Milano, sì alla vendita di San Siro con coda di polemiche: il via libera spacca sia maggioranza che opposizione

Dopo un confronto che è andato avanti per mesi e dopo una seduta fiume che è andata avanti per 12 ore, il Consiglio comunale di Milano ha approvato questa notte la delibera sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan. Il provvedimento è stato approvato con 24 sì, 20 no e nessun astenuto (due consiglieri non hanno partecipato al voto). Il voto ha fatto registrare una spaccatura sia tra i consiglieri di maggioranza che tra quelli di opposizione. Alla fine è stata infatti decisiva la mossa di Forza Italia di uscire dall’aula e far abbassare il quorum, una decisione che ha fatto irritare pesantemente i compagni di coalizione, Fratelli d’Italia e Lega.
«Abbiamo provato a scrivere una pagina nuova, e siamo solo all'inizio», afferma al termine della seduta la vicesindaca Anna Scavuzzo, che parla di «soddisfazione rispetto alla prospettiva di trasformare l'area di San Siro, su cui c'era preoccupazione per un futuro incerto». Rimanda invece i commenti alle prossime ore il sindaco, Giuseppe Sala, rimasto in Aula per tutta la seduta.
Tra gli emendamenti fondamentali approvati (quattro a firma del Pd) è prevista l’introduzione di misure di garanzia come l'obbligo di iscrizione alla white list per le imprese che lavoreranno sui cantieri, la gestione da parte del Consiglio dei fondi generati dalla vendita, l'introduzione di un tetto massimo di spesa a carico dell'amministrazione per le bonifiche del Parco dei Capitani, dove sorgerà il nuovo impianto e misure volte all'inclusione, antidiscriminazione e accessibilità degli spazi.
L’operazione però non ha convinto tutti i settori della maggioranza che sostiene la giunta Sala. Marco Fumagalli, capogruppo della Lista Sala, ha annunciato di non partecipare al voto e le sue dimissioni dal ruolo di capogruppo, criticando aspramente il risultato: «Gli emendamenti che abbiamo approvato quanto possono restituire alla comunità? Credo poco. Nel dibattito non ci si è mai concentrati sul danno ambientale e sulla salute dei cittadini». Francesca Cucchiara (Verdi) ha polemizzato sulla «tagliola» proposta dal Pd per accorciare i tempi della discussione e ha accusato la maggioranza di aver fatto gli «interessi dei privati». E il presidente della commissione Ambiente, mobilità, arredo urbano e verde, Carlo Monguzzi, ha detto che «l'approvazione della delibera è una vittoria di Pirro»: «Ora ricorreremo alla giustizia amministrativa e contabile. La maggioranza green uscita dalle urne non c'è più: ha tradito il mandato elettorale».
Con la delibera approvata questa notte il Comune di Milano vende il Meazza e le aree circostanti a Milan e Inter per un valore di 197 milioni di euro, per permettergli di realizzare un nuovo impianto, mentre San Siro verrà abbattuto. La parola passa ora alle due squadre di calcio.
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