Maretti (Legacoop): su pasta misure Usa ingiustificate

Roma, 7 ott. (askanews) – La minaccia dei dazi statunitensi sulla pasta è “ingiustificata e sproporzionata” e “serve chiarezza nei rapporti con chi si definisce nostro partner”. Così Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, che ieri pomeriggio ha partecipato al ministero degli Esteri alla sesta riunione della task force sui dazi statunitensi, convocata per discutere degli ultimi aggiornamenti sul commercio transatlantico. I lavori sono stati incentrati sui dazi preliminari antidumping fissati dal Dipartimento del Commercio Usa al 91,74% nei confronti di numerose aziende italiane esportatrici di pasta.
Nel corso della riunione sono stati illustrati i passi avviati dal Governo italiano per sostenere i produttori nazionali. L’esito provvisorio delle indagini statunitensi, riferisce Legacoop, è stato giudicato sproporzionato e privo di fondamento, anche perché non ha tenuto conto della collaborazione offerta dalle imprese italiane coinvolte. È stata già depositata una memoria formale a difesa delle aziende, mentre la Commissione Europea ha presentato un documento di analogo contenuto e avviato contatti diretti con le autorità americane.
“Le parole del ministro Francesco Lollobrigida, in visita negli Stati Uniti, vanno nella giusta direzione – ha detto Maretti – È importante che il Governo e la diplomazia italiana continuino a muoversi con determinazione per difendere un settore che rappresenta un pilastro del Made in Italy e un simbolo riconosciuto della nostra qualità”.
Maretti ha inoltre richiamato l’attenzione sul quadro economico della filiera: “grazie al lavoro di Ismea emerge con chiarezza come il differenziale tra costi di produzione e ricavi resti ancora troppo ampio per garantire una corretta remunerazione agli agricoltori. Risulta, infatti, un costo medio di 318,0 euro/t contro un prezzo medio pagato agli agricoltori di 295,5 euro/t. Misure commerciali sproporzionate come queste rischiano di aggravare ulteriormente tale squilibrio, indebolendo un sistema produttivo che invece andrebbe sostenuto e valorizzato”.
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