Intervista con Pietro Longhi, in scena al Teatro Manzoni di Roma con “Meraviglioso”: “Racconto Domenico Modugno e il suo amore per la vita, per la natura e il mare”

“Era un uomo con una straordinaria grinta e voglia di vivere, con una positività pazzesca”. Pietro Longhi fino al 19 ottobre porta in scena al Teatro Manzoni di Roma “Meraviglioso – In volo tra le note di Domenico Modugno”, in cui veste magnificamente i panni del leggendario cantante che ha scritto la storia della musica italiana. Lo spettacolo, scritto da Melania Giglio, con la regia di Daniele Salvo e la produzione di Marioletta Bideri per Bis Tremila S.r.l, vede sul palco anche Giandomenico Anellino, Marta Nuti, Emilio Lumastro.
Domenico Modugno è seduto sulla sua sedia a dondolo davanti al mare nella sua villa di Lampedusa, “la piscina di Dio” dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita. Un disco diffonde le note di L’uomo in frac, uno dei suoi più grandi successi internazionali. Modugno si addormenta. Sogna. Dagli esordi ai più grandi successi inizia così un viaggio meraviglioso tra le note di uno dei più grandi artisti italiani di tutti i tempi, un uomo che sapeva tradurre la Poesia in canto e l’emozione in musica.
Pietro, è in scena al Teatro Manzoni di Roma con “Meraviglioso” in cui impersona Domenico Modugno, come si è approcciato a questa leggenda della musica italiana?
“L’idea è nata dopo aver ascoltato Giandomenico Anellino al Teatro Manzoni di Roma, nel corso di una serata tributo a Lucio Battisti. Sono rimasto affascinato dalla sua esibizione e dopo aver parlato con lui mi ha proposto di fare uno spettacolo su Domenico Modugno, un cantante che mette d’accordo tutta l’Italia. Dato che lo scorso anno Melania Giglio è stata in scena al Manzoni con un lavoro bellissimo su Edith Piaf per la regia di Daniele Salvo e ha fatto anche un altro spettacolo fuori abbonamento su Amy Winehouse, ho pensato di chiedere a lei di scrivere il testo e a Salvo di curare la regia di “Meraviglioso”. Entrambi hanno accettato con entusiasmo. Il regista ha scelto l’attrice Marta Nuti per interpretare la moglie Franca, Emilio Lumastro per la parte di Modugno giovane e di suo figlio Massimo e me per impersonare il protagonista da adulto. Melania Giglio ha scritto un bellissimo testo sugli ultimi dieci anni di Domenico Modugno che, dopo l’ictus che lo ha colpito, si è curato a Lampedusa talmente bene che è riuscito a rimettersi in piedi, aiutato solo dal bastone, e a fare anche un concerto a Toronto. Era un uomo con una straordinaria grinta e voglia di vivere, con una positività pazzesca e poi le sue canzoni, come ad esempio L’uomo in frac o Lu pisce spada, sono tratte dalla realtà, non sono inventate, pertanto racconto questo amore per la vita, per la natura e il mare, ma anche il suo passaggio politico con il Partito Radicale, essendo grande amico di Marco Pannella, che aiutava nella campagna tesseramenti. C’è una bellissima telefonata tra loro due in cui ricordano i successi e anche di aver fatto chiudere l’ospedale psichiatrico di Agrigento. Così sono entrato in questa bellissima atmosfera, ho studiato canto per poter cantare in scena dal vivo per la prima volta nella mia vita, ed è un’immensa emozione interpretare un personaggio straordinario quale Modugno”.
Lo spettacolo inizia con Modugno che si addormenta e in sogno ripercorre i momenti salienti della sua carriera …
“Una carriera veramente vorticosa, in cui ha fatto teatro, musica, politica, tutto ad altissimo livello. Modugno ha cambiato la musica leggera italiana con “L’uomo in frac”, è stato un innovatore, ma nello spettacolo emergono anche le sue fragilità, i suoi timori e la sua positività, in particolare con quella canzone pazzesca, “Meraviglioso”, che racconta di quest’uomo che vuole suicidarsi ma viene distolto dal suo intento da un passante, probabilmente un angelo, che gli fa vedere le cose belle del mondo e gli fa capire che anche il suo dolore potrà diventare meraviglioso”.
Un bellissimo messaggio se pensiamo anche ai tempi attuali che viviamo …
“Il pubblico ogni sera ci regala tantissimi applausi perché esce dal teatro felice, in quanto Modugno è un uomo che trasmette una carica esplosiva di energia e gioia di vivere”.
C’è una canzone di Modugno a cui è più legato?
“Ho amato molto Amara Terra Mia, che lui cantò a Toronto per gli emigrati italiani, e che parla dell’abbandono della propria terra per questioni di lavoro, per la miseria. Nello spettacolo a un certo punto c’è un monologo sul mare scritto da Melania Giglio in cui Modugno dice: “anche se morissi di fame, anche se fossi costretto a partire io penserei sempre a te, più intensamente di come si pensa a un amore, mare mio, terra mia”, seguito da questa canzone bellissima che è proprio un atto d’amore nei confronti della terra e del mare”.
Che cosa le ha lasciato interpretare questo personaggio?
“A me ha dato tantissimo. Le confesso che ho passato un’estate molto complicata, in quanto dopo 45 anni ininterrotti di finanziamenti da parte del Fondo Unico per lo Spettacolo, la commissione ci ha cancellato dai contributi pubblici e io mi sono trovato in una situazione drammatica in quanto la stagione 2025/2026 era praticamente pronta. Ero in uno stato di prostrazione totale, è stato uno dei momenti più brutti della mia vita, però una volta in scena con questo spettacolo ho ricevuto tanta forza e voglia di fare. Non ho parlato con nessuno di questo evento grave che è capitato. Certo, senza contributo pubblico abbiamo dovuto sostenere le spese dell’allestimento, però le posso assicurare che Domenico Modugno mi ha restituito la voglia di continuare con ancora più caparbietà. Ho verificato sulla mia pelle quanto il dolore potrà alla fine apparire meraviglioso. Queste tre settimane di programmazione per me sono un’iniezione di vita straordinaria”.
Porterete “Meraviglioso” in tournée per l’Italia?
“Qui si apre un altro capitolo lunghissimo da spiegare. In Italia oggi si punta maggiormente su attori conosciuti rispetto a progetti validi, quindi abbiamo spettacoli con nomi riconoscibili che fanno entrare il pubblico a teatro e spesso lo fanno uscire scontento, altri in cui non ci sono personaggi noti e la gente rientra a casa felice. Pertanto speriamo di poter portare “Meraviglioso” in giro per l’Italia ma le difficoltà sono parecchie”.
Oltre a questo spettacolo quali sono i suoi prossimi progetti?
“Affiancherò Melania Giglio nello spettacolo “Marilyn” su Marilyn Monroe interpretando il ruolo di Joe Di Maggio. A gennaio cominciano le prove e saremo in scena a marzo”.
di Francesca Monti
Si ringrazia Alessia Ecora
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