Manovra 2026: ok al documento programmatico di finanza pubblica

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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP), passaggio preliminare alla definizione della prossima manovra 2026.
La proposta, avanzata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, delinea il quadro macroeconomico e gli indirizzi di politica fiscale per il triennio 2026-2028, con particolare attenzione all’andamento dei conti pubblici e alle priorità strategiche da finanziare.
Deficit e crescita: i numeri del triennio
Il documento conferma la traiettoria già tracciata in primavera con il Documento di finanza pubblica. L’indebitamento netto resterà al 2,8% del PIL nel 2026, scenderà al 2,6% l’anno successivo e si ridurrà ulteriormente al 2,3% nel 2028. Per il 2025, invece, il rapporto deficit/PIL è fissato intorno al 3%, con una crescita economica stimata in appena lo 0,5%.
Il PIL programmatico mostra un percorso di progressivo rafforzamento, seppur su valori molto contenuti: +0,7% nel 2026, +0,8% nel 2027 e +0,9% nel 2028. Le previsioni tendenziali restano ancora più caute, riflettendo l’incertezza legata allo scenario internazionale e alle tensioni geopolitiche.
Difesa e debito: i vincoli da rispettare
Uno dei capitoli più delicati riguarda le spese militari. Il governo prevede di incrementare gradualmente i fondi destinati alla difesa: +0,15% del PIL nel 2026, +0,3% nel 2027 e +0,5% nel 2028. Questo aumento, tuttavia, sarà attuato solo in caso di uscita dalla procedura europea per deficit eccessivo, condizione che richiede il rispetto dei target fissati nei documenti programmatici.
Sul fronte del debito, i dati mostrano un andamento più favorevole rispetto alle previsioni precedenti. Dopo aver toccato il 137,8% del PIL nel 2026 secondo il Piano strutturale di bilancio, la nuova stima colloca il rapporto debito/PIL su livelli più bassi e in riduzione già dal 2027. Nel 2028, con l’esaurirsi dell’impatto del superbonus, dovrebbe attestarsi intorno al 136,4%.
La strategia fiscale: meno tasse sul lavoro e più risorse per la sanità
Tra i pilastri della manovra spicca l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro. Il governo punta a una “ricomposizione del prelievo” che alleggerisca i salari e favorisca la competitività. Contestualmente, è previsto un nuovo stanziamento a favore del Fondo sanitario nazionale, confermando la centralità della spesa per la salute pubblica.
Il documento ribadisce anche la volontà di proseguire sulla strada degli incentivi agli investimenti privati, considerati essenziali per sostenere la crescita e l’occupazione. Si tratta di una linea di continuità con le misure già introdotte lo scorso anno, tra cui il rifinanziamento dei contratti pubblici e il sostegno alle missioni internazionali.
Spesa pubblica sotto controllo
Un capitolo cruciale del DPFP riguarda l’andamento della spesa netta, parametro chiave nel dialogo con Bruxelles. I dati del 2024 mostrano una riduzione del 2%, leggermente superiore a quella prevista inizialmente. Per il 2025 si prevede invece un incremento dell’1,3%, in linea con le raccomandazioni europee.
Le proiezioni indicano che nel 2026 la crescita della spesa potrebbe raggiungere l’1,7%, un livello lievemente oltre il tetto fissato all’1,6%. Il governo si impegna a correggere questo scostamento attraverso la prossima manovra triennale, mentre per gli anni successivi le stime risultano al di sotto dei limiti stabiliti, aprendo margini di bilancio da utilizzare per nuove iniziative.
Per il 2027, l’intero spazio disponibile sarà impiegato a sostegno delle priorità economiche, mentre nel 2028 l’utilizzo sarà solo parziale, con l’obiettivo di mantenere la crescita della spesa netta a un livello prudenziale, inferiore al massimo consentito.
Investimenti pubblici e politiche sociali
Il DPFP conferma la volontà di preservare gli investimenti finanziati con risorse nazionali, che si manterranno attorno al 3,4% del PIL, un livello superiore a quello medio registrato durante gli anni del PNRR. Questi fondi saranno destinati non solo alle infrastrutture, ma anche a interventi per sostenere la competitività delle imprese e l’innovazione.
Particolare attenzione sarà rivolta alle misure sociali: il governo intende rafforzare gli strumenti a sostegno della natalità e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare, considerati essenziali per affrontare il calo demografico.
Continuità e nuove sfide
Il Documento non si limita a fornire stime numeriche, ma individua anche i provvedimenti collegati alla prossima legge di bilancio, in coerenza con le risoluzioni parlamentari approvate a settembre. L’obiettivo dichiarato è garantire continuità alle politiche già avviate e, allo stesso tempo, adattarle alle nuove esigenze del Paese.
La combinazione tra riduzione delle tasse sul lavoro, sostegno alla sanità e incentivi agli investimenti rappresenta la cornice principale dell’intervento, che sarà finanziato attraverso un mix di entrate aggiuntive e rimodulazioni della spesa. Una strategia che intende rassicurare le istituzioni europee sul rispetto dei vincoli di bilancio, ma che al tempo stesso cerca di rispondere alle richieste di cittadini e imprese.
Manovra 2026: il documento programmatico di finanza pubblica
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