Processo per la strage del Morandi, Possetti: “Siamo fiduciosi, ma nessuna sentenza colmerà il nostro vuoto”

Ottobre 19, 2025 - 08:00
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Processo per la strage del Morandi, Possetti: “Siamo fiduciosi, ma nessuna sentenza colmerà il nostro vuoto”
Egle Possetti

Genova. Dopo quattro mesi di requisitoria dell’accusa che si è chiusa martedì con pesanti richieste di condanne (quasi 400 anni per 56 imputati e la richiesta di 18 anni e mezzo di carcere per Giovanni Castellucci) al maxi processo per la strage del ponte Morandi è arrivato il momento delle parti civili. Tre udienze saranno dedicate a loro. Prima le istituzioni e poi, martedì toccherà agli avvocati Raffaele Caruso e Graziella Delfino, che assistono le famiglie Possetti-Bellasio e il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi.

Egle Possetti, cosa volete che emerga rispetto al vostro ruolo come comitato?

“Sicuramente spero che emerga il grande lavoro che è stato fatto dai nostri avvocati e dal nostro perito Rugarli. Un lavoro spesso sotto traccia ma che ha significato un impegno enorme in questi anni di processo. Il problema fondamentale è che in Italia dal punto di vista normativo le parti civili sono a processo solo per il risarcimento, mentre il comitato, quando ha chiesto e ottenuto di essere ammesso come parte civile, ha specificato che sarebbe stato lì non per il risarcimento ma con l’intento di essere una parte attiva. Pensiamo di esserlo stati. La Procura ha fatto un lavoro enorme ma pensiamo di aver dato il nostro contributo di studio e supporto”.

In un dibattimento così tecnico il vostro ruolo è stato anche quello di ricordare perché ci sono 56 imputati a processo…

“Sì perché in un processo così tutto basato su dati, studi tecnici e perizie si rischia di perdere un po’ di vista i motivi perché siamo a processo, vale a dire perché ci sono stati 43 morti, molti feriti, tantissimi sfollati e una città e una regione spezzate in due.  Secondo me sicuramente il materiale che viene portato dall’accusa è molto forte ed è stato fatto un grande lavoro.  Il collegio ha preso e prenderà tutto il tempo necessario affinché la sentenza, quale che sia, sia inattaccabile ma è chiaro che tutti noi ci aspetteremmo da questi processi delle risposte più veloci e questo vogliamo che sia un motivo di lavoro ulteriore per il nostro comitato”

Dopo la legge a sostegno dei famigliari delle vittime dei crolli, quindi il Comitato si pone nuovi obiettivi?

“Vorremmo proporre delle modifiche ai nostri codici, affinché processi come quello che stiamo affrontando possano essere snelliti. E soprattutto, vorremmo che in processi di questa portata non possa esserci l’incubo della prescrizione. Qui non si tratta di furti o piccoli reati, questi sono processi ‘di Stato’ e per numero di imputati e complicazioni tecniche non è possibile che alla fine ci sia il rischio che tutto si prescriva. Per questo vogliamo, come è stato sulla legge che abbiamo proposto ed è stata approvata quest’anno per il sostegno alle famiglie, faremo delle proposte anche su questo. Sappiamo bene come Comitato che non possiamo cambiare il mondo, ma vogliamo continuare a lavorare e dare il nostro contributo”.

Cosa vi attendete da questa sentenza?

“Che si voglia o no questo processo farà storia e per noi l’essenziale è che sia sancita la gravità di quello che è avvenuto. Le pene richieste dall’accusa sono proporzionate alle responsabilità in capo a ogni singolo imputato e non sono state distribuite a pioggia. Quello che spetta ai giudici è certamente un compito non semplice, ma ora hanno tutti gli elementi dell’accusa, avranno gli elementi completi delle difese, delle parti civili e nella loro specchiata imparzialità decideranno.

Noi abbiamo fiducia e dovranno averne anche gli imputati perché nessuno vuole nulla più di quanto giusto. Sappiamo bene il nostro ordinamento concede benefici anche a chi è condannato con pene importanti, sono previsti e lo saranno anche per questi imputati se eventualmente condannati, loro potranno avere benefici come sconti di pena, arresti domiciliari, lavori socialmente utili, per le vittime che purtroppo non ci sono più, avendo fede, i benefici ci saranno in Paradiso, in mezzo ai veri “Santi”, per noi famigliari ci sarà una enorme mancanza, incolmabile fino alla fine dei nostri giorni e queste sono le differenze”.

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Redazione Redazione Eventi e News