Sharing mobility, Italia a due velocità: domanda in crescita, offerta in calo

Ottobre 9, 2025 - 15:30
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Sharing mobility, Italia a due velocità: domanda in crescita, offerta in calo
mobility sharing

Nel 2024 la sharing mobility in Italia ha superato i 50 milioni di noleggi, con una flotta per il 95% a zero emissioni. Ma mentre cresce la domanda, calano servizi, veicoli e operatori. Roma e Milano concentrano oltre la metà del mercato nazionale

La sharing mobility è ormai entrata stabilmente nelle abitudini di spostamento degli italiani. Secondo il nono rapporto nazionale sulla sharing mobility, presentato alla Conferenza Nazionale organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, nel 2024 si sono registrati oltre 50 milioni di noleggi, destinati a superare i 60 milioni nel 2025.

Si tratta, simbolicamente, di un noleggio per ogni italiano. La flotta condivisa è per il 95% a zero emissioni, confermando la rapida elettrificazione del comparto. Tuttavia, il quadro complessivo mostra anche un calo strutturale dell’offerta: meno veicoli (-15%), meno servizi (-26%) e meno operatori (-24%) rispetto al 2022.

La mobilità condivisa italiana appare dunque in una fase di maturità selettiva: cresce l’uso, ma diminuisce la capillarità del servizio. La contrazione dell’offerta colpisce soprattutto i centri medi e piccoli. Sedici capoluoghi di provincia, tra cui Catanzaro, Reggio Calabria, Pesaro e Prato, hanno perso tutti i servizi di sharing.

Al contrario, le grandi città si consolidano come mercati dominanti: Roma e Milano generano insieme oltre il 50% dei noleggi nazionali, con rispettivamente 13,2 e 12,6 milioni di utilizzi nel 2024.

L’Osservatorio evidenzia come questa concentrazione rischi di ampliare il divario di accesso tra aree metropolitane e territori periferici, richiedendo nuovi modelli di regolazione e integrazione con il trasporto pubblico.

L’Osservatorio raccoglie i dati dei servizi di sharing in tutte le città italiane da dieci anni. Questi dati ci dicono che la sharing ormai è un’abitudine consolidata ed è qui per restare, ma è giunto il momento di cambiare passo. Bisogna pensare a misure di sostegno accompagnate da una semplificazione normativa per una maggiore integrazione tra tutte le forme di mobilità condivisa e il Tpl” spiega a GreenPlanner Raimondo Orsini, coordinatore dell’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility.

Lo Sharing Mobility Index

Per la prima volta è stato elaborato lo Sharing Mobility Index, che valuta le performance delle città italiane sulla base di quattro indicatori: varietà dei servizi disponibili (car, bike, scooter, monopattini); numero di veicoli per abitante; numero di noleggi per abitante; tasso di rotazione giornaliero dei veicoli.

Solo Milano, Roma, Firenze, Bergamo e Torino offrono tutti e quattro i servizi. Roma guida la classifica per numero di noleggi complessivi, mentre Bologna si distingue per noleggi pro capite, nonostante l’assenza dei monopattini. Milano è la città con più veicoli per abitante, e Brescia mostra il miglior tasso di rotazione.

Primo servizio di sharing mobility nato in Italia, il carsharing attraversa una fase di contrazione. Il numero di città servite e i noleggi diminuiscono, anche per effetto della crescita della micromobilità e degli alti costi operativi.

Nel 2024 i servizi attivi sono 42, uno in meno rispetto al 2023. Le flotte sono aumentate del 9%, ma nei primi mesi del 2025 si osserva un calo del 17%. La flotta è sempre più sostenibile: 3.000 veicoli elettrici (+18% sul 2023) e 38% di auto ibride, che superano l’elettrico puro (34,8%).

Le città con le flotte più ampie restano Milano (3.293 auto) e Roma (2.158) per il carsharing free-floating; Torino, Roma e Palermo per lo station-based. In termini di percorrenze, il carsharing copre il 45% dei chilometri totali della mobilità condivisa, quasi quanto l’intero comparto della micromobilità.

