È terminata l’era del Lipstick Index?

Settembre 11, 2025 - 00:00
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È terminata l’era del Lipstick Index?

Abbiamo sempre creduto nel potere del rossetto. Un cosmetico capace di accompagnare le donne nei piccoli rituali quotidiani e nelle grandi rivoluzioni. E per di più, c’è stato un tempo in cui è stato in grado di sorreggere l’economia: un piccolo lusso capace di sopravvivere anche alle crisi più dure, come la crisi finanziaria del 2008. Oggi, però, la logica che dominava gli Anni Duemila sembra incrinarsi: i numeri raccontano un altro scenario.

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È lecito chiedersi allora se nel 2025 la teoria del Lipstick Index coniata da Leonard Lauder – allora presidente di Estée Lauder – sia arrivata o meno al capolinea.

Ha valore tutt’oggi o lascia spazio a nuove interpretazioni sulla bellezza e sul grande impero commerciale che la circonda?

Rossetto: cos’è il Lipstick Index?

Il concetto di Lipstick Index è stato introdotto all’inizio degli Anni Duemila da Leonard Lauder, all’epoca presidente di Estée Lauder. La sua teoria trovò particolari conferme durante la crisi finanziaria globale del 2008: mentre le borse crollavano e i consumi rallentavano, le vendite dei rossetti registravano, al contrario, una sorprendente crescita.

rossetto Rosie Huntington-Whiteley

IPA Agency

Il motivo? In un periodo dove le persone rinunciavano ai grandi acquisti, il rossetto – considerato un piccolo bene di lusso – ha continuato a rappresentare qualcosa di accessibile per le donne, nonché uno strumento per sentirsi meglio (sapevate che è stata istituita perfino una Giornata Mondiale del rossetto?).

Ed è proprio per questo che il cosiddetto Lipstick Index è stato considerato a lungo un indicatore alternativo dell’andamento economico. Un parametro che raccontava il bisogno di normalità nel pieno della crisi.

Il rossetto come simbolo di emancipazione femminile

Ma la storia non è nuova. Il rossetto è stato spesso considerato un cosmetico simbolo della forza, del potere e della resistenza femminile. Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, le donne non vi hanno mai rinunciato. Anzi, proprio il rossetto è sempre stato segno di buon auspicio e di ottimismo.

Celebre è la storia di Winston Churchill nel Regno Unito: considerava il rossetto rosso uno strumento di propaganda morale, tanto da mantenerne la produzione attiva mentre altri beni venivano razionati. Negli stessi anni ma dall’altra parte del mondo, in America, Elizabeth Arden lavorava a nuove tonalità accese e vivide per le donne dell’esercito, trasformando questo cosmetico in un vero simbolo di resilienza.

Cos’è cambiato oggi?

Ma tornando a oggi, le più recenti analisi di mercato mostrano un cambio di rotta interessante. Colossi della bellezza come Estée Lauder, Shiseido, L’Oréal e Coty hanno registrato trimestri sottotono rispetto a prima, con crescite modeste o addirittura cali nelle vendite. Anche giganti come LVMH, che con Sephora presidia il settore beauty a livello globale, hanno mostrato segnali di rallentamento. Sorge dunque spontaneo chiedersi: potrebbe essere terminata l’era del Lipstick Index?

Nel 2025, nonostante sia uno dei mercati più proficui di sempre, il beauty non sembra essere completamente immune alle oscillazioni dell’economia. E lo stesso rossetto, che un tempo rappresentava il piccolo lusso accessibile, oggi non è più percepito come tale: i prezzi sono saliti e, complice l’interesse sviluppato nei confronti della skincare a discapito del trucco, la sua capacità di “consolare” i consumatori non appare più così scontata.

Perché stiamo assistendo a questo cambio di rotta?

La trasformazione che stiamo vivendo deve essere analizzata su più livelli. Da una parte, la generazione di nuovi consumatori non si accontenta di un oggetto simbolico: investe in skincare, in esperienze, in viaggi, in prodotti percepiti come più duraturi. Dall’altra, la situazione economica attuale è decisamente diversa rispetto al passato.

Inflazione, aumento dei prezzi e nuove priorità di spesa fanno sì che i rossetti non siano più visti come lussi “piccoli” e innocui.

Ma l’ipotetica fine del lipstick index non rappresenta solo il tramonto di una teoria di mercato, piuttosto racconta di una società che sta ridefinendo priorità e desideri.

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Redazione Redazione Eventi e News