Morte di Isak Andic, il fondatore di Mango: indagato per omicidio il figlio Jonathan

All’inizio era apparsa come una tragedia in montagna, una fatalità come tante. Il 14 dicembre 2024, Isak Andic, fondatore del marchio Mango e figura simbolo dell’imprenditoria spagnola, era precipitato per oltre cento metri lungo un sentiero del Montserrat, morendo sul colpo. Accanto a lui, quel giorno, c’era soltanto il figlio Jonathan, 44 anni.
Per mesi la vicenda è rimasta circoscritta ai contorni di un dramma privato. Le autorità avevano archiviato l’episodio come un incidente. Ma col passare del tempo, alcuni dettagli hanno cominciato a non tornare. Dieci mesi dopo, il tribunale di Martorell ha deciso di riaprire il caso, iscrivendo Jonathan Andic nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.
Le incongruenze e la testimonianza chiave
Secondo la ricostruzione fornita inizialmente dal figlio, Jonathan camminava “alcuni metri avanti” rispetto al padre e si sarebbe accorto della caduta solo in un secondo momento. Tuttavia, gli investigatori dei Mossos d’Esquadra, che lo avevano già sentito due volte come testimone, hanno riscontrato diverse incongruenze.
Il luogo in cui Jonathan dichiarava di aver parcheggiato l’auto non coincide con quello reale, e alcune fotografie che negava di aver scattato risultano invece provenire dal suo telefono. Piccole discrepanze, ma sufficienti – secondo la giudice istruttrice – a riaprire un’inchiesta chiusa troppo in fretta.
Determinante è stata anche la testimonianza di Estefania Knuth, golfista professionista e compagna di Isak Andic, che ha descritto un rapporto teso tra padre e figlio, segnato da divergenze sulla gestione dell’azienda e da tensioni personali. Queste dichiarazioni hanno spinto i magistrati a disporre nuovi accertamenti sulla dinamica della caduta e sul cellulare di Jonathan.
Silenzio, ombre e un impero in bilico
La famiglia Andic ha scelto la via del silenzio, diffondendo una nota ufficiale: “Desideriamo mostrare rispetto per i procedimenti in corso e continueremo a collaborare con le autorità competenti come abbiamo sempre fatto. Siamo fiduciosi che questo processo si concluderà al più presto e che l’innocenza di Jonathan sarà dimostrata”.
Intanto, il colosso Mango, fondato nel 1984 e oggi presente in oltre 110 Paesi con 2.700 negozi e 14.000 dipendenti, attraversa la sua fase più delicata. Nato a Istanbul nel 1953 e cresciuto a Barcellona, Isak Andic aveva costruito dal nulla uno degli imperi della moda spagnola. Dopo la sua morte, Jonathan ne è diventato presidente, affiancato dalle sorelle Judith e Sarah come vicepresidenti.
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