L’inesorabile declino delle app di incontri

Ottobre 3, 2025 - 06:00
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L’inesorabile declino delle app di incontri

Negli ultimi anni, l’impero digitale delle app di dating ha cominciato a scricchiolare. Tra il 2023 e il 2024 nel Regno Unito 1,4 milioni di persone hanno abbandonato le app di dating. Secondo i dati riportati dall’Ofcom, l’autorità responsabile delle telecomunicazioni del Regno Unito, nel 2024 Tinder ha perso quasi 600.000 utenti, Bumble 368.000; e anche Hinge, l’app “pensata per essere cancellata”, ha registrato delle perdite sul mercato. Dal 2021 al 2024 la società statunitense Match Group – che possiede Tinder, Meetic, Hinge e altre app di incontri – ha registrato un crollo del suo valore di mercato, passando da 50 a 10 miliardi. Anche Bumble, che nel 2021 raggiungeva il suo apice di popolarità, per un valore di 84 miliardi, nel 2021 ha registrato un crollo, scendendo sotto i 15 miliardi. La stessa sorte è spettata a Grindr, l’app di incontri pensata per la comunità Lqbtq+, che quest’estate ha visto crollare le sue azioni del 10,8% mentre i ricavi deludono le aspettative degli analisti. 

La disaffezione nei confronti delle app di dating è un fenomeno globale. E così, tornano di moda le serate di speed dating. Secondo alcuni dati riportati da USA Today forniti dalla piattaforma di eventi Eventbrite, negli ultimi tre anni la popolarità dello speed date è cresciuta, registrando un aumento del 63% tra il 2021 e il 2022. Un dato che lascia intuire un bisogno di tornare a incontrarsi – anche se per poco tempo – fuori dagli schermi, anche per tutelare la propria salute mentale. Secondo un sondaggio realizzato da Forbes Health sullo stato attuale del dating in America, infatti, il  78% degli utenti dichiara di sentirsi in burnout – sia a livello emotivo, fisico, ma anche mentale – per l’eccessivo utilizzo delle app di dating. Le generazioni più toccate da questo fenomeno sono i millenial e la generazione Z. «Le persone sono esauste a causa del continuo incontro di nuove persone, delle occasioni perse e delle bugie ha detto a Forbes Rufus Tony Spann, Dottore di ricerca, terapista sessuale certificato e membro del comitato consultivo sanitario di Forbes –. Col tempo, i dubbi che accompagnano l’utilizzo di un’app di incontri possono far perdere la speranza di riuscire a trovare la persona giusta». Stare sulle app di dating è diventato complesso per diverse ragioni: la competizione, le conversazioni superficiali o ripetitive con diversi utenti, la difficoltà nel creare un’autentica connessione, ma anche l’arrivo dell’intelligenza artificiale.

Le motivazioni dell’abbandono delle app di dating non si spiegano infatti solo con la noia e lo stress legati al loro utilizzo, ma riguarda anche la pervasività dell’intelligenza artificiale: foto “fake”, manipolate o inventate, e  conversazioni intere generate da chatbot e implementate sulle app di dating. Match Group sostiene che questi strumenti possano aiutare le persone a migliorare gli appuntamenti,  le interazioni con altri utenti sulle app di dating online, e «a distinguersi e mostrare la propria individualità e migliorando ulteriormente la sicurezza e la facilità d’uso delle nostre app». Il risultato sono fredde conversazioni robotiche, fotografie inverosimili e bio standard, che hanno spinto gli utenti più giovani a lasciare le piattaforme. Luke Brunning, co-direttore del Centre for Love, Sex, and Relationships dell’Università di Leeds spiega alla Bbc che la crisi di queste piattaforme deriva anche da una mancanza di autenticità delle relazioni. «Ci viene data l’illusione di scelta, con decine di app apparentemente diverse – dice –. In realtà, sono tutte nelle mani di pochi grandi gruppi e l’esperienza è quasi identica»

Per provare a risollevare la sorte delle dating app, i colossi del settore continuano a spingere verso gli abbonamenti premium, che promettono di aumentare le probabilità di trovare utenti compatibili più compatibili, per poter mettere più like, per ottenere infinite possibilità di matchare una persona in linea con i propri interessi. Una strategia che non sembra aver riscosso grande successo. In un articolo pubblicato sul Guardian, si evince come mentre nel 2024 Hinge ha guadagnato 290.000 utenti paganti, Tinder ne ha persi 679.000. L’inesorabile declino delle app di dating trova una spiegazione nel fatto che i loro bisogni commerciali hanno superato la loro funzionalità, mentre le app non sono riuscite a convincere gli utenti che valesse la pena spendere qualche soldo per un match in più.

Se le dating app tradizionali hanno fallito, altri spazi digitali riempiono questo vuoto di mercato. Si tratta di piattaforme progettate per tutt’altra finalità e che oggi sono considerate più efficaci per trovare l’anima gemella. Strava, l’app nata per registrare gli allenamenti e usata soprattutto da runner e ciclisti, è diventata a tutti gli effetti una piattaforma di messaggistica, una strategia implementata per accrescere la community e facilitare l’incontro tra persone. Diventando così per molti “il nuovo tinder”. Nel 2023 l’azienda aveva all’attivo 120 milioni di utenti in tutto il mondo, con un aumento del 118% rispetto ai 55 milioni di fine 2020. Il fatturato dell’app ha raggiunto i 275 milioni di dollari nel 2023. Ma anche Goodreads, il social per lettori, conta oggi oltre 150 milioni di iscritti.

Letterboxd, la piattaforma pensata per le recensioni cinematografiche, è passata da 1,8 milioni di utenti nel 2020 a più di 14 milioni nell’estate 2024, con un +55% di utenti attivi mensili. Ma anche Ravelry, la community per chi lavora a maglia e uncinetto, ha superato i 9 milioni di iscritti. Oltre ad essere delle community online, questi spazi stanno anche diventando luoghi dove costruire legami sentimentali. «Le dating app sembrano un supermercato del corteggiamento, qualcosa che sei costretto a fare se vuoi avere connessioniracconta un utente al Guardian –. Su Strava o Letterboxd invece parli di ciò che ami: correre, leggere, guardare film. È un inizio più naturale». Lo conferma anche Danait Tesfay, assistente marketing di Londra. «La mia generazione cerca alternative, che siano club di corsa, gaming o gruppi extra-curriculari. Lì incontri persone affini e, naturalmente, possono nascere relazioni».

Non è soltanto una questione di passioni. Le hobby app sono percepite dagli utenti come «spazi più gentili». Letterboxd, per esempio, adotta una politica di “tolleranza zero” contro hate speech, razzismo, omofobia e altre discriminazioni. Un contrasto netto con le dating app, che negli anni hanno “gamificato” la ricerca dell’amore, fino a renderla stancante, stressante e impersonale, e che hanno portato le persone a pensare all’amore come a un algoritmo da ottimizzare. Con le app pensate per gli hobby, invece, si torna a viverlo come una conseguenza naturale di ciò che ci piace fare, e la connessione riacquista un senso.

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