Les Filles d’Eva vola a Parigi per fare breccia in nuovi mercati

Matteo Manzini debutta a Parigi. Il fondatore e CEO del marchio Les Filles d’Eva ha scelto di presentare la collezione primavera/estate 2026 in un’ampia suite a pochi passi da Place Vendôme durante la fashion week. “Ho scelto questa città perché il nome del mio marchio è proprio un omaggio ai film francesi degli anni ’50 e ’60 – spiega il designer -. Inoltre da alcune stagioni certi buyer internazionali saltano Milano o restano appena pochi giorni”.
Il marchio, fondato nel 2021, è rappresentato all’ombra della Torre Eiffel dallo showroom Maison Pyramine. Nel 2024 la società Matteo Manzini, che oltre a Les Filles d’Eva include altri progetti stilistici come il bridal custom made, ha raggiunto gli 11 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto all’esercizio precedente. Per la fine dell’anno in corso è previsto un ulteriore aumento double digit. L’entry price sfiora i 500 euro e non sono previsti abiti proposti a oltre 1200 euro. “Rientriamo nella fascia affordable luxury, tengo a precisare che è tutto made in Italy, comprese scarpe e borse introdotte a partire dalla collezione autunno/inverno 2025 come completamento dei look ma anche per essere indossate con altro. Le nostre clienti non possono essere racchiuse in un target anagrafico preciso, vanno dai 20 ai 50 anni e sono accomunate da una spiccata personalità”.
Attualmente la label è presente in circa 80 doors tra cui importanti department store come Rinascente e boutique storiche del calibro di Gente a Roma, Antonia a Milano e Antonioli a Ibiza. Il mercato interno copre il 30% delle vendite, l’Europa il 40%, l’Asia il restante. A partire dalla collezione primavera/estate 2026, intitolata ‘Les Pirates D’Eva’, è nata anche una collaborazione con due punti vendita statunitensi. ,
Come suggerisce il titolo, la collezione narra la metamorfosi di una femminilità̀ in fuga dalle convenzioni, in bilico tra raffinatezza aristocratica e spirito nomade. Nella New Orleans di fine Settecento, Eva, figlia di un borghese francese, scappa verso un pirata in fuga ai Caraibi, che rappresenta il mare, la libertà. Manzini stratifica riferimenti e stili: il boho anni ’70 di Isabelle Adjani si mescola allo stile anni 2000 di Sienna Miller, mentre la teatralità barocca subisce il fascino cinematografico di ‘Buccaneer’s Girl’. Il risultato è un’estetica boho-gipsy declinata in colori naturale, texture fluide e impalpabili, frange e ricami.
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