Borderlands 4: perché il divertimento va oltre i numeri, i voti e le recensioni

Ottobre 10, 2025 - 06:00
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Borderlands 4: perché il divertimento va oltre i numeri, i voti e le recensioni

borderlands 4 è il titolo giusto al momento giusto, al di là dei voti

Diciamoci la verità: ci siamo un po’ tutti quanti stufati dei voti, dei numeri, delle statistiche. L’amore non è matematica, mi verrebbe da dire, e mai come in ambito videoludico questo discorso si fa sempre più complesso. È chiaro che, quando si deve trattare un gioco vestendo i panni dell’esperto, del content creator e, più in generale, di un individuo con competenze comprovate (almeno, si spera), chiamato a tirare le somme in maniera più “tecnica” su un prodotto, tutto cambia. 

Però, onestamente, sono, e penso di poter parlare a nome di tanti altri, veramente stufo di quel numeretto in fondo alla recensione, di quei dati freddi, di quelle cifre che sono chiamate a fare da spartiacque tra un successone e un potenziale fallimento. Questo ragionamento è tornato alla mia attenzione recentemente, dopo aver giocato, e chiaramente aver anche lavorato alla recensione, di Borderlands 4, un titolo finito sulla bocca di tutti, e non sempre in modo positivo.

Non è un mistero: Borderlands 4 è approdato sul mercato con tantissimi problemi, soprattutto di natura tecnica. Anche ora, nel momento in cui scrivo questo pezzo, ci sono numerose testimonianze relative a problemi di fruizione e godibilità del gioco, soprattutto su PC, in cui la pesantezza generale degli asset e la cattiva ottimizzazione hanno reso complicato la corretta fruizione del titolo. Anche su PS5, sia quella base sia la Pro, la situazione non è delle migliori. Ma è veramente così importante? [caption id="attachment_1108263" align="aligncenter" width="1280"]Borderlands 4 è un titolo che vanta su un cast molto variegato I nuovi "eroi" di Borderlands 4 hanno un grande potenziale[/caption]

Borderlands 4: un titolo dannatamente divertente, ma problematico 

Ripensando alla mia esperienza con Borderlands 4, mi sono posto questo quesito più e più volte, e ogni volta mi sono dato una risposta fondamentalmente diversa, ma il "finale" è sempre quello. Borderlands 4, e forse tutta la serie targata Gearbox, va un po' al di là di questi concetti. Non lo nego, però: giocare a Borderlands 4 è stato veramente difficile, almeno per quel che riguarda l’esperienza principale con cui ho vissuto il gioco, ossia la co-op in locale. 

In questa modalità, che credo fermamente che sia una delle più belle con cui vivere l’esperienza di Borderlands 4 (oltre al multiplayer online classico, ovviamente), i problemi e soprattutto i limiti tecnici sono molto più evidenti. Con lo split-screen, infatti, il frame rate viene bloccato a 30fps, cosa che già di per sé risulta anacronistica, ma che in un titolo del genere, sia per la sua identità ludica sia per i sopraelencati problemi, rappresenta il classico colpo del KO. 

Tuttavia, ho fatto seriamente fatica, ogni santissima volta, a staccarmi dal gioco. Davvero! Non provavo questa sensazione da anni, eppure, per lavoro e per diletto, provo - praticamente - tutti i giochi più importanti pubblicati durante l’anno. Ma, allora, perché? Considerando gli enormi problemi tecnici del gioco e, se vogliamo, un’esperienza di gioco non così innovativa rispetto alla tradizione della serie, per quanto ricca di aggiunte interessante, perché Borderlands 4 è così assuefacente?  [caption id="attachment_1108264" align="aligncenter" width="1280"]borderlands 4 i nuovi nemici sono aggressivi e minacciosi (1) Borderlands 4 offre tante sfide e tanti nemici da affrontare.[/caption]

Il fattore cooperativo

Borderlands 4 è una vera e propria “droga” videoludica. Grazie a un gameplay loop familiare, unico, unito a tante piccole migliorie apportate al sistema di movimento, al gunplay e allo stile di gioco in generale, che strizza sempre di più l’occhio agli open world “moderni”, il prodotto confezionato da Gearbox è ricchissimo di possibilità e, soprattutto, sa intrattenere come pochi altri sulla piazza. 

Non è nulla di nuovo, certo, perché Borderlands ci ha sempre abituato bene, in tal senso, ma la nuova formula di gioco ha saputo rappresentare un deciso passo avanti, in tal senso, e forse non soltanto per meriti propri, ma anche per i demeriti altrui. Sulla piazza, infatti, manca da troppo tempo un prodotto capace di dare le stesse emozioni di un Borderlands 4, soprattutto se si parla del multiplayer, e in particolare quello locale. 

Avendo qualche anno in più sulle spalle, posso tranquillamente affermare di aver vissuto un’epoca videoludica, anzi, diverse epoche, totalmente diverse da oggi. Un tempo, giocare a schermo condiviso era la regola, era una cosa normalissima. Si tratta di una scelta ludica e di design che, nel tempo, è andata man mano perduta, ragion per cui la serie Borderlands, per me, ha saputo rappresentare - da sempre - una piccola mosca bianca. 

