La Sindone è autentica? Fu rubata dai crociati francesi, la tovaglia sull’altare lo conferma, nuovi studi

Ottobre 19, 2025 - 16:30
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La Sindone è autentica? Fu rubata dai crociati francesi, la tovaglia sull’altare lo conferma, nuovi studi

La Sacra Sindone conservata nel Duomo di Torino è autentica e non un falso medievale? La tesi è rafforzata dal fatto che da 1.800 anni la tovaglia che copre l’altare su cui si celebra la Messa è fatta in modo da ricordare il lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù nella tomba.

Russ Breault, in un lungo articolo intitolato Riferimenti storici della Sindone di Torino dal III al XIII secolo, pubblicato da Academia.edu, ricorda che

Papa Silvestro istituì con decreto papale nel 325 che la Chiesa celebrasse il santo

sacrificio della Messa, rappresentante il corpo e il sangue di Cristo, su un telo di lino consacrato dal vescovo, come se fosse la Sindone pura di Cristo.

La decisione di coprire l’altare con un telo di lino rappresentante la Sindone dimostra la conoscenza della sua esistenza e la forma e le dimensioni del telo, un lungo telo rettangolare. Spiega una tradizione secolare praticata in tutte le confessioni.

Nulla, deduce Russ Breault, potrebbe essere più connesso al corpo e al sangue di Cristo del sudario che avvolse il suo corpo crocifisso, rappresentato dal

telo di lino che copriva l’altare.

La tovaglia e la Sindone

La Sindone è autentica? Fu rubata dai crociati francesi, la tovaglia sull’altare lo conferma, nuovi studi
La Sindone è autentica? Fu rubata dai crociati francesi, la tovaglia sull’altare lo conferma, nuovi studi – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

Papa Silvestro I parla della tovaglia come simbolo del sudario in cui Gesù fu avvolto nel sepolcro, un telo di lino bianco.

Il vescovo Guglielmo Durando nel suo libro Rationale divinorum officiorum spiega che la natura umana di Gesù nato nel grembo di Maria si ritrova nell’utilizzo del lino, un tessuto la cui fibra viene dalla terra. Anche il colore bianco che il lino acquisisce dopo una lunga lavorazione è simbolo della resurrezione di Gesù, raggiunta dopo una lunga sofferenza. Inoltre la tovaglia indica che su di essa viene compiuto il Convito Sacramentale: ” Prendete e mangiate….prendete e bevetene tutti”

Una serie di importanti riferimenti, prosegue Russ Breault, indicano che il telo si trovava a Costantinopoli prima di essere rubato nel 1204 e successivamente ritrovato a Lirey, in Francia, nel 1356.

Ci sono altri riferimenti storici sulla Sindone nei primi secoli, reperibili in più fonti. Ho raccolto, scrive Russ Breault, i riferimenti più significativi in

un unico documento. Insieme, costituiscono un’argomentazione convincente a sostegno di un percorso storico che risale a mille anni prima del XIV secolo, come promulgato dai test di datazione al carbonio del 1988.

Una Crociata dí rapinatori

I seguenti riferimenti chiariscono che la Sindone è certamente esistita, era più di un’immagine del volto ed è lo stesso telo trafugato nel 1204 durante la Quarta Crociata. Questo è estremamente importante in quanto dimostra chiaramente che il presunto intervallo di datazione al carbonio dal 1260 al 1390 è gravemente errato.

Il vescovo Teodoro di Mopsuestia di Antiochia (350-428) sviluppò un Catechismo con istruzioni prima della celebrazione della Messa:

Quando portano l’oblazione all’offertorio, la depongono sull’altare per la

rappresentazione completa della passione, così che possiamo pensare a Lui sull’altare come se fosse stato deposto nel sepolcro dopo aver ricevuto la passione. Questo è il motivo per cui i diaconi che stendono i lini sull’altare rappresentano la figura sui teli di lino durante la sepoltura.

Dopo che la città fu saccheggiata e saccheggiata, Teodoro Angelo di Costantinopoli, fratello dell’imperatore, scrisse nel 1205 una lettera di protesta a Papa Innocenzo III che recitava:

Nell’aprile dello scorso anno, un esercito crociato, partito falsamente per liberare la Terra Santa, ha invece devastato la città di Costantino. Durante il sacco, le truppe di Venezia e Francia saccheggiarono persino i Santuari Sacri. I Veneziani si spartirono i tesori d’oro, d’argento e d’avorio, mentre i Francesi fecero lo stesso con le reliquie dei santi.

Il più sacro di tutti, il lino in cui fu avvolto nostro Signore Gesù Cristo dopo la sua morte e prima della resurrezione.

Sappiamo che gli oggetti sacri vengono preservati dai loro predatori, a

Venezia, in Francia e in altri luoghi, il sacro lino ad Atene

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia