Cosa è cambiato dal 2025 con la riforma delle donazioni e delle successioni?
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A partire dal 2025 sono entrate in vigore diverse novità con la riforma delle donazioni e delle successioni: scopriamo in maniera dettagliata quali sono tutti i cambiamenti.
Le modifiche, previste da tre distinti provvedimenti – il decreto legislativo n. 139 del 2024, la legge n. 104 del 2024 e il decreto legislativo n. 87 del 2024 – ridisegnano la disciplina fiscale in materia, introducendo principi di semplificazione, nuove modalità di calcolo e una revisione complessiva del regime sanzionatorio.
Si tratta di un intervento organico che punta a rendere più snelli gli adempimenti per i contribuenti e a migliorare l’efficienza dell’amministrazione tributaria, in linea con gli obiettivi fissati dalla legge delega del 2023.
Un sistema più semplice e digitalizzato
Il decreto legislativo n. 139 del 2024 rappresenta il fulcro della riforma. Tra le innovazioni principali spicca l’introduzione del principio di autoliquidazione, che segna la fine del sistema in cui l’imposta veniva calcolata direttamente dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Da ora in avanti, saranno i contribuenti a determinare l’imposta dovuta in base alla dichiarazione di successione, versandola autonomamente secondo modalità analoghe a quelle già utilizzate per altre imposte.
L’obiettivo è duplice: da un lato, ridurre i tempi e la burocrazia legati alle pratiche ereditarie; dall’altro, favorire una gestione più trasparente e immediata dei versamenti, anche attraverso l’uso dei servizi telematici messi a disposizione dall’amministrazione finanziaria.
La novità si inserisce in un più ampio processo di digitalizzazione: la dichiarazione di successione dovrà infatti essere trasmessa in via elettronica, con modelli e procedure che verranno aggiornati dall’Agenzia delle Entrate. Solo i soggetti residenti all’estero potranno continuare a inviare la documentazione per posta raccomandata, con la data di spedizione valida come riferimento ufficiale.
Il nuovo ruolo dell’Agenzia delle Entrate
Con la riforma cambia anche la competenza territoriale dell’Agenzia. Le pratiche di successione saranno gestite dall’ufficio corrispondente all’ultima residenza del defunto, e non più da quello di Roma per i cittadini che vivevano all’estero. Questa modifica mira a rendere più agevole il contatto tra eredi e amministrazione, avvicinando la gestione delle pratiche ai territori di riferimento.
Autoliquidazione e controlli automatizzati
Nel nuovo sistema, l’imposta calcolata dal contribuente potrà essere successivamente verificata dagli uffici, anche tramite procedure automatizzate. L’Agenzia avrà due anni di tempo per controllare la regolarità dei versamenti, correggere eventuali errori e notificare eventuali differenze dovute.
Il pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione entro 90 giorni o in forma rateizzata, fino a un massimo di dodici rate trimestrali per importi superiori a 20 mila euro. Sono previste regole specifiche anche per le imposte ipotecarie, catastali e di bollo, che dovranno essere corrisposte contestualmente.
Agevolazioni per i giovani eredi
Una misura di forte impatto sociale riguarda lo svincolo anticipato delle somme ereditate per gli eredi unici di età non superiore a 26 anni. Le banche e gli intermediari finanziari saranno tenuti a rendere disponibili le somme depositate anche prima della presentazione della dichiarazione di successione, purché destinate al pagamento delle imposte catastali, ipotecarie e di bollo.
La norma intende offrire un sostegno concreto ai giovani che si trovano a gestire un’eredità senza la possibilità di accedere subito ai fondi necessari per adempiere agli obblighi fiscali.
Criteri di calcolo aggiornati
Il decreto n. 139/2024 inserisce direttamente nel Testo Unico (TUS) le aliquote e le franchigie, finora contenute in norme separate. Restano confermate le percentuali applicate ai diversi gradi di parentela: il 4% per coniugi e parenti in linea retta con franchigia di un milione di euro, il 6% per fratelli e sorelle oltre i 100 mila euro, e l’8% per gli altri soggetti. Per le persone con disabilità grave, la soglia di esenzione sale a un milione e mezzo di euro.
Le stesse regole valgono anche per le donazioni, garantendo uniformità e chiarezza nel trattamento fiscale.
Debiti deducibili: nuove regole e limiti più precisi
Un altro punto significativo riguarda la deducibilità dei debiti del defunto. Saranno ammesse in detrazione solo le passività contratte negli ultimi sei mesi se impiegate per spese documentate, come l’acquisto di beni soggetti a imposta, la copertura di debiti fiscali o spese mediche e di mantenimento.
Per queste ultime, la legge fissa limiti mensili precisi: 516 euro per il defunto e 258 euro per ogni familiare a carico. Tali importi potranno essere dedotti solo se supportati da documentazione che dimostri la correlazione tra la spesa e il debito contratto.
Liberalità indirette e coacervo: chiarimenti attesi
La riforma interviene anche su due aspetti spesso fonte di incertezze interpretative: le liberalità indirette e il coacervo.
Nel primo caso, l’accertamento di donazioni non formalizzate – come il trasferimento di denaro tra parenti o l’acquisto di beni a favore di terzi – sarà possibile solo se tali operazioni emergono da dichiarazioni rese dal contribuente in sede di controlli fiscali. Cade quindi il precedente limite legato all’importo minimo di valore.
Per quanto riguarda il coacervo, il valore delle donazioni pregresse sarà sommato solo ai fini della verifica delle franchigie, escludendo quelle effettuate nel periodo (2001-2006) in cui l’imposta era stata abolita. È stata infine eliminata la disciplina del cosiddetto “coacervo successorio”, ormai superata.
Fine della responsabilità solidale per enti e associazioni
Un’altra novità rilevante arriva con la legge n. 104 del 2024, che esonera dal regime di responsabilità solidale alcuni soggetti specifici, tra cui gli enti del Terzo settore, le fondazioni, le associazioni riconosciute e le organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
Questi soggetti, che già godevano dell’esenzione dall’imposta sulle successioni e donazioni, rischiavano comunque di essere coinvolti nel pagamento come coobbligati. La norma chiarisce ora in modo definitivo che non possono essere chiamati a rispondere di imposte non dovute.
Sanzioni ridotte e più proporzionate
Il decreto legislativo n. 87 del 2024 completa infine il quadro introducendo una revisione del sistema sanzionatorio. Le multe per omissioni o irregolarità nella dichiarazione vengono sensibilmente ridotte.
Ad esempio, l’omessa presentazione della dichiarazione sarà punita con una sanzione pari al 120% dell’imposta dovuta, contro il precedente intervallo compreso tra il 120 e il 240%. Anche i ritardi entro 30 giorni vedranno riduzioni significative, con l’applicazione di una sanzione del 45% invece del minimo precedente del 60%.
L’intento è rendere le penalità più proporzionate, premiando i comportamenti collaborativi e scoraggiando, al contempo, le omissioni volontarie.
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