Foliage, borghi e tradizioni: il Gargano che incanta in autunno

Quando l’estate sfuma e le folle si diradano, la Puglia più autentica si risveglia in una luce nuova, raccolta e sorprendente. L’autunno è il tempo dei colori caldi, dei profumi intensi, dei sapori che sanno di casa.
Sul Gargano, affascinante promontorio che si affaccia sul blu dell’Adriatico, tra foreste millenarie, spiagge dorate e centri storici ammantati di leggenda, si snoda un itinerario ideale per chi cerca una bellezza più lenta e profonda.
Tutto il fascino dei borghi
L’autunno è la stagione perfetta per scoprire i borghi del Gargano, quando le pietre delle case si tingono di una luce morbida e le vie si svuotano: è il momento in cui ci si può perdere davvero tra i vicoli, ascoltare le voci dei residenti, fermarsi ad ammirare un tramonto senza fretta.
Vico del Gargano è uno di quei luoghi che sembrano disegnati per le passeggiate d’autunno. Chiamato il “Borgo degli Innamorati“, intreccia i vicoli come fili di un racconto che parla d’arte e di memoria e vanta il famoso Vicolo del Bacio, stretto e romantico. Ma non è tutto: il castello normanno domina dall’alto, le chiese custodiscono antichi riti, il Trappeto Maratea rievoca il mondo rurale del passato.
Vieste, regina del turismo estivo, in autunno rivela la sua anima più vera. Il centro storico, con le case bianche che si arrampicano sulla roccia, diventa un piccolo teatro di vita quotidiana. Niente caos, niente fretta: solo il suono dei passi, delle voci dei viestani che si ritrovano nelle piazze o nei ristoranti di famiglia.
Monte Sant’Angelo è invece il borgo del sacro dove la stagione autunnale rende ancora più intensa l’esperienza al Santuario di San Michele Arcangelo. Si entra nella grotta con rispetto, con la consapevolezza che non è solo un sito religioso, ma una delle mete di pellegrinaggio più antiche d’Europa. La scalinata angioina, il portale romanico, le lapidi millenarie: tutto parla di fede, di mistero, di leggende che ancora abitano queste mura.
Tra foreste antiche e spiagge deserte

Non è solo tra le pietre dei borghi che si manifesta l’autunno del Gargano: è nei boschi profondi e nelle spiagge silenziose che si compie la vera magia.
La Foresta Umbra è il cuore verde del promontorio garganico, una distesa di alberi secolari che in autunno si accende di colori sorprendenti. Faggi, aceri, querce: ogni specie dà il suo contributo a un quadro che muta giorno dopo giorno. Camminare tra i sentieri significa “sentirsi piccoli” di fronte a una natura grandiosa. Il laghetto nascosto nel cuore della foresta, poi, è un piccolo miracolo: in questa stagione riflette le chiome colorate e il cielo terso, per un’immagine che sembra appartenere a una fiaba.
Poi c’è il mare. Le spiagge di Vieste, che in estate pullulano di vita, in autunno si svuotano, e lasciano spazio al suono delle onde e al profumo dell’aria salmastra. La Spiaggia del Pizzomunno, con il monolite leggendario, appare ancora più maestosa quando è avvolta nel silenzio, mentre la Baia di Scialmarino, ampia e tranquilla, invita a passeggiare a piedi nudi sulla sabbia fresca.
E non mancano le calette nascoste, da cercare come tesori, dove fermarsi ad ascoltare il vento e il mare senza pensieri.
Tradizioni, sapori e riti
Nel Gargano, l’autunno è una stagione che si celebra, che si vive con riti millenari, sapori intensi e tradizioni che continuano ad animare il territorio.
A Peschici, ad esempio, il cambio di stagione è segnato da una delle manifestazioni più attese: la Sagra dei Sapori d’Autunno. Intorno al primo novembre, il centro storico si anima con profumi, colori e bancarelle di prodotti tipici. Le stradine, di solito tranquille, si popolano di visitatori e abitanti che si ritrovano attorno a caldarroste fumanti, piatti rustici preparati con funghi freschi, dolci della tradizione che raccontano storie di famiglia e calici di vino locale.

Ma c’è anche un altro rituale che scandisce l’autunno, ovvero la raccolta delle olive. Camminando nei dintorni di Peschici o lungo le strade che costeggiano la Foresta Umbra, è facile imbattersi in piccoli gruppi di contadini al lavoro tra gli ulivi. È un gesto antico, ripetuto con rispetto e precisione, che culmina nella produzione di uno degli oli extravergine più pregiati della Puglia. In molti frantoi è possibile partecipare a visite guidate, assistere alla spremitura a freddo e degustare l’olio ancora verde e profumato, che racchiude tutto il carattere della terra garganica.
Per chi ama coniugare natura e movimento, l’autunno è anche la stagione perfetta per immergersi nei percorsi di trekking più suggestivi del promontorio.
Le traversate che collegano Carpino a Monte Sant’Angelo donano panorami spettacolari sul cuore sacro del Gargano, tra uliveti e vallate silenziose, i sentieri tra Vignanotica e la Baia dei Faraglioni vantano vedute che si affacciano sul mare turchese, ora calmo e limpido come non mai, mentre le escursioni nella Foresta Umbra si tingono di rosso, giallo e oro, in un foliage sospeso tra sogno e realtà.
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