Non solo il sogno dell’upgrade: l’incubo del downgrade colpisce i viaggiatori

Prenotate con entusiasmo, scegliete il posto migliore, non pensate ad altro che a distendervi su una poltrona reclinabile con un bicchiere di vino in mano e la prospettiva di un volo tranquillo, magari persino rigenerante. Tutto fila liscio… finché, al banco del check-in, arriva la doccia fredda: il vostro posto non esiste più. La Business Class sognata? Sparita. Il comfort promesso? Un ricordo. Vi ritrovate, senza preavviso, in una classe inferiore. Dopo anni di upgrade tanto amati un nuovo incubo colpisce i viaggiatori: il downgrade nei voli, specialmente quelli di lunga tratta.
Cos’è il downgrading
Il downgrading, o declassamento, non è qualcosa che riguarda esclusivamente i viaggi ma il termine sta facendo il giro del web per il numero di casi sempre più frequenti nei voli aerei. Quando si verifica overbooking o viene sostituito un aeromobile con un altro o sono necessari dei posti per l’equipaggio può capitare che le persone subiscano questo trattamento.
Downgrade in aumento nei voli
Non capita certo tutti i giorni ma quando succede il viaggiatore si sente molto sconfortato. A causa del fenomeno dell’overbooking e del comportamento delle compagnie aeree che vendono più posti per massimizzare i profitti il fenomeno del downgrade sta diventando purtroppo più frequente.
L’inconveniente affrontabile con i dovuti rimborsi e le altrettante tutele, mette di cattivo umore i viaggiatori che iniziano l’esperienza con il piede sbagliato. Il comfort peggiora e l’umore va di pari passo quando ci si sposta di notte o le ore di volo sono tante.
Nella maggior parte dei casi, lo si scopre solo all’ultimo momento: al check-in, o addirittura al gate, quando ormai non avete alternative. Nessuna possibilità di scelta, nessuna spiegazione immediata, solo la consapevolezza che ciò che avete pagato non vi sarà garantito.

Come reagire in caso di downgrade nei viaggi
Se l’upgrade è un sogno che ci fa iniziare la vacanza con il piede giusto, il downgrade ci ferisce nel profondo e potrebbe rovinarci l’esperienza fin dal principio. Per prima cosa? Facciamo una foto al nuovo posto, alla vecchia carta d’imbarco e chiediamo spiegazioni scritte, dovrete presentare sicuramente un reclamo per ottenere il rimborso.
Poi la procedura varia da nazione a nazione: negli Stati Uniti interviene il Department of Transportation che stabilisce un rimborso della differenza di prezzo per chi subisce la situazione; e non siamo obbligati ad accettare voucher o punti fedeltà. La cosa più conveniente è richiedere un rimborso in contanti o sulla carta di credito.
In Europa la tutela è maggiore: il regolamento EU261/2004 stabilisce che se viene assegnato un posto di una classe inferiore si dovrà ottenere un rimborso dal 30 al 75% a seconda della lunghezza del volo. In particolare, viene fornito un rimborso pari a:
- il 30% del prezzo di biglietti per tratte pari o inferiori ai 1500 chilometri;
- il 50% tra i 1500 e i 3500 chilometri;
- il 75% di rimborso per le tratte superiori a questi spostamenti.
E non dimenticate di chiedere compensazioni extra: miglia bonus, voucher, sconti futuri. Spesso, con una richiesta ben argomentata, potreste ricevere più di quanto speravate.
Ma se vi dicessimo che c’è addirittura un modo per prevenire il downgrade nei voli? Ecco alcuni trucchi:
- Fate check-in anticipato così da non restare appesi fino all’ultimo. Sia per overbooking che per questa casistica si riduce notevolmente il rischio;
- Prenotate con anticipo perché i biglietti last minute potrebbero essere più vulnerabili ai cambiamenti;
- Fate un check degli aggiornamenti di volo perché i cambi di aeromobile potrebbero ridurre i posti in business o prima classe.
A quanto pare, oltre al rischio overbooking c’è un altro problema a cui fare fronte: il downgrade, e sapere come comportarsi per proteggersi è fondamentale.
Qual è la tua reazione?