Il bikesharing si conferma il comparto più dinamico. Nel 2024 ha raggiunto 12,2 milioni di noleggi, +162% rispetto al 2021 e +26% sul 2022. Il 32% di tutti i noleggi italiani avviene in bici, per un totale di 25 milioni di chilometri percorsi.

Le flotte diventano più sostenibili: le biciclette elettriche sono aumentate del 18%, con oltre 4.500 veicoli in più. Milano è la prima città per numero di e-bike (oltre 10.000), seguita da Roma (7.000) e Bologna (2.700).

Dopo l’espansione del triennio 2020-2022, i monopattini in sharing si sono stabilizzati appena sotto i 25 milioni di noleggi. Nel 2025 è attesa una ripresa (+27%), ma il numero di operatori continua a calare: da 99 nel 2022 a 62 nel 2025.

La flotta complessiva è di circa 42.000 veicoli, con Roma (13.500), Milano (6.000) e Torino (4.000) ai primi posti. Si riduce invece la presenza nei capoluoghi di provincia, con 15 città in meno rispetto al 2022.

Per lo scooter sharing, dopo un dimezzamento tra 2022 e 2024, il mercato mostra segnali di stabilità. I servizi sono 9, con 1.836 scooter a Milano (in calo di oltre 1.000 rispetto al 2023), 1.556 a Roma e 349 a Torino. I noleggi, però, si riducono del 23%.

Sicurezza e sostenibilità

Il 2024 ha registrato un calo significativo degli incidenti nella sharing mobility: -7% per i monopattini, -54% per gli scooter, -67% per le biciclette. In media si verifica un incidente ogni 300.000 km percorsi, dato che conferma un miglioramento sensibile della sicurezza stradale.

Cresce anche il carpooling aziendale, con 388.000 viaggi nel 2024 e una previsione di aumento del 40% nel 2025. Tuttavia, il divario con la Francia rimane notevole: oltralpe il carpooling aziendale conta 12,8 milioni di viaggi, sostenuto da politiche fiscali e incentivi strutturali.

Nel complesso, il fatturato della sharing mobility italiana ha superato i 200 milioni di euro nel 2024, con una crescita del 2% rispetto all’anno precedente. Il comparto resta trainato dai monopattini (36%) e dal carsharing free-floating (31%).

Mentre in Italia il numero massimo di veicoli condivisi è stato raggiunto nel 2022, in Europa il picco si è avuto nel 2023. Tuttavia, il mercato continentale continua a espandersi: nel 2024 i noleggi hanno toccato 617 milioni, trainati dalle biciclette (+27% free-floating, +9% station-based).

Le politiche di mobilità urbana differenziano nettamente gli scenari: in Germania prevale il carsharing, mentre in Francia e Spagna domina la bici station-based, frutto di strategie amministrative di lungo periodo. Emblematico il caso di Parigi, dove il solo servizio di bikesharing station-based totalizza quasi quanto l’intero volume dei noleggi italiani.

Una transizione che chiede governance

Il quadro tracciato dal Rapporto 2024 evidenzia una contraddizione strutturale: la mobilità condivisa cresce nella domanda ma arretra nell’offerta. Senza nuovi modelli di regolazione, incentivi economici alla domanda e integrazione con il trasporto pubblico, l’Italia rischia un ritorno all’uso massivo dell’auto privata, che nel 2024 ha superato 40 milioni di unità, pari a 701 ogni 1.000 abitanti.

Perché la sharing mobility diventi un pilastro stabile della transizione sostenibile, serviranno politiche urbane coerenti, infrastrutture di ricarica diffuse e una pianificazione che includa anche le città medie e i territori marginali.

Crediti immagine: Depositphotos

L'articolo Sharing mobility, Italia a due velocità: domanda in crescita, offerta in calo è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

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