La Cina dà il via al futuro dei droni navali: la portaerei Sichuan entra in azione
Le immagini satellitari più recenti provenienti dal cantiere Hudong-Zhonghua di Shanghai mostrano un movimento insolito attorno alla Type 076 Sichuan, la nuova nave d’assalto anfibia della marina cinese. La posizione del vascello, rivolto verso le acque aperte del fiume Yangtze con la rampa di lancio puntata verso l’esterno, suggerisce che siano in corso i primi test del sistema elettromagnetico di lancio per aerei (EMALS), una tecnologia finora riservata alle portaerei più avanzate del mondo.
Secondo il South China Morning Post, la nave è stata fotografata illuminata a giorno durante le ore notturne, un dettaglio che lascia intuire attività di collaudo in corso. L’Autorità marittima di Shanghai ha inoltre dichiarato una zona di esclusione temporanea nei pressi del cantiere tra il 20 e il 29 ottobre, citando “attività subacquee” quotidiane. Un’indicazione che gli esperti leggono come la possibile preparazione ai cosiddetti sled tests, prove in cui un carrello metallico viene accelerato lungo la catapulta per simulare il lancio di un velivolo.
Il sistema EMALS, già in uso sulle portaerei americane classe USS Gerald R. Ford e sulla Fujian cinese, permette di lanciare in sequenza sia aerei con pilota sia droni di grandi dimensioni. A differenza dei vecchi sistemi a vapore, sfrutta campi magnetici per accelerare i velivoli, consentendo decolli più rapidi, silenziosi ed energeticamente efficienti, con un controllo molto più preciso della spinta. È una tecnologia complessa e costosa, ma rappresenta il futuro dell’aviazione navale.
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