Mattarella e Meloni a i funerali dei tre carabinieri morti nell'esplosione. Monsignor Saba...

AGI - Un lungo applauso ha accolto l'arrivo dei feretri dei tre carabinieri morti in servizio nell'esplosione di Castel d'Azzano nel Veronese. Al via alle 16 i funerali di Stato, nella basilica di Santa Giustina, a Padova, alla presenza delle massime cariche istituzionali.
Il rito è celebrato da mons. Gianfranco Saba, ordinario militare per l'Italia, assieme al vescovo di Padova Claudio Cipolla.
Monsignor Saba, "Evento incomprensibile"
Ha parlato di un evento "duro, doloroso e umanamente incomprensibile" Gianfranco Saba, ordinario militare per l'Italia, che sta celebrando a Padova i funerali dei tre carabinieri Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà, morti nell'esplosione del casolare a Castel d'Azzano, nel Veronese. "La nostra società non tanto pluralista, è concentrica. E talvolta non riesce a trovare il proprio centro" ha poi aggiunto durante l'omelia.
Crosetto: lo Stato non dimentica
"Non ci sono parole per consolarvi e nulla che possa riempire il vuoto che lasciano Marco, Valerio e Davide. Non esiste nulla. Ma posso fare una promessa solenne: i nostri nomi, il mio, quello del presidente, quello di ognuno di noi sono scritti sulla sabbia delle persone a cui siamo cari e sono destinati a scomparire nel tempo mano a mano che scompariranno quelli che ci vogliono bene. Il nome dei giusti no. Il nome di chi è morto per la Patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica e sarà onorato e ricordato. Le forze armate sono custodi di questa memoria e tra molti anni quando nessuno di noi ci sarà, ci sarà lo Stato e ci sarà una persona che citerà i nomi di Marco, Valerio e Davide ci sarà qualcuno che dirà "Presente"". L'ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un breve intervento alla Basilica di Santa Giustina, al termine dei funerali dei tre carabinieri morti martedì nell'esplosione del casolare di Castel d'Azzano (Verona).
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni, così come i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, si sono avvicinati ai feretri avvolti dal tricolore al termine delle esequie celebrate alla Basilica di Santa Giustina, a Padova. Mattarella ha salutato i familiari delle vittime, uno per uno. Lasciando Prato della Valle in auto, è stato applaudito e salutato dalle circa 4 mila persone in piazza.
A Padova sono arrivati anche molti ministri: Guido Crosetto, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Andrea Abodi, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini. Presente anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein.
Sono state più di 2000 le persone che hanno visitato la camera ardente di Davide Bernardello, Valerio Daprà e Marco Piffari, i tre carabinieri morti martedì nell'esplosione del casolare di Castel d'Azzano, a Verona.
I feretri dei tre militari saranno trasportati ora alla Basilica Di Santa Giustina, dove a partire dalle 16 inizieranno i funerali solenni alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Figlio Valerio, sua eredità morale resterà
"Ho avuto il privilegio di chiamare papà un uomo che ha dedicato la sua vita al dovere, al servizio e all'onore. Mio padre ha scelto una strada fatta di coraggio, sacrificio e responsabilità". L'ha detto il figlio di Valerio Daprà, in un breve messaggio letto al termine delle esequie che si sono da poco concluse alla Basilica di Santa Giustina, a Padova.
"Per lui era importante il senso di responsabilità, che era costantemente presente in lui, assieme alla pacatezza e ad una modestia sincera. Queste sono le qualità che ha sempre cercato di trasmettermi e anche se questa insensata tragedia l'ha strappato a me e a quelli che l'hanno amato, la sua eredita' caratteriale e morale continua a parlarmi anche nel silenzio" ha poi concluso.
Padre Davide, hai realizzato sogno di essere carabinieri
"Non ricordo l'ultima volta che ti ho preso in braccio e non sapevo fosse l'ultima volta, poi il tempo è passato e sei diventato quello che più desideravi: un carabiniere d'Italia". L'ha detto il padre di Davide Bernardello, uno dei tre carabinieri morti a Castel d'Azzano, in un breve ricordo letto al termine delle esequie alla Basilica di Santa Giustina.
"Davide, hai potuto realizzare uno dei tuoi più grandi amori della tua vita, oltre a Marika, il tuo lavoro - ha proseguito - in questi giorni ho ricevuto tantissime e meravigliose testimonianze del tuo essere persona e carabiniere, per noi sei stato un figlio meraviglioso e un fratello speciale per Filippo. Eri sincero, generoso e sempre pronto ad aiutare. Un tuo collega ci ha scritto: "Sei un'anima gentile, di quelle che non si trovano più". Vola in alto Davide, sarai sempre nei nostri cuori".
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