Il Bosco incantato a meno di 2 ore da Roma dove ammirare i colori autunnali del foliage

A meno di due ore dalla Capitale, si nasconde un bosco meraviglioso, perfetto per godersi i primi colori dell’autunno.
Un intreccio perfetto di natura, storia e leggenda che regala a chi lo percorre la sensazione di essere entrato dentro una favola senza tempo. Un luogo che sembra uscito da un racconto, che custodisce silenzi antichi e atmosfere rarefatte, come una fiaba, capace di incantare chi lo attraversa.
Basta davvero varcare una soglia invisibile, per ritrovarsi immersi in un mondo fatto di colori, odori e suoni capaci di stregare i sensi. Non serve neanche allontanarsi troppo da casa per scoprire che la magia, a volte, è molto più vicina di quanto si possa immaginare.
Il bosco incantato della Capitale
Ai confini tra Lazio e Umbria, incastonato tra i paesaggi dell’Alta Tuscia, sorge il Bosco del Sasseto, una foresta che da secoli custodisce un’ecosistema unico. Qui gli alberi secolari si innalzano come colonne naturali, muschi e felci tappezzano il terreno e i raggi del sole filtrano sul terreno.
L’area si estende per ben oltre 60 ettari, rimanendo comunque all’interno della Riserva Naturale del Monte Rufeno, dominata dall’imponente Castello di Torre Alfina. L’accesso è regolamentato per preservarne l’integrità, si entra solo con visita guidata, su prenotazione e percorrendo un sentiero ad anello lungo circa tre chilometri.
Passeggiando tra gli alberi e i rami che disegnano forme bizzarre, si possono incontrare faggi, aceri, olmi, lecci e persino il raro albero della manna. Un regno verde dove ogni dettaglio sembra studiato da un artista invisibile, dalle radici che affiorano dal terreno ai fiori selvatici che punteggiano il sottobosco.
Il fascino del Sasseto non risiede soltanto nella sua natura rigogliosa, ma anche nelle condizioni uniche del suo terreno, di origine vulcanica. La ricchezza minerale ha favorito la crescita di alberi monumentali, alcuni dei quali superano i cento anni, creando un paesaggio imponente e suggestivo.
In alcuni punti si incontrano resti storici come antiche ghiacciaie, sorgenti e persino un mausoleo neogotico, costruito nell’Ottocento dal Marchese Edoardo Cahen per sé stesso. Il marchese non si limitò a lasciare un segno con il suo monumento funebre, ma promosse anche la creazione di giardini ornamentali attorno al castello.
Ancora oggi, tra muretti a secco, siepi curate e aiuole geometriche, si respira l’eleganza di quell’epoca, in un equilibrio perfetto con la vicina natura selvaggia. Visitare il Bosco del Sasseto non è solo un’esperienza di trekking, ma un vero viaggio nella storia naturale e culturale del territorio.
La visita prosegue tra le viuzze del borgo di Torre Alfina, case in pietra, stradine acciottolate e scorci panoramici restituiscono l’atmosfera di un tempo lontano. Le installazioni artistiche disseminate tra le vie, dai visi in terracotta ai murales, aggiungono un tocco di contemporaneità che dialoga con la storia.
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