Ovviamente, Borderlands 4, al netto delle importanti rivisitazioni ludiche, mantiene intatto questo fattore, anzi, rendendolo ancor più centrale, sottolineando ancora una volta la voglia del team di sviluppo di tenere la serie sotto un’identità ben precisa, se vogliamo unica, e per quanto mi riguarda, sotto questo punto di vista, assolutamente vincente. Borderlands 4, giocato in co-op, migliora sotto ogni punto di vista, e questo è innegabile. Non è tanto un fatto di build combinazioni varie, che a essere sincero ho trovato meno a fuoco rispetto ai vecchi capitoli, ma è proprio una sorta di estensione del concetto stesso di Borderlands, un tratto unico e immutabile, che non fa altro che diventare sempre più centrale, di capitolo in capitolo.  [caption id="attachment_1108265" align="aligncenter" width="1280"]borderlands 4 kairos è un mondo vivo e pulsante (1) Il mondo di Kairos è ricco come non mai.[/caption]

Il fattore nostalgico 

La forza di Borderlands 4, però, non risiede soltanto nella sua prodezze videoludiche. Il titolo di Gearbox arriva con un potenziale emotivo impressionante, che si percepisce chiaramente, già dopo poco minuti. Borderlands 4 affonda le sue radici in maniera profonda, prende direttamente al cuore e, onestamente, funziona alla perfezione. Non lo nego: la recensione di Borderlands 4 è stata per me molto difficile, per quanto bellissima. Riuscire a far quadrare la mia vena emotiva con quella più critica non è stato affatto facile, credetemi, proprio perché giocare a Borderlands 4 mi ha trasmesso un senso di felicità e appagamento atavico, che va al di là del valore oggettivo dell’opera, che comunque rimane molto valido.

Tornare a giocare a Borderlands è un po’ come tornare a respirare la casa dei nonni. È un ricordo purissimo, un frammento di un qualcosa che è rimasto scolpito nella mente e nel cuore, in modo completamente e totalmente naturale, senza freni e senza spiegazioni. Borderlands 4 è un forte legame con il passato, con un’epoca differente, in cui anche il videogioco, un po’ come la vita “reale” era più semplice, più facile, anche - se vogliamo - più lineare e allo stesso tempo meravigliosa.

Il valore della produzione va comunque rispettato, ed è sicuramente di ottimo livello, ma la realtà è che, almeno per quanto mi riguarda, a giocare un ruolo fondamentale nella buona riuscita del progetto è proprio il fattore nostalgia. Con questo, comunque, non voglio dire ho visto e analizzato i difetti del prodotto. Anzi. Chi mi conosce sa bene quanto l’ho criticato, anche in maniera piuttosto dura, ma ciò non toglie che entrambe le facce della medaglia sono ugualmente vere e hanno un peso specifico tutto sommato equiparabile.

Borderlands 4 rimane un prodotto imperfetto, un videogioco carente sotto diversi punti di vista, ma è anche uno dei migliori esponenti del genere sulla piazza. Oserei dire che, soprattutto, Borderlands 4 ha una storia, ha un valore emotivo unico, quasi familiare. E, rimanendo in tema, il titolo di Gearbox ha proprio quel sapore lì, il sapore di un pranzo domenicale nato tra mille battibecchi e polemiche varie, ma concluse, poi, in mezzo alle risate, con il rammarico che, nel bene o nel male, tutto questo rimarrà solo nella nostra testa.  [caption id="attachment_1108267" align="aligncenter" width="1280"]l'immaginario creativo di Borderlands 4 (1) Borderlands 4 può vantare un cast e una scrittura di ottimo livello.[/caption]

Il fattore ludico: un buon presente e un futuro potenzialmente roseo

Borderlands 4 si è portato a casa un bel 8,5. E non è poco. Anzi. Considerando anche la mia attuale scala di valutazione, questo voto simboleggia appieno quelle che sono tutte le mie idee dietro alla produzione, e posso garantirvi che il fattore emotivo, in questo caso, ha avuto un ruolo decisamente meno centrale, quasi nullo. Borderlands 4 mi ha divertito e appassionato, anche perché ha saputo rappresentare, per me, una boccata d’aria fresca, in un momento davvero molto complicato. Ciononostante, il suo valore rimane oggettivo, al di là di tutto l’affetto che provo nei confronti della serie. 

Il titolo di Gearbox rappresenta una sfida decisamente probante e stimolante, sorretta da un esoscheletro ludico ricco, seppur non sempre originale, e con un grande potenziale davanti. Il team californiano non ha voluto stravolgere, non ha pensato di osare o strafare e, parliamoci chiaro, non avrebbe avuto nemmeno molto senso farlo. Ciò implica che il cuore pulsante del gioco è quello più classico possibile, con qualche aggiunta importante in termini di quality of life e di “pulizia” dell’esperienza di gioco, ma tutto questo è assolutamente in linea con quello che mi sarei aspettato e, immagino, con quello che la maggior parte dei giocatori avrebbe voluto. 

Nella sua imperfezione, e con i tanti problemi che si porta dietro, Borderlands 4 ha comunque raggiunto i suoi obiettivi. La serie è tornata sulla scena con prepotenza, il futuro sembra essere molto promettente e anche considerando l’ottima risposta del pubblico e una roadmap chiara e ben farcita, che sembra porre le basi per un supporto post-lancio dal grande appeal, gli astri sembrano essersi decisamente ben allineati per Gearbox e la sua creazione più importante.  

Lo è, sicuramente, per me e anche se speravo decisamente in tante cose in più, per certi versi, o comunque avrei voluto vedere qualcosa di diverso, devo proprio ammetterlo: Borderlands 4 è per me il gioco giusto al posto giusto, in barba a voti, frame-rate e difetti vari. 

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