Kingdom Come Deliverance II – Legacy of the Forge Recensione


Un martello, un'incudine. E poi, il fuoco. Per un fabbro, non esiste nient’altro, se non la famiglia. Kingdom Come Deliverance II, così come il suo predecessore, ha dipinto alla perfezione questa, ormai, dimenticata e superata professione, che ha saputo rivestire un ruolo a dir poco centrale nel corso dei passaggi storici più importanti.
Un buon fabbro può fare la differenza grazie alle sue creazioni e chi ha la fortuna di incontrarlo sul suo cammino ha un valore aggiunto inestimabile. Proprio come Henry, il protagonista dell’epopea di Warhorse Studios, dapprima fortemente incompatibile con la professione del padre, e potenzialmente anche sua, e successivamente innamorato, anche per un valore affettivo nato proprio a causa della prematura e violenta dipartita del suo mentore e genitore.
Il secondo DLC “maggiore” di Kingdom Come Deliverance II prende a cuore proprio questo aspetto del background narrativo e culturale del protagonista, con una nuova serie di attività e missioni legate proprio al passato di Henry e, soprattutto, a quello del padre adottivo, Martin.
Il DLC Legacy of Fire è disponibile per tutte le piattaforme a partire dal 9 settembre 2025.
Kingdom Come Deliverance II Legacy of the Forge: passare il testimone, di padre in figlio
Sin dal suo annuncio, questa espansione ha dimostrato di avere un grandissimo potenziale, anche sul piano narrativo e morale. È chiaro che il grosso dell’hype si è creato per la quantità e la vastità di attività aggiuntive, potenzialmente introdotte proprio dal nuovo DLC, ma per gli appassionati di vecchia data dell’avventura di Henry anche il fattore “storico” ha una certa rilevanza.
La linea tematica che tiene insieme Legacy of Fire è, infatti, un nostalgico e romantico viaggio nel passato e nei ricordi di Henry. Il protagonista di Kingdom Come Deliverance II, ora più adulto e maturo, ha smesso definitivamente i panni di un giovane lavativo e con scarse doti empatiche, mostrandosi, come accade un po’ nella vita di tutti i giorni, sempre più innamorato di quei ricordi di una porzione di vita ormai superata, irrecuperabile.
Harry non è più - perennemente - arrabbiato col padre, anzi. Il protagonista di Kingdom Come Deliverance II ne sente una mancanza incredibile, inspiegabile, insopportabile, e questo Legacy of Fire diventa un pretesto perfetto per ufficializzare questo aspetto della personalità dell’ex aiutante fabbro di Skalica. Questo nuovo arco narrativo, che i più giovani definirebbero “redemption arc”, si apre una volta giunti a Kuttenberg, indicativamente più o meno esattamente a metà della storia principale del gioco.
[caption id="attachment_1105750" align="aligncenter" width="1280"] Martin è, indubbiamente, uno dei personaggi più amati di KDC II[/caption]
Una volta giunti sul posto, e deciso di attivare tutto il blocco di contenuti di questo nuovo DLC, una cutscene renderà subito chiarissime le cose: Henry ha messo piede su una pletora di detriti, macerie e rottami, colorati da una nube di polvere indefinibile, ma probabilmente nessun posto sarebbe più bello per lui. Henry, infatti, si rende conto - grazie anche all’assistenza di alcuni NPC - che quella non è che la vecchia fucina abbandonata di suo padre, Martin, e da qui in avanti, beh, potete già immaginare dove andrà a parare il resto della storia.
Henry, deciso a rispolverare l’attività del padre, si muove così attraverso un nuovo blocco di missioni, sempre suddivise in principali e secondarie, di buonissima fattura. La linea narrativa principale si occupa, più che altro, di esplorare il passato di Martin e, chiaramente, di dare connotazioni più precise anche a quello del protagonista, risultando, così, un tassello molto importante dal punto di vista tematico. Per quanto non numerosissime, le nuove missioni riescono a risultare - perfettamente - quello spaccato sul passato richiesto a gran voce dai fan, e donano al viaggio di Henry un nuovo senso di completezza.
Il core dell’esperienza, comunque, rimane quello di onorare appieno l’eredità di Martin, con un ultimo - grande - lavoro, mai compiuto dal padre. Henry farà di tutto per onorare il lavoro del padre, compreso insediarsi nella ristretta cerchia della Gilda dei Fabbri, con tutto ciò che ne consegue anche e soprattutto a livello personale ed evolutivo.
[caption id="attachment_1105747" align="aligncenter" width="1280"] Ritrovarsi faccia a faccia con il proprio passato, non ha prezzo.[/caption]
Datemi una forgia e vi solleverò Kuttenberg
Come vi avevamo anticipato già in apertura, le grandi aspettative intorno a questo nuovo DLC di Kingdom Come Deliverance II, centrate già in larga parte con il valore narrativo della quest line principale, risiedevano nei contenuti e nelle nuove attività disponibili. Sotto questo aspetto, il lavoro svolto da Warhorse Studios è davvero pregevole e, pur senza particolari rivoluzioni, riesce a rappresentare un ottimo punto di partenza per una seconda giovinezza per tutta l’esperienza di gioco.
