Frange, frange, frange. E ancora: stampe animalier, sottovesti in seta, tacchi inaspettati. cosa abbiamo visto alla sfilata di Ferragamo.

La sfilata Ferragamo Primavera/Estate 2026 riparte da uno dei temi che più spesso abbiamo sentito nominare quest’anno: il dandismo nero. Rielaborando suggestioni dei ruggenti anni 20 con il suo bagaglio personale, lo stilista Maximilian Davis tratteggia per Ferragamo il guardaroba sofisticato dei nuovi dandy e delle moderne flapper. In prima fila, ad applaudire, un parterre che va da Christy Turlington a Bianca Balti, da Naomi Watts a Laetitia Casta.

La sfilata di Ferragamo in corso Venezia
In una momentanea tregua concessa dalla pioggia che da giorni incupisce Milano, Ferragamo ha presentato la collezione per la prossima estate: il set della sfilata era una passerella circolare, a mo’ di labirinto, nel cortile del Portrait in Corso Venezia.
I contrasto col cielo grigio, però, gli abiti sono vibranti di colori caldi e decisi. La collezione si apre con una serie di look total black, ma poi rivela tutti i colori caldi del deserto: ocra, beige, marrone, terra di Siena bruciata, con qualche guizzo di giallo vivo, celeste, bianco e nero vinilico. Protagonisti: gli abiti stampati e le giacche scamosciate, senza tempo.

La modella Alex Consani alla sfilata Ferragamo (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)
Al centro della collezione c’è un’idea di silhouette fluida e scivolata, che avvolge il corpo senza costringerlo, né strutturarlo: abiti sottoveste in pizzo, gonne così sottili da sembrare trasparenti, tubini fatti di nastri che rivelano strisce di pelle, caftani con le frange, elemento ricorrente della sfilata e must have di stagione.
Lola Todd: l’ispirazione arriva dalle dive del muto
Il punto vita ribassato, le frange e le fusciacche in vita non lasciano dubbi: l’ispirazione, stavolta, arriva dagli anni 20. Precisamente da una foto di Lola Todd, diva del cinema muto, avvolta dalla stampa leopardato. Da lì, ha iniziato un lavoro di ricerca sugli scambi culturali nell’età del jazz e sui percorsi che certe stampe e certe tessuti fanno da Oriente a Occidente, da Sud a Nord.
Non dovete pensare a Downton Abbey: quelli di Davis sono i nostri anni Venti, meno ruggenti, più concettuali. Gli uomini rinunciano alla cravatta, mettendola nel taschino, a favore di una sciarpa di seta. Un po’ dandy (soprattutto Black Dandy) un po’ viaggiatori con sandali infradito in pelle indossate sotto morbidi trench coat.

Un look dalla sfilata Ferragamo Primavera/Estate 2026
Gli accessori della sfilata Ferragamo
C’è un lavoro di sintesi e di elevazione: la stampa animalier è appena accennata, le frange sui polsini accompagnano il movimento. Gli accessori sono pochi, ma d’impatto: bracciali maxi, quasi tribali, borse morbide da portare sottobraccio e ovviamente le scarpe. Le scarpe della sfilata Ferragamo Primavera/Estate 2026 si permettono qualche guizzo di stravaganza tra fiocchi, catenelle dorate, listini, lacci, applicazioni e stiletti montati “al contrario”, a metà del piede.
Il fondatore del brand, Salvatore Ferragamo, ha notoriamente riscritto le regole delle calzature, inventando tacchi di ogni fattura, forma e dimensione. La sfida del giovane direttore creativo Maximilian Davis oggi è proprio questa: saper guardare alla grande eredità del marchio senza nostalgia, adattandola allo spirito del 2025.

Un look dalla sfilata Ferragamo P/E 2026
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