Varese accende la fiamma olimpica: al via la 47ª edizione della Fiera nel segno dello sport e dell’imprenditorialità


È tornata con un segnale forte la Fiera di Varese, che questo pomeriggio, venerdì 12 settembre, ha ufficialmente aperto i battenti alla Schiranna per la sua 47ª edizione. Una manifestazione storica, che si rinnova nel segno della ripartenza e della collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini.
A suggellare l’inaugurazione, un gesto altamente simbolico: l’accensione della fiamma olimpica, che brucia all’ingresso della fiera come ponte ideale tra Varese e l’appuntamento con Milano-Cortina 2026.
Una cerimonia partecipata, quella dell’apertura, alla presenza di autorità politiche, militari, rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e cittadini, che ha celebrato non solo l’inizio della fiera, ma anche un ritrovato slancio collettivo.
Torna a crescere il numero di espositori
A dare subito la misura della portata di questa edizione è Ivana Perusin, vicesindaca e assessore alle attività produttive e al turismo del Comune di Varese, che ha sottolineato come la Fiera sia da quasi 50 anni «il punto di riferimento per gli imprenditori del territorio». E quest’anno, per la prima volta dopo la pandemia, torna a crescere il numero degli espositori: oltre 150 aziende su un’area di 7.000 mq, un dato che racconta la vitalità del tessuto economico varesino.
«Questa fiera è un contenitore che ci mostra i diversi volti e le diverse visioni del nostro territorio» ha affermato Perusin, ricordando anche il valore sociale dell’evento, luogo d’incontro, confronto e aggregazione.
Multisettorialità, sapori e innovazione: il cuore pulsante della fiera
Resta centrale la vocazione multisettoriale della Fiera: accanto all’area istituzionale dedicata a enti e stampa, lo spazio commerciale si articola in aree tematiche che spaziano dall’arredamento all’edilizia, fino all’agroalimentare. Grandi marchi, artigiani, materiali innovativi e specialità culinarie creano un percorso che racconta il meglio della produzione locale e nazionale.
Grande novità del 2025 è la Varese Wine Week, un vero e proprio evento nell’evento: per dieci giorni, l’area espositiva si trasforma in un viaggio tra le eccellenze del vino italiano, con degustazioni, vendita diretta e incontri con i produttori. Un’ulteriore occasione per unire promozione enogastronomica, cultura e turismo.
Arte, sport e territori: un modello di sviluppo integrato
Accanto all’impulso economico, la fiera è anche il palcoscenico ideale per raccontare le grandi sfide culturali e sportive del territorio. Ne ha parlato il sindaco Davide Galimberti, ricordando la candidatura di Varese e Gallarate a capitale dell’arte contemporanea, come esempio concreto della “capacità del territorio di fare rete e trovare soluzioni davanti alle difficoltà”.
Lo ha ribadito il Presidente della Provincia Marco Magrini, ricordando il progetto Varese Cultura 2030 che mira a sostenere, in modo integrato le tante iniziative promosse, come la recente mostra di Kandinsky che inaugurerà al MAGA esempio di un’offerta tesa a rafforzare non solo il turismo, ma anche la crescita economica.
«Lo sport – ha poi proseguito Magrini – rappresenta un altro pilastro: dal canottaggio al ciclismo, dalla Tre Valli Varesine agli eventi su ghiaccio, fino alla partecipazione attiva di Varese a Milano-Cortina 2026, l’intero sistema locale è mobilitato per costruire una vera identità sportiva di marca territoriale. Ne è prova anche lo sviluppo delle piste ciclabili, come quella sul Lago Maggiore, che uniscono mobilità dolce e valorizzazione paesaggistica».

Fiere, identità e attrattività: la sfida dell’accoglienza
«La fiera è il luogo dove ci si vede tutti» ha commentato il presidente della Camera di Commercio Mauro Vitiello, ribadendo l’importanza di lavorare insieme per rendere la provincia attrattiva. Al centro, il progetto “Vieni a vivere a Varese”, che punta a incentivare chi lavora nella provincia a stabilirvisi, per rafforzare il legame tra persone, aziende e territorio.
Un progetto che ha già fatto parlare di sé a livello nazionale, e che si pone come risposta concreta al fabbisogno di manodopera e alla fuga di talenti. «Le imprese hanno bisogno di persone, anche nell’era dell’intelligenza artificiale» ha sottolineato Vitiello.
Un evento sicuro e condiviso
A garantire il regolare svolgimento della manifestazione è il lavoro sinergico delle forze dell’ordine, coordinato dal Prefetto Salvatore Pasquariello, che ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione istituzionale per un evento che cresce nei numeri e nell’importanza: «La fiera è un’occasione di dialogo tra tutti gli attori del sistema produttivo – ha detto il prefetto definendola – un simbolo di unione, tra radici e futuro».
Il sostegno della Regione
Anche il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha voluto rimarcare il valore delle fiere per il sistema economico regionale, sostenute da bandi dedicati: «Le fiere sono lo strumento con cui le PMI possono mostrarsi al mondo » ha affermato, ricordando che il 2026 è l’anno olimpico, un’opportunità per l’intera Lombardia di mostrare la propria capacità ricettiva e organizzativa.
Una fiamma che unisce
Il braciere olimpico all’ingresso della fiera non è solo un omaggio simbolico a Milano-Cortina 2026: è il segno tangibile di un territorio che accende le proprie energie migliori, per affrontare sfide economiche, culturali e sociali con spirito di squadra.
La benedizione, una poesia della tradizione bosina e il taglio del nastro hanno completato la cerimonia inaugurale: in un’atmosfera carica di entusiasmo e orgoglio, la Fiera di Varese è ufficialmente aperta. Fino al 21 settembre, la Schiranna sarà il cuore pulsante della provincia, luogo di incontro tra passato, presente e futuro.
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