Educazione sessuale vietata alle medie, via libera al disegno di legge contestato dalle opposizioni

Educazione sessuale solo alle scuole superiori e solo con il consenso dei genitori, che dovranno essere informati sugli argomenti trattati e sul materiale didattico. La stretta arriva dalla commissione Cultura della Camera, che ha approvato un emendamento della Lega al disegno di legge sul “consenso informato” presentato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’emendamento, già duramente criticato dalle opposizioni, è stato presentato a prima firma della deputata leghista Giorgia Latini ed estende il divieto di affrontare tematiche sessuali anche alle scuole medie. In precedenza, infatti, il testo limitava il divieto alla scuola dell’infanzia e alla primaria.
Insorgono le opposizioni
Mentre la Lega parla di una misura di “buon senso”, le opposizioni insorgono. Per gli esponenti dem, che parlano invece di questo emendamento come di un “ritorno al Medioevo”, vietare l’educazione alla sessualità alle scuole medie è “un atto gravissimo”. Cecilia D’Elia definisce il ddl Valditara già di per sé un testo “oscurantista” e “lesivo” dell’autonomia scolastica: “L’Italia è già tra i pochi Paesi europei che non rendono obbligatoria l’educazione sessuale nelle scuole. Con questa decisione, la maggioranza non solo non colma quel ritardo, ma sceglie consapevolmente di aggravarlo”. A contestare questo emendamento è anche il segretario di Più Europa, Riccardo Magi: “La maggioranza ha di fatto abolito l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole”, afferma, ricordando che “nella legge di bilancio 2024 fu approvato un mio emendamento anche con i voti della maggioranza che stanziava fondi per quella finalità, ma poi quelle risorse sono state riorientate altrove”.
Nel botta e risposta con le opposizioni, il capogruppo leghista in commissione Cultura e relatore del ddl Vaditara, Rossano Sasso, sostiene che “troppe volte abbiamo assistito a episodi di tentativi di indottrinamento da parte di attivisti di estrema sinistra Lgbt, e anche oggi i colleghi dei partiti di sinistra hanno dimostrato tutta la loro avversione ideologica alle famiglie”. Spiegando questo emendamento, il deputato della Lega sottolinea che “non vieta affatto l’educazione alla sessualità né impedisce l’accesso a informazioni corrette: si limita a escludere dalle scuole primarie e secondarie di primo grado attività didattiche che esorbitino da quanto previsto dalle indicazioni nazionali, che già includono, e anzi potenzieranno, contenuti su relazioni, empatia e rispetto”.
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