L’interrogazione di Calenda sul ruolo della docente putiniana che lavora alla Difesa

Pubblichiamo l’interrogazione parlamentare che il leader di Azione Carlo Calenda ha presentato in Senato per chiarire il tema sollevato da Massimiliano Coccia su Linkiesta riguardo Larisa Yurevna Gavrilova, docente di lingua russa per lo Stato Maggiore della difesa, che promuove la narrazione di Mosca sull’aggressione all’Ucraina
Larisa Yurevna Gavrilova, esperta linguistica presso l’Università di Perugia, risulta, abbia in essere, già da alcuni anni, una collaborazione con il ministero della Difesa per l’insegnamento della lingua russa presso la Scuola di Lingue Estere dell’Esercito. Tale collaborazione includerebbe, oltre alla didattica, anche il supporto delle Forze armate nell’ambito di attività connesse ai trattati sul controllo degli armamenti, un ruolo che le consentirebbe di avere un costante accesso al personale militare impegnato su dossier internazionali delicati, tra cui quello riguardante la Federazione Russa.
Come riportato in un’inchiesta pubblicata da Linkiesta, allo stesso tempo, dal 2018, Larisa Yurevna Gavrilova è presidente dell’Associazione culturale “Russia in Umbria” che, sebbene si prefigga come obiettivo quello di favorire la reciproca conoscenza tra la società russa e quella umbra, con particolare riferimento all’arte, al turismo, all’enogastronomia e ai corsi di lingua e cultura russi, nel corso degli ultimi anni ha portato avanti una campagna di disinformazione e propaganda filorussa.
La stessa presidente dell’associazione risulta attiva sui profili social personali e dell’associazione, nella condivisione di contenuti volti a sostenere la narrazione russa circa la guerra di invasione dell’Ucraina e altre tesi anti-occidentali, talvolta rilanciando direttamente quelli prodotti dall’Ambasciata russa in Italia.
Per il suo impegno in Italia, Larisa Yurevna Gavrilova avrebbe ricevuto una lettera personale dal presidente Vladimir Putin e una medaglia che le è stata consegnata dalla direttrice del Centro russo di Scienza e Cultura di Roma, un ente che dipende direttamente dal ministero degli Esteri russo.
Dal quadro fin qui esposto, l’attività di Larisa Yurevna Gavrilova e dell’associazione che presiede sembrerebbe inserirsi nella più ampia rete di associazioni filorusse presenti in Italia, impegnate, in stretto contatto con le autorità russe, in attività di propaganda e disinformazione favorevoli alla narrazione ufficiale della Federazione Russa.
Come riportato dall’ultimo Rapporto sulla politica dell’informazione e per la sicurezza, «la disinformazione russa – intesa come insieme di attori, vettori di propagazione e contenuti della propaganda e della disinformazione di quel Paese – si è confermata quale principale direttrice geopolitica dell’azione straniera di manipolazione delle informazioni e di interferenza – FIMI – ai danni delle istituzioni e delle comunità occidentali, svolta prevalentemente in ambiente digitale, in particolare tramite media outlet e social media».
Se l’attività di propaganda sopra richiamata merita, quindi, di essere attenzionata, quel che desta maggiore preoccupazione è che sia svolta da una figura che collabora con il ministero della Difesa e ha accesso indiretto a informazioni sensibili.
Questa circostanza risulta particolarmente grave alla luce della posizione che il Parlamento e il governo hanno espresso ripetutamente di condanna alla guerra di aggressione all’Ucraina e agli altri atti di intimidazione che la Federazione Russa ha rivolto all’Europa, e non risulta coerente con gli indirizzi e la postura internazionale che il nostro Paese ha assunto; se il ministro è a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se, alla luce delle attività di propaganda filorussa e anti-occidentale non coerenti con la postura internazionale del nostro Paese condotte da Larisa Yurevna Gavrilova, intenda revocare l’incarico di collaborazione in essere; a quali informazioni ha avuto accesso Larisa Yurevna Gavrilova nel periodo in cui ha mantenuto la collaborazione con il ministero della Difesa, in particolare negli anni successivi alla guerra di aggressione all’Ucraina.
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