I rischi dello smart working senza accordo

Un paio di mesi fa è stata emessa una sentenza che ha fatto discutere soprattutto gli addetti ai lavori. Il Tribunale di Ragusa ha stabilito che per lavorare in smart working è sempre necessario sottoscrivere un accordo scritto con l’azienda. Lavorare in modalità agile senza aver firmato un documento che stabilisca limiti e condizioni può essere un valido motivo di licenziamento.
Il caso riguarda un quadro con oltre trent’anni di anzianità di servizio e mansioni di responsabile di struttura, che è stato estromesso dall’azienda per aver svolto le sue attività in smart working senza aver stipulato il relativo contratto. Il dipendente usava la Vpn aziendale, timbrava da remoto e avvisava il suo superiore tramite WhatsApp. Insomma non stava cercando di nascondersi.
Il Giudice siciliano ha comunque censurato la condotta del lavoratore stabilendo che per lavorare in modalità agile è sempre necessario stipulare un accordo scritto con l’impresa. La legge, infatti, prevede che lo smart working sia subordinato alla firma di un documento che disciplini, tra le altre cose, gli strumenti utilizzati per svolgere la prestazione, i luoghi da cui è possibile lavorare, le fasce di reperibilità e le regole sulla disconnessione.
La sentenza, tuttavia, non valorizza la normativa emergenziale che risultava applicabile a causa del Covid. Il quadro aveva un figlio di età inferiore a 14 anni e avrebbe avuto diritto a lavorare in modalità agile fino al 31 marzo 2024. Il Tribunale di Ragusa ha stabilito che questo diritto non è potestativo e dunque è esercitabile soltanto previo raggiungimento di un’intesa formale con il datore di lavoro.
La decisione sembra essere in contrasto con alcune precedenti pronunce che si riferiscono a casi analoghi riguardanti i cosiddetti lavoratori fragili al tempo della pandemia. In ogni caso l’avvertimento è chiaro: non basta la buona fede, non basta la trasparenza verso il superiore gerarchico, è sempre meglio mettere nero su bianco l’accordo con l’azienda. Smart worker avvisato, contratto (auspicabilmente) firmato.
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