I “cartai” italiani alla Commissione Ue: mantenere i libretti di istruzione cartacei

Roma – Si apre un nuovo fronte tra industria e Commissione europea. Sono i produttori di carta italiani (i secondi in Europa dopo i tedeschi) a ribellarsi contro la proposta (ancora non formalizzata) dell’esecutivo europeo di fornire ai privati libretti di istruzione per i beni di consumo solo in formato elettronico. Niente più opuscoli esplicativi, ma solo link, è l’idea che Bruxelles sta valutando.
La Federazione Carta Grafica oggi (3 settembre) pur affermando di accogliere “con favore” l’approccio della Commissione volto a semplificare la legislazione europea con l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi, in particolare per le Pmi, sottolinea che “con la proposta Omnibus IV sull’allineamento della legislazione di prodotto nell’era digitale”, si alimenta “la preoccupazione di definire un approccio ‘solo digitale’ nella legislazione di prodotto”, come afferma il Direttore generale della Federazione Massimo Medugno.
Oggi, prosegue Medugno “i consumatori europei con i prodotti acquistati ricevono istruzioni stampate su carta che forniscono informazioni essenziali sull’utilizzo, l’assemblaggio e la riparazione dei prodotti e ne garantiscono la sicurezza nella tutela di tutti consumatori”. Il manager aggiunge anche che vanno ricordate “le caratteristiche di sostenibilità e circolarità della carta e la necessità di consultazione delle istruzioni anche da parte dei consumatori che non hanno competenze digitali”.
Va detto che il settore si sta concentrando sempre più sul riciclo della carta da macero, con un tasso di utilizzo del 67 per cento nel 2023, diventando il secondo paese europeo per il riciclo.
Medugno spiega dunque che “come Federazione Carta Grafica abbiamo partecipato alla consultazione pubblica sull’Omnibus IV”, invitando “la Commissione ad estendere ai beni di consumo l’approccio adottato per i prodotti professionali, e dunque di mantenere le istruzioni cartacee nella legislazione europea sui prodotti di consumo”.
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