Il data center a Bollate non ci deve stare: Legambiente Lombardia ricorre al Tar


A Bollate, hinterland milanese, c’è un progetto per la realizzazione di un centro di elaborazione dati da far sorgere al posto di dodici ettari di terreni verdi, in un’area densamente urbanizzata tra Parco Nord Milano e Parco delle Groane. Ma Legambiente Lombardia ha deciso di ricorrere al Tar per fermare i lavori
Con la digitalizzazione e l’esplosione dell’uso dell’intelligenza artificiale i data center sono sempre più necessari e l’Italia, in particolare le aree di Milano e Roma, sono molto considerate dalle aziende specializzate, grazie alla favorevole situazione geopolitica del nostro Paese.
Il territorio del milanese, infatti, già oggi è il maggior polo di sviluppo in Italia di queste infrastrutture per l’immagazzinamento e la gestione dei dati, che portano al territorio importanti opportunità economiche.
Tuttavia, la metropoli milanese e, in particolare l’area a Nord del capoluogo, ha già sacrificato troppi suoli a edifici e infrastrutture: per questo motivo Legambiente Lombardia ha depositato un ricorso al Tar Lombardia contro la decisione della Città di Bollate di autorizzare la costruzione di un nuovo data center in una vasta area verde, a ridosso della tangenziale Nord.
Questa area risulta inoltre strategica per la rete ecologica metropolitana e si colloca tra le aree agricole che si collegano al Parco delle Groane e gli adiacenti campi della Balossa, nel Parco Nord Milano, costituendo un corridoio ecologico per mitigare i severi impatti subiti con la costruzione della Tangenziale Nord.
“Il nostro ricorso pone questioni cruciali anche in merito ad aspetti che sono stati troppo a lungo controversi, sull’applicazione della normativa urbanistica regionale e delle leggi nazionali, di derivazione europea, che presiedono alla valutazione degli impatti dei grandi interventi di trasformazione del territorio – spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Al di là degli aspetti di natura procedurale, quello che ci preme affermare è il principio che nel territorio della Lombardia, a maggior ragione nel Nord Milano, le nuove funzioni produttive devono essere occasioni di riabilitazione delle troppe aree abbandonate dall’industrializzazione dei decenni passati“.
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