G7: il Giappone sollecita una maggior vigilanza sulle fluttuazioni dei tassi di cambio valutari

Il Giappone ha sollecitato i partner del G7 a intensificare la vigilanza contro movimenti eccessivamente volatili e disordinati nei mercati valutari. Lo ha detto ieri il ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato, che ha confermato un accordo con il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent sulle politiche dei tassi di cambio, ribadendo l’impegno comune a lasciare che i tassi vengano determinati dal mercato e a intervenire solo per contenere situazioni di volatilità eccessiva.
Lo yen ha subito forti oscillazioni negli ultimi giorni, in parte per l’incertezza politica legata alla candidatura di Sanae Takaichi a primo ministro, ora in dubbio dopo l’uscita del partito Komeito dalla coalizione di governo. Un yen debole aumenta il costo della vita per i giapponesi, aggravando i prezzi di materie prime e carburanti. Kato ha sottolineato che la stabilità politica è generalmente desiderabile per l’economia e ha rimandato alla Banca del Giappone ogni decisione sui tassi d’interesse per contrastare l’inflazione alimentare persistente, mentre la banca centrale mantiene il tasso di riferimento allo 0,5 per cento concentrandosi sui rischi economici legati ai dazi statunitensi.
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