Più tasse su tabacco e sigarette elettroniche, gli Stati membri scettici sulla proposta di riforma
Bruxelles – La Commissione difende il proprio operato, come logico e lecito attendersi, ma sulla proposta di riforma della direttiva sul tassazione del tabacco gli Stati membri frenano. Il consiglio Ecofin riunito a Lussemburgo discute per la prima volta le idee che l’esecutivo comunitario ha prodotto il 16 luglio, un momento in cui per calendario dell’istituzione non c’è stato né tempo né modo per un primo giro di vedute che segna la distanza tra Commissione e Consiglio.
Wopke Hoekstra, commissario per il Clima e la crescita pulita, prova a serrare i ranghi di un Ecofin animato da riserve, dubbi, perplessità e contrarietà. La linea del team von der Leyen è che la riforma si rende necessaria e non rinviabile: “L’Europa è ai primi posti al mondo per fumatori”, denuncia Hoekstra. Inoltre, denuncia, “ci sono nuovi prodotti concepiti deliberatamente per i giovani, i 15enni, che creano una nuova dipendenza dalla nicotina”. Il commissario Ue punta il dito contro le sigarette elettroniche e i dispositivi da ‘svapo’, e mette in guardia i rappresentanti degli Stati membri dalla campagna di contro-informazione in atto da parte dei produttori: “Non possiamo permettere all’industria di invertire la narrativa, diffondendo menzogne come già fatto con le sigarette” tradizionali.
Tabacco, Hoekstra annuncia una controversa proposta di aumento delle tasse sui nuovi prodotti
Tassazione minima, com’è e come si vorrebbe cambiare
Secondo l’attuale direttiva, l’accisa applicata alle sigarette deve rappresentare in ogni Stato membro almeno il 60 per cento del prezzo medio ponderato di vendita al dettaglio (PAM) e non essere inferiore a 90 euro per 1.000 sigarette. L’accisa per i sigari e i cigarillos è fissata al 5 per cento cento PAM e non inferiore a 12 euro per 1.000 pezzi o per chilo. Per il tabacco da rollare le soglie minime sono 50 per cento del PAM o 60 euro al chilo. Per altri prodotti di tabacco le soglie minime di tassazione sono 20 per cento del prezzo di vendita al dettaglio o 22 euro al chilo.
La Commissione, nella sua proposta rivede e aggiorna questi parametri. L’accisa applicata alle sigaratte passa dal 60 a l 63 per cento del PAM e da almeno 90 ad almeno 215 euro per mille pezzi. Per sigari e cigarillos non cambia niente fino al 2029. Poi dal 2030 l’accisa passa dal 5 per cento al 20 per cento del PAM e da 12 euro al chilo a 71,5 euro al chilo. Soglie che dal 2032 passano rispettivamente al 40 per cento e 143 euro. Per il tabacco da rollare l’accisa minima sale dal 50 per cento al 62 per cento del prezzo medio ponderato di vendita al dettaglio e da 60 a 215 euro al chilo.
Le riserve degli Stati membri
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