Una minicar elettrica made in Ue? Ironizza l’Unem: «La montagna ha partorito una E-Topolino»

Settembre 16, 2025 - 02:00
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Una minicar elettrica made in Ue? Ironizza l’Unem: «La montagna ha partorito una E-Topolino»

Venerdì c’è stato il terzo incontro del cosiddetto dialogo strategico sull’automotive. Quest’ultima tappa del percorso ideato dai vertici dell’Ue per un confronto con l’industria dell’auto era carica di aspettative. Le associazioni di categorie hanno chiesto una politica industriale complessiva e di rivedere i vincoli ai limiti di emissioni. Hanno anche lanciato l’allarme sulle possibili ricadute occupazionali, senza un cambio di rotta. Ma uno dei principali risultati del vertice, ripreso dai settori più interessati al tema,  è che i rappresentanti della Commissione Ue hanno assicurato che si lavorerà per «creare una nuova categoria normativa» dedicata alle auto di piccole dimensioni, elettrificate e dal prezzo contenuto che «dovrà poi riflettersi negli standard sulle emissioni di CO2». L’impegno sulle mini E-car fa però storcere la bocca alle associazioni di settore.

L’Unione energie per la mobilità (Unem) ironizza sul fatto che «la montagna ha partorito una Topolino elettrica». «Accogliamo con favore le aperture della Commissione Ue su flessibilità, neutralità tecnologica e incentivi alla transizione verde, ma restano ancora dichiarazioni timide, generiche e che non sembrano destinate ad incidere sulla crisi che attanaglia il settore», dice il presidente Gianni Murano commentando l’esito della terza riunione del dialogo strategico sull’automotive di venerdì a Bruxelles. «Se vogliamo che il ‘Dialogo Strategico’ diventi davvero uno strumento utile per restituire un orizzonte industriale all’Europa e non restare un esercizio di buone intenzioni – aggiunge – serve innanzitutto coinvolgere tutta la filiera in maniera veramente plurale e neutrale. Occorre riconoscere che i consumatori europei si stanno orientando anche verso soluzioni ibride che consentono un processo di decarbonizzazione comunque efficace se alimentate con prodotti sempre più low carbon».

In verità un recente studio ha confermato che le auto ibride inquinano molto di più di quanto dichiarato in base ai test delle case automobilistiche. Ma l’uscita dell’Unem all’indirizzo di Bruxelles dà il segno di quanto siano ancora distanti le posizioni e quanta ancora strada ci sia da fare per tentare di rilanciare il settore auto europeo nel rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione.

In Italia circolano oltre 55 milioni di veicoli, di cui solo l’1,4% sono elettrici. Con questi numeri, insiste l’Unem, gli obiettivi fissati da Bruxelles sono impossibili da raggiungere se si punta su un’unica tecnologia. La soluzione è perciò quella di rendere i motori a combustione interna (Ice) carbon neutral azzerando la carbon intensity dei combustibili che li alimenteranno. «Da questo punto di vista, l’unica novità emersa dall’incontro di venerdì scorso, ovvero il sostegno a una produzione europea di minicar elettrica, che dovrebbe costare meno di ventimila euro, pare veramente molto poco – dice ancora Murano – è il caso di dire che la ‘montagna ha partorito una Topolino elettrica’. Per rimettere in moto il mercato dell’automotive e dare competitività alla filiera serve veramente più coraggio e capacità di ascoltare realmente industria e consumatori europei. Ci auguriamo che questa Commissione sia finalmente in grado di farlo». Appuntamento al quarto incontro del dialogo strategico, ma oltre che lunga, la strada appare anche tutta ancora molto in salita.

 

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia