Mercosur, Bruxelles introduce il ‘freno d’emergenza’ per rassicurare gli agricoltori UE

Bruxelles – Controlli periodici con verifiche semestrali insieme agli Stati membri, e la possibilità di re-introdurre dazi alle importazioni non appena queste dovessero crescere in modo repentino o i prezzi per i produttori europei dovessero ridursi eccessivamente: la Commissione europea introduce il ‘freno d’emergenza’ per rassicurare agricoltori e mettere al sicuro l’accordo di libero scambio con i Paesi del Mercosur (il blocco commerciale dell’America Latina composto da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, con il Venezuela sospeso) siglato alla fine dello scorso anno e fin da subito oggetto di timori e polemiche.
L’esecutivo comunitario vuole portare a casa un accordo considerato strategico, e le misure annunciate hanno come obiettivo quello di eliminare l’opposizione che ancora rimane attorno all’intesa e al processo di ratifica. L’impianto delle misure di correzione all’accordo UE-Mercosur ruota attorno attorno a due elementi: misure e controlli. Nell’eventualità di un’impennata imprevista e dannosa delle importazioni dai Paesi del Mercosur o di un calo eccessivo dei prezzi per i produttori dell’UE, entrerebbero in funzione protezioni rapide ed efficaci, nella misura di revoca temporanea dei regimi tariffari preferenziali così per contrastare i possibili impatti negativi delle riduzioni dei sovra-costi su merci e prodotti. In sostanza: reintroduzione dei dazi all’import.
Queste misure presuppongono un’attività continua di monitoraggio del mercato e della sua evoluzione. In tal senso la Commissione europea prevede di avviare indagini in tre casi: innanzitutto se i prezzi delle importazioni dal Mercosur sono inferiori di almeno il 10 per cento ai prezzi degli stessi prodotti o di prodotti concorrenti dell’UE. In secondo luogo, anche quando si verifica un aumento superiore al 10 per cento delle importazioni annuali di un prodotto dal Mercosur a condizioni preferenziali o quando si dovesse registrare una diminuzione del 10 per cento dei prezzi delle importazioni di quel determinato prodotto dal Mercosur, il tutto rispetto all’anno precedente. Se l’indagine conclude che sussiste un “grave pregiudizio” o una “minaccia di pregiudizio”, l’UE potrebbe revocare temporaneamente le preferenze tariffarie sui prodotti del caso.
In questa attività di verifiche e controlli la Commissione europea invierà ogni sei mesi una relazione al Consiglio e al Parlamento europeo per valutare l’impatto di queste importazioni sui mercati dell’UE. Questi speciali rapporti riguarderanno sia il mercato UE nella sua interezza sia le dinamiche dei singoli mercato nazionali.
“Riteniamo che, con questa garanzia legale inequivocabile, i nostri agricoltori possano ora sostenere con fiducia l’accordo con il Mercosur e confidiamo che i colegislatori considereranno questa proposta una priorità”, auspica Maros Sefcovic, commissario per il Commercio. “Abbiamo ascoltato i nostri agricoltori, abbiamo riflettuto e ora abbiamo agito, nel loro interesse”, aggiunge, volendo sottolineare come la Commissione europea non sia sorda alle richieste degli operatori del settore.
L’esecutivo comunitario si offre anche sponsor per il ‘made in EU’ agro-alimentare, con il commissario per l’Agricoltura, Christophe Hansen, che a fine ottobre si recherà in Brasile con una delegazione di produttori dell’Unione europea “per promuovere le nostre esportazioni in questo grande mercato“, annuncia lo stesso commissario. “Vogliamo che i nostri produttori traggano vantaggio da questo accordo, così come tutti gli altri settori delle nostre economie, senza sentirsi minacciati da esso”. A Bruxelles si vuole salvare l’accordo UE-Mercosur e sono pronti a tutto per questo. Il freno d’emergenza a misura di agricoltori ne è la dimostrazione.
Qual è la tua reazione?






