IA, la Commissione europea presenta due nuovi piani. La rincorsa per la sovranità digitale è iniziata

Dall’inviato a Strasburgo – La Commissione europea ostenta ottimismo nel campo dell’intelligenza artificiale. Henna Virkkunen, vicepresidente esecutiva responsabile per la sovranità tecnologica, ha presentato oggi (8 ottobre) all’Eurocamera due iniziative per sostenere lo sviluppo dell’IA nel Continente. La prima dedicata all’applicazione della tecnologia, la seconda per promuovere ricerca e sviluppo. L’obiettivo alla fine del processo sarà quello di sviluppare una tecnologia europea capace di garantire una sovranità digitale.
Un’orizzonte tanto ambizioso quanto lontano, visto l’attuale divario abissale che esiste tra il club a 12 stelle e i colossi cinesi e statunitensi. Solo per fare un esempio, la più grande azienda tecnologica europea, la francese Mistral AI è valutata 12 miliardi di euro, mentre la più piccola delle otto sorelle americane dell’AI, Palantir, vale più di 400 miliardi di euro.
Global AI capex projected to jump to $490 billion in 2026.
To reach $4 trillion by 2030 !!
I have created a detailed breakdown of AI CAPEX by BIG TECH — $NVDA $MSFT $GOOG $META $TSLA xAI, $AMZN AWS, $ORCL $AMD #OpenAI pic.twitter.com/pj7V6avx7u
— Sandeep Anand (@SanCompounding) October 6, 2025
Apply AI Strategy
Agire è però meglio dell’immobilismo. In conferenza stampa, Virkkunen ha illustrato il primo progetto: Apply AI Strategy (Applicare una strategia di IA) che definisce come accelerare l’uso dell’intelligenza artificiale nei principali settori industriali. Il programma cerca di convogliare lo sforzo comunitario a undici settori strategici: farmaceutico, salute, energia, mobilità, pubblica amministrazione, produzione industriale, costruzioni, agro-alimentare, difesa e cultura. L’obiettivo, ha ricordato la vicepresidente esecutiva, è incrementare la soglia di utilizzo, ora piuttosto bassa, del “13 per cento delle aziende europee che utilizzano l’intelligenza artificiale”. Percentuale che varia decisamente a livello geografico, dal 27 per cento in Danimarca ad alcune regioni in cui è ancora molto bassa.
Solo un accenno alle attuazioni pratiche. Nel settore della salute sarà creata “una rete di screening avanzato permettendo le diagnosi sulla base dell’Intelligenza Artificiale”, mentre Virkkunen ha indicato per la mobilità investimenti per rendere le “auto totalmente autonome”, per la pubblica amministrazione “strumenti open source utili per l’organizzazione”. La Commissione europea insiste sulla necessità di portare l’intelligenza artificiale laddove ancora non ha sfondato. “Ora la maggior parte delle applicazione di questo strumento è per il settore terziario, nel lavoro d’ufficio”, ha affermato la commissaria. La differenza però per l’economia continentale la potrebbe fare l’applicazione dell’AI nella produzione industriale, aumentando il valore aggiunto delle imprese locali.
Finanziamenti alla ricerca
Implementare questa tecnologia in settori ancora digiuni necessita però di ricerca e sviluppo. Per questo l’Europa ha pensato al progetto AI in Science Strategy (Strategia per l’IA nella Scienza) per attrarre talenti globali e professionisti altamente qualificati affinché scelgano l’Europa. Ciò include 58 milioni di euro nell’ambito del progetto pilota RAISE con l’obiettivo di formare, trattenere e attrarre i migliori talenti nell’IA e nella ricerca scientifica. In aggiunta si sommano i soldi provenienti dal progetto Horizon Europe, con l’obiettivo di arrivare a 3 miliardi di euro, con un incremento specifico dei fondi destinati all’applicazione dell’IA nella ricerca scientifica.
AI is used in many different areas of research, and one of them is soil health.
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— Horizon Europe (@HorizonEU) August 22, 2025
I rivali statunitensi
Anche con questi sforzi la sovranità digitale, obiettivo indicato da Bruxelles, rimane un miraggio. Le società europee impallidiscono di fronte al fatto che solo nel 2025, le otto principali aziende statunitensi nel settore dell’IA (Nvidia, Microsoft, Google, Meta, Oracle, Amd, Palantir e Open Ai) hanno cumulato un aumento di 4,3 trilioni di dollari di valore di mercato. Gli investimenti europei in confronto sono una monetina nell’Oceano.
Virkunnen ha rivendicato la presenza di “7.000 start up che si stanno dedicando all’innovazione digitale e la presenza di giga factories” sul suolo europeo. La nobile missione dell’Unione Europea è quella di “creare un’intelligenza artificiale per un mondo online sicuro e trasparente e abbiamo buone regole per arrivarci”. Il dubbio rimane però come difendere le piccole società europee dal dominio dei colossi dall’altra parte dell’Oceano.
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