Ovviamente, il fulcro di tutto è la Forgia e tutto il lavoro che ruota intorno alla messa in funzione di questa nuova attività. Molte quest secondarie sono, infatti, pensate per essere un espediente per accrescere la qualità della propria attività, con ricompense, nuovi “aiutanti” e nuove idee, che si vanno a incastonare in quella che, a conti fatti, è un po’ una seconda vita per il giovane Henry.
L’esperienza di gioco si arricchisce proprio di una cosa che, forse, mancava parecchio: una vena gestionale, capace di cucirsi attorno al realismo e alla necessità di vivere il gioco come una vera e propria seconda vita. E, per quanto possa sembrare qualcosa di pesante e opprimente, tutto - invece - funziona più che bene. Legacy of Fire offre un buon numero di missioni secondarie e attività collaterali, pensate in larga parte per essere un valore aggiunto alla nuova mansione di Henry.
[caption id="attachment_1105751" align="aligncenter" width="1280"] Il duro lavoro paga. Sempre.[/caption]
Spesso, infatti, si tratterà di forgiare oggetti su commissione, con una curva di difficoltà sempre crescente, ma anche con un ritorno in termini di prestigio ed economico importante. Molti di questi incarichi aumentano le possibilità di Henry, sbloccano nuove cose e aprono nuove strade, e diventano il mezzo perfetto per portare avanti quella che è l’idea di fondo del DLC senza avvertire le fatiche della ripetitività.
La cosa bella è che gli sviluppatori hanno pensato bene di creare un sistema dinamico, che invoglia il giocatore a creare sempre nuove cose e a mettersi continuamente in gioco. Completando le missioni si sbloccano sempre nuove attività, legate al livello Prestigio della città e della Forgia, dando vita così a un loop divertente e appagante.
Aumentare il Prestigio significa aumentare anche il livello delle attività disponibili, ma permette anche di avere accesso a un’altra delle nuove proposte in arrivo con Legacy of the Forge: la personalizzazione. Da buon “gestionale”, infatti, questa nuova fetta del gioco permette di dare sfogo alla creatività dei giocatori, con personalizzazioni estetiche e funzionali che donano un gusto variopinto all’esperienza di gioco, ma non soltanto.
[caption id="attachment_1105748" align="aligncenter" width="1280"] Legacy of the Forge vi farà riscoprire l'amore per la forgiatura.[/caption]
Un’esperienza completa e appagante
Rimpolpare l’aspetto e la qualità estetica della Forgia è soltanto un passo di tutto quello che si può fare grazie a Legacy of the Forge. Essere il padrone della Forgia, infatti, non è soltanto una grande soddisfazione, nonché un modo perfetto per Henry di onorare la memoria del defunto padre, ma è anche un veicolo per aprire una vera e propria attività, anche e soprattutto economica. Con Legacy of The Forge, Kingdom Come Deliverance II si espande non poco, in tal senso, e permette al giocatore di utilizzare le proprie skill per avere un ritorno e un vantaggio anche e soprattutto economico, un po’ come accade nella vita reale.
Considerando quanto è difficile avere un facile accesso ai Groeschen, questa è sicuramente una validissima aggiunta, specialmente per i giocatori che iniziano il DLC a partita in corso. É chiaro che, con un personaggio già “completo” tutto questo nuovo sistema ludico diventa un pelo meno intrigante e affascinante, che perde un po’ di interesse proprio perché risulta meno utile in termini pratici. Questo, chiaramente, non è un vero e proprio difetto, ma considerando il fatto che l’espansione arriva diversi mesi dopo la conclusione della storia principale, è comunque un qualcosa da tenere in considerazione.
[caption id="attachment_1105749" align="aligncenter" width="1280"] Henry ricorda la sua infanzia, passata nella forgia, insieme al padre, Martin[/caption]
Nel complesso, comunque, è impossibile non promuovere, con grande soddisfazione, tutto quello che Legacy of the Forge. Il nuovo DLC rende l’esperienza di Kingdom Come Deliverance II ancora più completa e appagante, offrendo al giocatore nuovi stimoli e nuovi modi per interpretare la vita medioevale di Henry. Oltre a ciò, il secondo add-on maggiore ha anche un valore morale e narrativo importante, e forse, considerando il valore emotivo della storia trattata, come unico difetto, avrebbe potuto prendersi qualche ora in più di tempo per raccontarsi meglio. Noi, comunque, siamo ugualmente soddisfatti. https://youtu.be/QI-0UCQ6xCQ
Kingdom Come Deliverance II: Legacy of the Forge Recensione | In conclusione
Legacy of The Forge è una validissima aggiunta all'esperienza "base" di Kingdom Come Deliverance II, già di per sé più che soddisfacente. Il secondo DLC introduce nuove attività, un sistema di "commercio" vero e proprio e, soprattutto, fa luce su alcuni aspetti della storia di Henry delicati e straordinariamente importanti. La longevità poteva essere un attimino più gentile, ma siamo comunque di fronte a un lavoro minuzioso e intelligente, capace di ripagare appieno l'attesa.
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