Ranucci e la bomba davanti casa, le indagini sull’attentato: le auto esplose e le piste dell’Antimafia

Ottobre 19, 2025 - 14:30
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Ranucci e la bomba davanti casa, le indagini sull’attentato: le auto esplose e le piste dell’Antimafia

Una violenta esplosione, proprio alla vigilia dell’inizio della nuova stagione di Report, ha colpito la scorsa notte l’abitazione di Sigfrido Ranucci alla periferia di Pomezia in provincia di Roma. Un ordigno rudimentale, contenente circa un chilo di esplosivo e nascosto tra due vasi vicino al cancello di casa, è deflagrato distruggendo completamente l’auto del giornalista, già sotto scorta, e danneggiando quella della figlia. Secondo il racconto dello stesso Ranucci, quest’ultima aveva parcheggiato solo mezz’ora prima: “L’esplosione avrebbe potuto ucciderla”. “C’è stato un salto di qualità, qualcuno mi sta osservando”, ha aggiunto il giornalista, ricordando che in passato davanti alla sua abitazione erano stati ritrovati anche dei proiettili.

Le indagini sono state affidate alla Direzione distrettuale antimafia di Roma che procede con l’ipotesi di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Il fascicolo è seguito dal pm Carlo Villani e dall’aggiunta Ilaria Calò.È un atto gravissimo”, ha commentato Francesco Lo Voi, procuratore di Roma, auspicando che si tratti “di un episodio isolato che non faccia tornare ai tempi bui degli attacchi alla stampa”. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha disposto l’immediato rafforzamento delle misure di protezione per il giornalista. La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta dalla meloniana Chiara Colosimo, ha invece fatto sapere di volere convocare quanto prima Ranucci in audizione a Palazzo San Macuto.

La reazione del mondo istituzionale è stata compatta. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “solidarietà” e “severa condanna” per il gesto intimidatorio. La premier Giorgia Meloni ha ribadito che “la libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili”. Anche l’Unione Europea e la Rai hanno fatto sentire la propria voce. Il Cda di Viale Mazzini ha comunicato “massima e convinta solidarietà”, mentre l’ad Giampaolo Rossi ha ricordato che “ogni tentativo intimidatorio contro chi lavora per un’informazione libera è un attacco al servizio pubblico”.

Anche la politica ha espresso una condanna corale. Maurizio Gasparri (FI) ha parlato di “totale condanna dell’attentato” chiedendo che si individuino al più presto i responsabili. Maria Elena Boschi (IV) ha definito l’esplosione “un colpo inferto alla libertà di stampa”. Nicola Zingaretti, europarlamentare dem ed ex presidente della regione Lazio, ha parlato di “grave campanello d’allarme per la democrazia”. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (FdI) ha denunciato “una spirale d’odio inaccettabile”. Anche la Lega, tramite i suoi parlamentari in Vigilanza Rai, ha espresso “vicinanza e solidarietà per un atto di estrema brutalità”. Vicinanza anche da FdI.

Dal mondo sindacale è intervenuto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, parlando di “atto vile che mira a colpire la libertà d’informazione”. Sul luogo dell’attentato si è recato in mattinata Giuseppe Conte che ha annunciato per martedì una manifestazione pubblica “per difendere il pluralismo e il giornalismo investigativo”. “Chiamiamo tutti i cittadini a dare una testimonianza chiara: non ci stiamo più”, ha dichiarato il leader del M5s.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia