Il partito di Maia Sandu ha vinto le elezioni in Moldova

In Moldova ha prevalso lo spirito europeista dei cittadini. Il rischio di scivolare nuovamente nell’orbita russa è stato scongiurato con i metodi della democrazia. Il voto di ieri era una sfida per la maggioranza in Parlamento e per il futuro del Paese. A scrutinio quasi ultimato, con oltre il novantanove per cento dei seggi scrutinati, il Partito di Azione e Solidarietà (Pas) della presidente Maia Sandu e del premier Dorin Recean ha più del cinquanta per cento dei voti, contro il ventiquattro per cento del Blocco Patriottico di forze filorusse guidato da Igor Dodon, uno che da capo dello Stato sedeva in Piazza Rossa accanto a Vladimir Putin.
Gli altri due partiti più votati sono stati il partito filorusso e populista di sinistra, Partito Nostro (Pn), e la coalizione Blocco Alternativo (BeA), formalmente filoeuropea, ma con posizioni piuttosto conservatrici. Si sono fermati rispettivamente al 6,2 e all’otto per cento.
La vittoria del Partito di Azione e Solidarietà garantisce la maggioranza dei 101 seggi in Parlamento, grazie anche al premio dei voti dei partiti che non supereranno la soglia di sbarramento e a possibili alleanze. Come prevedibile, Dodon ha già indetto una «protesta pacifica» per mezzogiorno di lunedì, con le forze di polizia che hanno dato l’allarme per possibili «disordini e destabilizzazioni». Lo stesso Dodon aveva sostenuto di aver vinto le elezioni prima ancora che iniziasse lo spoglio.
Il voto è stato segnato da episodi di tensione. Il Ministero degli Esteri moldavo ha denunciato minacce di attentati in seggi all’estero, tra Romania, Italia, Spagna e Stati Uniti. La polizia ha inoltre arrestato tre persone legate alle forze filorusse della Transnistria, accusate di preparare disordini con materiali incendiari e pirotecnici. «I tentativi della Russia di dirottare il processo elettorale sono stati enormi», ha dichiarato Igor Grosu, leader del Pas.
Anche Politico Europa parla di «sforzi senza precedenti» da parte di Mosca, che avrebbe investito ingenti risorse in campagne di disinformazione, tra cui contenuti generati con intelligenza artificiale e diffusi tramite le solite reti di troll. Già nei giorni precedenti al voto, le autorità avevano effettuato decine di arresti per prevenire rivolte di piazza.
La vittoria del partito di Maia Sandu è un’ottima notizia per tutta l’Unione europea, che guarda a Chișinău come a un tassello strategico nel fronte orientale europeo. «Questa è l’ultima possibilità per la Russia di influenzare il percorso di integrazione della Moldova nell’Unione europea», aveva detto l’eurodeputato rumeno Siegfried Mureșan prima del voto.
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