Un nuovo candidato farmaco blocca la crescita del cancro ai polmoni senza danneggiare le cellule sane


I ricercatori hanno scoperto un nuovo approccio promettente al trattamento del cancro ai polmoni. Una piccola molecola chiamata AVJ16 blocca selettivamente la proteina cancerogena IGF2BP1, arrestando la crescita del tumore negli studi preclinici e uccidendo le cellule tumorali nei modelli derivati dai pazienti, lasciando intatte le cellule sane. I risultati potrebbero aprire la strada a una nuova generazione di terapie mirate.
Il cancro del polmone rimane uno dei tumori più letali in tutto il mondo, con tassi di sopravvivenza ostinatamente bassi nonostante i progressi in chirurgia, chemioterapia e immunoterapia.
Ma una nuova scoperta potrebbe cambiare il modo in cui i medici affrontano il trattamento.
In uno studio condotto da Nadav Wallis, uno studente di dottorato nel laboratorio del Prof. Joel K. Yisraeli della Hebrew University Hadassah Medical School, i ricercatori hanno identificato una piccola molecola chiamata AVJ16 che mostra un notevole potenziale nell’arrestare la crescita dei tumori polmonari.
Pubblicato su Oncogene, lo studio evidenzia come AVJ16 blocchi specificamente una proteina cancerogena nota come IGF2BP1, una molecola presente in molti tumori aggressivi ma assente nel tessuto adulto sano.
IGF2BP1 agisce come un interruttore principale all’interno delle cellule tumorali, proteggendo e amplificando gli RNA che alimentano la crescita, l’invasione e la resistenza al trattamento del tumore.
Prendendo di mira IGF2BP1, AVJ16 interrompe questi diversi processi, silenziando efficacemente più percorsi di promozione del cancro contemporaneamente.
Nei test di laboratorio, il composto ha ridotto la crescita delle cellule tumorali del polmone, ha limitato la loro capacità di invadere il tessuto circostante e ha innescato la morte delle cellule tumorali, il tutto senza danneggiare il tessuto polmonare sano.
Il team è andato oltre la capsula di Petri. Nei modelli preclinici impiantati con cellule di adenocarcinoma polmonare umano, le iniezioni di AVJ16 hanno prevenuto quasi completamente la crescita e le metastasi del tumore.
Ancora più sorprendente, quando testato su organoidi tumorali derivati da pazienti, modelli 3D miniaturizzati cresciuti da tumori polmonari umani, il farmaco ha ucciso selettivamente le cellule tumorali che esprimono IGF2BP1, lasciando inalterate le cellule polmonari sane.
«Ciò che ci entusiasma di AVJ16 è la sua precisione», spiega il prof. Yisraeli. “A differenza della chemioterapia tradizionale che danneggia sia le cellule cancerose che quelle sane, questa molecola si concentra sui tumori che trasportano IGF2BP1, rendendola un candidato molto promettente per future terapie mirate”.
Sebbene questi risultati siano ancora in fase preclinica, aprono la porta a una nuova categoria di trattamenti contro il cancro, quelli che prendono di mira le proteine leganti l’RNA a lungo considerate “non farmacologiche”.
Se ulteriori studi confermeranno la sua sicurezza ed efficacia, AVJ16 potrebbe un giorno essere sviluppato in una terapia personalizzata per i pazienti con tumori polmonari che esprimono IGF2BP1 e forse anche altri tumori.
Per ora, la scoperta offre un senso di ottimismo tanto necessario nella lotta contro il cancro ai polmoni, una malattia che miete milioni di vite ogni anno. Mentre il Prof. Yisraeli e il suo team continuano la loro ricerca, sia i pazienti che i medici potrebbero presto avere una nuova arma nel loro arsenale.
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