Greenpeace Ucraina suona l’allarme sulla centrale nucleare di Zaporizhzhya: la Russia vuole riavviarla

È di pochi giorni fa la notizia, anzi la conferma di quello che era stato paventato da tempo: la centrale nucleare di Zaporizhzhya, dopo essere stata occupata militarmente dalla Russia, è stata utilizzata come luogo di torture. E siccome non c’è fine all’orrore e ai pericoli che arrivano da questo conflitto alle porte dell’Europa, ora un’altra notizia allarmante arriva da quel fronte e, in particolare, di nuovo, da quell’impianto atomico: Mosca sta lavorando per rimettere a pieno regime i reattori e sta costruendo una linea elettrica di oltre 200 chilometri per portare l’elettricità della centrale in Russia.
A lanciare l’allarme è Greenpeace Ucraina, che dietro l’interruzione di corrente esterna all’impianto di Zaporizhzhya vede delinearsi, passo dopo passo, un piano della Russia per riavviare la struttura militarmente occupata. I tasselli del puzzle vengono fuori dalle nuove immagini satellitari e dalle analisi condotte dall’associazione sulla rete elettrica e sull’acqua di raffreddamento che, viene sottolineato, «dimostrano importanti sviluppi sulla centrale nucleare di Zaporizhzhya»: «Il governo russo ha portato l'ultima crisi alla centrale nucleare di Zaporizhzhya a un nuovo livello di rischio, con la possibilità che Rosatom, la società nucleare statale russa, sia vicina alla realizzazione dei suoi piani di riavvio di un reattore nella centrale nucleare di Zaporizhzhya. A seguito dell'azione militare russa, da oltre 72 ore la più grande centrale nucleare d'Europa è stata isolata dalla rete elettrica ucraina e dipende da generatori diesel di emergenza per fornire l'energia elettrica essenziale ai sistemi di sicurezza del sito nucleare a sei reattori. Allo stesso tempo, le immagini satellitari esaminate dagli esperti di Greenpeace mostrano che gli ingegneri russi stanno costruendo linee elettriche lunghe 201 km tra le sottostazioni di Melitopol e Mariupol, rispettivamente nelle regioni ucraine di Zaporizhzhya e Donetsk. La costruzione era iniziata nel dicembre 2024».
Secondo Greenpeace, la Russia e Rosatom potrebbero sfruttare l'attuale crisi, «deliberatamente provocata dalla perdita della connessione alla rete esterna», per tentare di ricollegarsi alla rete temporanea occupata dalla Russia dell'Ucraina a sud e a est della centrale nucleare di Zaporizhzhya. E il passo successivo potrebbe essere il tentativo di riavviare un reattore nucleare.
Sottoliena Jan Vande Putte, esperto di radiazioni e nucleare di Greenpeace Ucraina: «I generatori diesel di emergenza sono considerati l'ultima linea di difesa da utilizzare solo in circostanze estreme, eppure sono state proprio le azioni deliberate della Russia a causare questa situazione, interrompendo il collegamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya alla rete elettrica esterna dell'Ucraina. Ciò ha avvicinato Rosatom al suo obiettivo di lunga data di collegarsi in modo permanente alla rete elettrica sotto la sua occupazione illegale nelle regioni di Zaporizhzhya e Donetsk e di riavviare un reattore nucleare. Si tratta degli sviluppi di gran lunga più gravi e significativi dall'attacco e dall'occupazione russi del marzo 2022 e hanno portato la centrale nucleare sull'orlo del baratro. Non è troppo tardi per fermare la Russia e bisogna farlo».
I principali sviluppi valutati nel nuovo briefing di Greenpeace sono: primo, la costruzione da parte della Russia di una nuova linea elettrica lunga 201 km tra le sottostazioni di Melitopol e Mariupol; secondo, il danneggiamento deliberato da parte della Russia della linea elettrica da 750 kV vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhya all'interno dell'area occupata illegalmente dalla Russia, con conseguente disconnessione completa dalla rete controllata dall'Ucraina e perdita di tutta l'alimentazione elettrica alla centrale; terzo, il completamento di un nuovo sistema di gestione dell'approvvigionamento idrico presso il bacino di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhya; quarto, i piani di riavvio del reattore che entrano nella “fase finale” secondo la società nucleare statale russa Rostom; quinto, il ruolo conflittuale del direttore generale dell'Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) nel sostenere l'attività nucleare di Rosatom.
In merito a quest’ultimo punto, Greenpeace Ucraina sottolinea che dal 2022, gli Stati membri dell'Aiea hanno svolto un ruolo importante nel contrastare la minaccia russa alle centrali nucleari ucraine, compresa quella di Zaporizhzhya. «Tuttavia, il segretario generale dell'Aiea Rafael Mariano Grossi ha inviato segnali pericolosi e contraddittori riguardo all'Aiea e alla sua politica nei confronti dello Stato russo e dell'industria nucleare. Il giorno dopo che le azioni russe alla centrale nucleare di Zaporizhzhya hanno portato alla decima interruzione totale dell'alimentazione elettrica esterna, il direttore generale dell'Aiea a Mosca è stato ospite d'onore alla conferenza sull'industria nucleare di Rosatom, Atomic week. Ha avuto solo parole di elogio per l'industria nucleare russa e per il suo buon amico Alexei Likhachev, direttore di Rosatom. “È un grande piacere e un grande onore essere qui con voi in occasione di questo importante evento, la Settimana Atomica Mondiale, che, come ha giustamente affermato poco fa il signor Kiriyenko, arriva in un momento molto speciale per l'energia nucleare in tutto il mondo. Farlo qui a Mosca ha molto senso, dato che questo Paese è stato storicamente all'avanguardia nello sviluppo dell'energia nucleare”» sono le parole dette da Grossi il 25 settembre riportate da Greenpeace Ucraina. L’associazione riporta anche una foto di una stretta di mano tra Grossi e Putin, riportando sotto l’immagine il commento Shaun Burnie, esperto nucleare senior di Greenpeace Ucraina: «Il direttore generale dell'Aiea Grossi deve agire nell'interesse della sicurezza nucleare e non promuovere attivamente gli obiettivi commerciali e strategici della Russia. La strategia russa di utilizzare l'enorme minaccia rappresentata dalla centrale nucleare di Zaporizhzhya per ottenere un vantaggio politico e militare deve essere interrotta. Ciò che dobbiamo sentire dal direttore generale Grossi non sono parole cordiali rivolte al suo “amico” direttore di Rosatom, ma un messaggio molto chiaro che il governo russo deve abbandonare i suoi piani di riavvio del reattore, riparare immediatamente la linea elettrica esterna dell'Ucraina e chiarire che non c'è futuro per la loro occupazione della centrale nucleare».
Qual è la tua reazione?






