia a livello europeo uno dei pochi ad aver installato o appaltato più della metà dei lavori di realizzazione degli impianti di cold ironing, ma serve energia rinnovabile per alimentare – e rendere economicamente appetibile agli armatori – l’elettrificazione delle banchine. Come sottolineato nell’ultimo convegno organizzato dalla Goletta Verde di Legambiente a Livorno, per rendere sostenibili i (crescenti) traffici portuali è infatti necessario percorrere in parallelo una doppia strada, ovvero – oltre ai collegamenti ferroviari – l’installazione di impianti, eolici in particolare, per produrre energia fonti rinnovabili in grado di alimentare il cold ironing delle banchine.
In ogni caso, dall’odierna classifica Ecosistema urbano, Livorno ha motivo di guardare il bicchiere mezzo pieno: «Il lavoro che abbiamo impostato sta ottenendo i frutti sperati, sono particolarmente soddisfatto – chiosa Salvetti – che siamo tornati a crescere sulla raccolta differenziata e mi piace sottolineare cosa ci dicono le graduatorie del verde e del consumo del suolo che qualcuno voleva far diventare un problema della città. Non dobbiamo mollare di un centimetro per quel che riguarda le politiche e le scelte ambientali».
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