Planet Art Camp, via alla IV edizione. Ecco il reportage della giornata


Presso l’Università degli Studi Milano Bicocca ha preso il via la IV edizione del Planet Art Camp, il format scientifico-artistico che vuole sensibilizzare gli studenti e tutti i cittadini sugli effetti della crisi climatica. Se la scienza può aprire le menti, l’arte può aiutarci a sollecitare una presa di coscienza da parte di tutti
Subsidenza, carotaggi, albedo, substrati e sedimenti. Ma anche quanto sia importante depavimentare le nostre città… Studiare l’ambiente porta con sé un nuovo bagaglio espressivo e una speciale attitudine: quella legata all’ottimismo che si possa ancora invertire la rotta della crisi climatica.
Lo hanno dimostrato i docenti e ricercatori del Disat, Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli Studi Milano Bicocca che hanno preso la parola al lancio della IV edizione del Planet Art Camp: Giovanni Vezzoli, Chiara Ferrè, Claudia Ravasio e Deborah Fiorini.
Una mattinata intensa con tanti studenti delle scuole superiori e dello stesso corso di Scienze ambientali dove proprio la scienza ha aperto le menti, mentre l’arte ha sollecitato una presa di coscienza. Di tutti.
Presa di coscienza che Tommaso Gorini, capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino – sede del consiglio comunale di Milano – ribadisce essere fondamentale anche per chiedere e sollecitare azioni da parte della politica.
“Chi è più giovane ha una grande capacità – fa notare Gorini a M.Cristina Ceresa, direttore responsabile di Greenplanner che ha moderato l’evento – “sa dire no e sa inventarsi un modo nuovo per cambiare le cose“.
È quello che lui stesso sta facendo in consiglio comunale a Milano, dopo essersi laureato in biotecnologie industriali proprio in Bicocca.
Azioni per il bene del Pianeta
Non è l’unico a prendere la parola al Planet Art Camp che ricorda con passione gli studi in questo ateneo milanese. Lo fa anche Roberta Frau, event & sponsorship manager di Pulsee Luce e Gas e Axpo Italia, che dalla Bicocca è uscita con una laurea in sociologia.
E proprio qui lancia in anteprima nazionale una call for idea ai giovani (18/30 anni): dal mese prossimo è possibile inviare un progetto che possa significatamene impattare sul bene del nostro ambiente: “Pianta un’Idea – anticipa Frau, in prima nazionale, il progetto che sarà lanciato il 1 ottobre – è la call for idea di RiforestAzione che invita le nuove generazioni a proporre idee, progetti e soluzioni concrete per la rigenerazione del verde e la riforestazione urbana e rurale“.
La chiamata alla presa di coscienza arriva anche da Federico Sòrgoni del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare e delle foreste: “Preservare il nostro territorio è anche porre attenzione a non introdurre nei nostri territori piante, semi dall’estero che possano essere portatori di minacce“. Della campagna PlantHealth4Life avevamo dato conto già su GreenPlanner in questo articolo.
L’agricoltura è parte fondamentale dei temi trattati al Planet Art Camp: aria, acqua e suolo. Per Sòrgoni è anche un appello professionale tra i più importanti per il nostro Paese.
Concorda Simona Maretti, direttrice di Fondazione Its Agroalimentare Sostenibile di Mantova che fa parte del sistema Ifoa: “abbiamo bisogno di tecnici per il sistema agroalimentare. Le aziende ce li richiedono“.
Lavoro sicuro per chi si specializza negli Its. E da una buona base professionale si può arrivare a gestire un’intera azienda: come quella di Caffè Trucillo che a Salerno ha a che fare con la lavorazione e vendita del caffe.
Ma, come ci spiega Antonia Trucillo, che nell’azienda della famiglia si occupa proprio di selezionare il caffè verde, c’è molto di più: ovvero sostenibilità ambientale e sociale.
Passione e professione sono in effetti stati il fil rouge della mattinata in Bicocca: la passione la si percepisce nelle presentazioni scientifiche dei ricercatori. Giovanni Vezzoli, che lavora da tempo sui lunghi corsi fluviali, ammette di avere più paura della siccità che delle alluvioni: “queste ultime sono gestibili a livello di ingegnerizzazioni. Se manca l’acqua nessuno può crearla“.
È passione ma anche coerenza quella di Dario Casalini che da imprenditore del settore tessile ha fortemente voluto la creazione di un consorzio – Slow Fiber, molto vicino al movimento di Carlin Petrini, Slow Food – che rallenti il flusso dell’usa e getta della moda.
Dopo aver scritto un libro – Vestire buono pulito e giusto, Slow Food editore – al Planet Art Camp, Casalini spiega ai ragazzi quanto “pesi il prezzo dello sfruttamento del Pianeta in un capo di moda” a partire dall’uso delle fibre, naturali o meno, passando per i processi produttivi, con la massima attenzione al consumo di acqua ed energia, riduzione delle sostanze chimiche nocive, valorizzazione delle filiere corte. E poi gli aspetti sociali che vanno di pari passo con il concetto di salvaguardia.
Il mare, invece è una missione per Maria Sole Bianco di Worldrise, associazione ambientale che supporta la nostra iniziativa scientifico artistica, perché anche il grande Pianeta acqua è da proteggere e salvaguardare con un’opera che può partecipare al Planet Art Camp.
Sì perché i termini scientifici hanno poi lasciato spazio a quelli artistici con la sintesi legata alla storia della land art italiana, raccontata da Marcello Donini, presidente di ArteinCascina.
Preferisce invece essere definito artista ambientale Marco Nones, performer che nella sua vita non ha solo creato opere d’arte straordinarie, ma ha dato anche vita al museo a cielo aperto RespirArt, in val di Fiemme (modello anche per il rilancio di un buon turismo).
Ora Nones sta lavorando a un’opera dedicata ai semi, “quelli degli alberi delle mie montagne che hanno sofferto durante la tempesta Vaia, ma anche a causa del bostrico“.
Chi ama la natura ha sempre a che fare con i semi. Anche in maniera metaforica. Agli studenti che parteciperanno al contest artistico Planet Art Camp chiediamo di spargere le loro idee su terreni che noi di GreenPlanner cercheremo di rendere il più fertili possibile.
E a chi vuole partecipare in presenza, ricordiamo le prossime tappe del Planet Art Camp:
- Bari (5 novembre)
- Parma (10 novembre)
- Udine (5 dicembre)
- Brescia (la data esatta è ancora da decidere, ma l’evento si svolgerà a gennaio 2026)
L'articolo Planet Art Camp, via alla IV edizione. Ecco il reportage della giornata è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
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