Il Parlamento Ue apre a nuove possibilità di spesa per le regioni e gli Stati membri

Settembre 11, 2025 - 11:00
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Il Parlamento Ue apre a nuove possibilità di spesa per le regioni e gli Stati membri

L’Europarlamento ha approvato la revisione di medio termine della programmazione 2021-2027 dei fondi di coesione, aprendo nuove possibilità di spesa per le regioni e gli Stati membri. Come spiega Giuseppe Chiellino sul Sole 24 ore, la modifica proposta dal Commissario alle Politiche regionali Raffaele Fitto «è una mini-riforma della politica di coesione più che una correzione in corsa dei programmi di spesa».

La novità più significativa riguarda la difesa. Per la prima volta, le risorse strutturali dell’Unione europea potranno finanziare infrastrutture di difesa o di uso duale per la mobilità militare nell’Unione e rafforzare la capacità produttiva delle imprese del settore. Il trattamento è particolarmente vantaggioso: le risorse riallocate godranno di un prefinanziamento del venti per cento e del cofinanziamento del cento per cento, senza obbligo di contributi nazionali. Per i Paesi dell’Est, colpiti dall’aggressione russa all’Ucraina, «sarà destinato almeno il 10% della dotazione alle nuove priorità strategiche», si legge ancora sul Sole 24 ore

Oltre alla difesa, la revisione introduce quattro nuove priorità: resilienza idrica, carenza di alloggi, transizione climatica e competitività. In quest’ultimo ambito, il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) estende il sostegno alle grandi aziende attive in settori strategici come difesa, tecnologie critiche e decarbonizzazione. Anche la piattaforma STEP, dedicata alle tecnologie strategiche, viene ampliata.

L’approvazione finale dell’Europarlamento è arrivata con quattrocentoquaranta voti favorevoli, centosessantotto contrari e cinquantadue astensioni, mentre il Consiglio dovrà ora pronunciarsi formalmente prima della pubblicazione in Gazzetta. La rimodulazione dei fondi resta su base volontaria e non semplice da implementare, soprattutto per le amministrazioni locali con capacità limitate o programmi già avanzati. Come sottolinea Fitto, «questa riforma consente di fare meglio e subito: più flessibilità, maggiore efficienza e reale semplificazione per mettere le risorse europee al servizio delle nuove sfide dei territori. La Commissione è già al lavoro con Stati membri, Regioni e autorità di gestione», scrive Chiellino sul Sole.

Le modifiche potranno essere presentate entro dicembre, per avviare i nuovi investimenti già a inizio 2026, segnando una svolta nel modo in cui l’Unione europea finanzia obiettivi strategici e infrastrutturali.

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Redazione Redazione Eventi e News