Per annunciare l'uscita dal marchio, gli stilisti di Sunnei hanno messo in piedi un'asta-provocazione: il sistema moda è più interessato ai soldi che agli abiti?

Da Sunnei, ormai, ci aspettiamo di tutto: in oltre dieci anni di vita, il brand milanese ci ha abituati a sfilate teatrali, quasi performance, con una buona dose di ironia e di critica al sistema. Durante questa nuova Settimana della Moda eravamo pronti a tutto, tranne …a un’asta. Un modo per chiudere un cerchio: i due stilisti, Loris Messina e Simone Rizzo, hanno annunciato così l’uscita dal brand da loro fondato.

Quando gli ospiti si sono seduti, hanno scoperto di non essere stati invitati a una sfilata, ma a una vera e propria asta, curata da Christie’s. Niente passerella, niente modelle, niente collezione (apparentemente): ma un vero battitore d’asta, Cristiano De Lorenzo, managing director di Christie’s Italia, con podio e martelletto. All’asta, due soli lotti: il brand e gli stilisti. In un comunicato stampa, il duo creativa annuncia:«Sentiamo l’urgenza di cambiare forma, non direzione».
Cos’è successo alla sfilata di Sunnei
Secondo il calendario ufficiale della Milano Fashion Week, il brand avrebbe dovuto sfilare alle 5 del pomeriggio, in una location segreta, che poi si è rivelata essere lo Spazio Filippetti. All’arrivo, a tutti gli ospiti è stata consegnata una cartolina con una parte da grattare via (come i gratta-e-vinci): la cifra svelata era il “capitale” disponibile per partecipare all’asta. Le transazioni non avvenivano in dollari né in euro, ma in “fashion dollars” e ogni partecipante aveva una somma diversa a disposizione.

L’asta di Sunnei che anticipa l’uscita degli stilisti Loris Messina e Simone Rizzo
Il pubblico, quindi, era chiamato a partecipare: come in una vera asta c’era il banditore sul podio, uno schermo per vedere meglio i “prodotti”, le teche e i partecipanti al telefono tutt’intorno. Il primo lotto presentato al pubblico era Sunnei stesso: la casa di moda fondata nel 2015 si è costruita una reputazione per uno stile apparentemente giocoso, ma denso di messaggi e critiche sul sistema moda. La sfilata-non-sfilata di Sunnei per l’Estate 2026 non fa eccezione. Base d’asta: 6 milioni di fashion dollars. Brand “venduto”, si fa per dire, per 111 milioni di FD.
Il secondo lotto consisteva nei due designer in carne e ossa: Loris Messina e Simone Rizzo sono apparsi l’uno sulle spalle dell’altro in una scatola di legno simile a quelle usate per vasi antichi e opere d’arte. Quanto valgono due essere umani, il loro talento e le loro abilità sommate? Secondo l’asta, 95 milioni di fashion dollars, cioé meno del brand – sempre restando nella finzione teatrale della fanta-asta di Sunnei.
La critica al sistema moda
È facile leggere una critica – neanche troppo sottile – al sistema: negli ultimi due anni abbiamo assistito a un turbinio di cambi al vertice, nomine e dimissioni eccellenti. Così tanti designer hanno cambiato azienda che ci vuole una mappa per tener traccia di tutti gli spostamenti.
Non solo: il settore nella sua interezza è in crisi per una concatenazione di fattori. Ma, nella complessità delle logiche di mercato, è impressione comune che il prodotto creativo, l’abito, sia passato in secondo piano. Nel caso di Sunnei è proprio scomparso: niente vestiti, solo dollari. La moda ridotta a una vera e propria compravendita.
Secondo Style Not Com, popolare account social watchdog della moda, i vestiti c’erano, eccome: tutti i compratori al telefono avrebbero indossati i capi della nuova collezione Sunnei. Se così fosse, sarebbe la metafora perfetta: gli abiti sono sempre stati lì, solo che eravamo troppo occupati a guardare le vendite.
L’addio di Loris Messina e Simone Rizzo a Sunnei
Subito dopo lo show, con una nota il brand ha annunciato la decisione di Loris Messina e Simone Rizzo di uscire dal brand fondato nel 2015. Questo decennio nella moda viene definito «un percorso intenso, costruito con dedizione e una visione libera da logiche tradizionali».
«In questi anni – prosegue la nota – il marchio è cresciuto e si è affermato come voce distintiva nel panorama della moda contemporanea». L’uscita segna la fine di un capitolo importante – spiegano i designer – ma non di un percorso. L’approccio innovativo del marchio resta “il cuore” del lavoro che verrà. «Dopo dieci anni, sentiamo l’urgenza di cambiare forma, non direzione – dichiarano i due stilisti – Continueremo a lavorare nella creatività, con ancora più libertà, radicalità e voglia di sperimentare».

Loris Messina e Simone Rizzo (courtesy of Sunnei)
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