Il carpooling metropolitano aiuterà a ridurre il traffico a Milano?

A Milano c’è sempre traffico anche a causa di questo numero: 600mila. Sono le automobili che, ogni giorno, entrano all’interno del Comune di Milano dall’area metropolitana. L’inefficienza di questi spostamenti è spiegata anche da un altro numero: 1,5, che indica la media di passeggeri per ogni vettura che entra quotidianamente nel capoluogo lombardo.
Dietro questi dati ci sono l’inefficienza del trasporto ferroviario regionale, la carenza di grandi parcheggi di interscambio nelle zone limitrofe del capoluogo e la mancanza di un’ampia rete ciclabile in grado di connettere i vari Comuni dell’hinterland alla città principale (con il biciplan “Cambio”, però, potrebbe arrivare una piccola-grande rivoluzione).
Milano, calcolando la sua area urbana, è una metropoli di piccole dimensioni: circa 181 chilometri quadrati. L’intera Città Metropolitana, che comprende centotrentatre Comuni, vanta però una superficie di 1.575 chilometri quadrati, che la rende più grande di tutto il Comune di Roma (1.285 chilometri quadrati). La superficie del Comune di Milano è ormai satura, e 600mila veicoli che entrano da fuori non possono fare altro che impattare negativamente sull’indice di congestione (+7,7 per cento nel 2023 rispetto al 2022).
Anche per questo, pensando alla Milano di domani, bisogna ragionare in termini di area metropolitana, allargando i confini virtuali dell’area urbana. Chi vive in Comuni come Melegnano, Opera o Magenta non può essere tagliato fuori dalla superficie comunale, anche perché l’emergenza abitativa – tra prezzi in aumento e offerta in calo anche nelle periferie – spingerà sempre più persone a cercare soluzioni meno costose nell’hinterland.
La chiave per dare concretezza a questo ragionamento è nei trasporti e nella mobilità, e un ruolo importante in questa equazione potrebbe presto spettare al carpooling (o covetturaggio), ossia la pratica di condividere un’automobile tra due o più persone che devono completare lo stesso tragitto nella stessa fascia oraria.
Può funzionare ad esempio tra i dipendenti di più aziende che si trovano nello stesso quartiere e che decidono di ammortizzare i costi del viaggio, rinunciando ad abbonamenti Trenord sempre più cari. Il carpooling mira a ottimizzare i viaggi in automobile, riempiendo quei due o tre posti costantemente liberi, soprattutto durante gli spostamenti casa-lavoro.
Qualche giorno fa, la Città Metropolitana ha annunciato che, in collaborazione con il Comune di Milano, attiverà un servizio di carpooling volto a coprire gli oltre cento Comuni dell’hinterland meneghino. Il primo passo sarà l’avvio, nelle prossime settimane, di un’indagine di mercato per sondare gli interessi delle aziende private che vogliono collaborare. L’impresa selezionata potrà sviluppare una piattaforma ad hoc per offrire e gestire il servizio di condivisione auto nei centotrentatre Comuni della Città Metropolitana.
Il carpooling è già realtà all’interno di diverse aziende. Le istituzioni lo sanno e con questa iniziativa puntano a collaborare con una realtà già rodata all’interno del sistema. Stando all’Osservatorio nazionale sul carpooling aziendale 2024, realizzato da Jojob (piattaforma per la mobilità aziendale), il carpooler medio in Italia è un uomo tra i trenta e i trentanove anni che percorre su un’utilitaria un tragitto di circa venticinque chilometri. Questo dimostra che la condivisione del mezzo privato funziona non solo sulle lunghe distanze – con piattaforme come BlaBlaCar – ma anche nei viaggi medio-brevi per motivi di lavoro.
Secondo il report, nel 2024 gli spostamenti in condivisione effettuati in Italia hanno consentito di eliminare 212.410 automobili dalle strade, di evitare l’emissione di 641 tonnellate di anidride carbonica e di risparmiare quasi un milione di euro. Il 63,9 per cento dei viaggi in carpooling si è concentrato al Nord, con Torino e Alessandria in testa per popolarità del carpooling aziendale. Un altro dato interessante riguarda il numero medio di passeggeri per tratta – 2,32 –, in aumento rispetto al 2019.
La Città Metropolitana ha già stanziato ventimila euro per il progetto sul carpooling. A supportarla ci sarà il Comune di Milano, che metterà a disposizione dei parcheggi gratis per i carpooler in alcune stazioni di interscambio e intensificherà il servizio – attrezzando degli appositi stalli – in occasione delle partite e dei concerti allo stadio di San Siro.
Secondo Marco Griguolo, consigliere delegato alla Mobilità della Città Metropolitana di Milano, «il nuovo servizio contribuirà allo sviluppo del sistema della mobilità intermodale metropolitana», permettendo ai cittadini di utilizzare più mezzi di trasporto all’interno dello stesso tragitto. Per esempio, il servizio di carpooling può partire da Paderno Dugnano e terminare in un punto comune ai viaggiatori fuori dall’Area C del Comune di Milano; successivamente si può raggiungere la propria destinazione – ad esempio un ufficio in piazza San Babila – prendendo i mezzi pubblici o noleggiando una bicicletta in-sharing a flusso libero.
Arianna Censi, assessora alla Mobilità della giunta di Beppe Sala, ha definito l’estensione del carpooling oltre i confini comunali «una scelta strategica per alleggerire la città di Milano dal traffico auto e per rendere più agevoli ed economici gli spostamenti di chi proviene dai Comuni della Città Metropolitana». Non possiamo, prosegue Censi, «pensare agli spostamenti come a fenomeni circoscritti entro i limiti amministrativi: il traffico che ogni giorno grava sulla nostra città nasce e si sviluppa su un’area vasta, che coinvolge i Comuni limitrofi e i principali assi di collegamento».
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