Porsche ha avviato i colloqui con
Oliver Blume per una
conclusione anticipata e concordata del suo incarico come presidente del Consiglio di Amministrazione. La decisione, che arriva in un periodo critico per l’azienda, andrebbe a sanare una situazione considerata ambigua. L’uscita da Porsche permetterebbe a Blume di concentrarsi esclusivamente sulla
guida di Volkswagen Group.
Le ragioni della possibile risoluzione anticipata

Al centro della transizione ci sarebbe il
nome di Michael Leiters, ex amministratore delegato di McLaren Automotive, considerato il principale candidato alla successione. Il suo profilo manageriale e tecnico appare più in linea con la tradizione sportiva e la strategia di prodotto del marchio di Zuffenhausen. Leiters ha alle spalle una
lunga esperienza proprio in Porsche, dove si è occupato, tra le altre, dello sviluppo del
Cayenne, e in Ferrari, dove ha ricoperto il ruolo di Chief Technology Officer tra il 2014 e il 2019.L’uscita di scena di Blume dalla guida operativa di Porsche segnerebbe la
fine di un doppio incarico che, negli ultimi anni, ha sollevato
più di una perplessità tra investitori e analisti. Le due poltrone occupate contemporaneamente dallo stesso manager, al vertice sia di Porsche
sia del gruppo Volkswagen, sono state spesso indicate come una
possibile causa di rallentamento decisionale, oltretutto in una fase storica particolarmente delicata per entrambe le realtà.

Porsche sta infatti attraversando un momento complesso con il
crollo della propria capitalizzazione di mercato, l’
uscita dall’indice DAX della Borsa di Francoforte e l’avvio di una
revisione strategica che ha incluso anche un parziale
ritorno ai motori a combustione, dopo aver puntato in modo deciso sull’elettrico. Una mossa costosa, che arriva in un momento in cui le vendite,
soprattutto in Cina, stanno calando in modo netto. Solo tra gennaio e settembre 2025, i
volumi nel mercato cinese sono scesi del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando una contrazione significativa rispetto al record del 2021.Anche Volkswagen non se la passa meglio con il gruppo che, dopo anni di dominio, è stato superato da BYD come
primo costruttore sul mercato cinese e rischia ora di perdere anche la seconda posizione a vantaggio di Geely. Il
rallentamento dell’economia tedesca, i costi elevati e la concorrenza delle case asiatiche, sempre più agguerrite anche nel segmento premium, stanno mettendo a dura prova la leadership dei marchi automobilistici storici.
Un cambio che fa ben sperare

Il mercato ha accolto con favore la prospettiva di un
cambio al vertice in Porsche. Le azioni del marchio sono salite dell’1,2% e quelle di Volkswagen dell’1,7%. Alcuni grandi azionisti hanno parlato apertamente di un segnale positivo. Secondo alcuni la fine dell’esperienza a doppia guida rappresenterebbe una
risposta concreta alle critiche sollevate in questi mesi e un primo passo verso un nuovo equilibrio interno.La
nomina ufficiale, secondo indiscrezioni, potrebbe arrivare già entro la fine della settimana. L’ingresso effettivo di Leiters alla guida di Porsche avverrebbe poi nel 2026, così da avere tutto il tempo per un passaggio di consegne lineare, anche se potenzialmente decisivo per il futuro del marchio.